Finalmente l'estate

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Dopo poco finì la scuola. Matteo riuscì a recuperare le materie grazie ad Erika.
Io e Alex uscimmo con il massimo dei voti, così come Tommy.

Quel mercoledì di giugno ovviamente nessuno fece lezione; il caldo era torrido e stare con la divisa addosso fu una vera impresa per tutti. Uscimmo presto e ci riunimmo tutti fuori dai cancelli a festeggiare con petardi, fumogeni e litri e litri di spumante.
Tommy uscì qualche minuto prima di me, così uno volta superata la soglia della scuola gli saltai in braccio dalla gioia.
Finalmente un altro anno era finito. Era arrivata l'estate.

Ginevra, la madre dei fratelli, era già andata nella loro casa al mare per iniziare a pulire. Così Mary decise di organizzare una festa enorme la stessa sera.
Tutto il Branco decise di aiutare con i preparativi. Io mi sarei occupata delle decorazioni insieme ad Erika. Nico, Teo e Tommy del bere.
Alle 22.00 la casa si riempì di gente, la maggior parte a dire il vero neanche la conoscevo..
Rimasi tutta la sera a ballare e scherzare con i miei migliori amici e con Tommy. Dopo un po' infatti ci appartammo, ci sedemmo su un divano e iniziammo a chiacchierare.
"Finalmente" iniziò lui.
"Già, sembrava non finisse più... pronto per partire?"
Due giorni dopo saremmo partiti per il mare, lui e Mattia dovevano lavorare in ristoranti vicini alla loro casa sulla spiaggia e io e il branco saremmo stati lì con loro per tutta l'estate.
"Si dai, abbastanza. Ho già tutto quello che mi serve" disse guardandomi dritto negli occhi prima di baciarmi dolcemente. Io sorrisi.
"La finite voi due di sbaciucchiarvi?" Disse Nico porgendoci due bicchieri di spumante.
"Brindiamo!" Urlò facendo avvicinare tutto il branco.
"A cosa?" Chiese Teo.
"A noi!" Risposi io.
"E all'estate migliore di sempre" continuò il mio Lui.
Quella sera ci divertimmo un sacco quella sera e nessuno si rese conto delle ore che volavano. Tirammo le 4.00.
Così, una volta che se ne andarono tutti, sistemammo e andammo a dormire.

La mattina dopo Tommy mi portò a casa in moto, come sempre. Lo salutai ed entrai. Volevo passare almeno un paio di giorni con la mia famiglia prima di partire per quasi tre mesi.
In quei due giorni preparai tutte le borse per andare via, mia sorella mi diede una mano a chiudere le valigie. Senza il suo peso sopra quelle cose non sarei mai riuscita a chiuderle da sola.
La sera prima di partire Erika venne da me a dormire, abitavamo nello stesso paese, ma visto che saremmo partiti la mattina presto era più comodo venirci a prendere a casa mia.
La notte non dormimmo niente, parlammo un po' e ascoltammo un po' di musica.

La mattina dopo però alzarsi dal letto fu comunque difficile, Tommy e Alex ci vennero incontro per darci una mano con le valigie. Uscimmo di casa e vidimo un vecchio furgoncino pieno di bagagli. Era del papà di Tommy.
Partimmo. Il mare distava a sole 3 ore da casa, passammo tutto il viaggio a dormire, solo Tommy e Tia rimasero svegli per farsi compagnia a vicenda.
Arrivammo al mare e scesi o tutti di corsa dal van, scaricammo le valigie e entrammo in casa.
La prima cosa che feci fu prendere in braccio il piccolo Alessandro che stava giocando in soggiorno. Amavo quel bambino era come un piccolo fratellino. Spesso me ne occupavo io, almeno per dare un po' di fiato a Ginevra.
Salì le scale con Tommy e Alessandro in braccio. Mi fece vedere la casa. Al piano terra c'era un enorme soggiorno, la sala da pranzo, la cucina a vista e un bagno. Più su tre camere da letto, due matrimoniali e una con quattro lettini singoli, un altro bagno e una sala hobby, ormai diventata una piccola sala giochi. Infine, all'ultimo piano, una mansarda stupenda con un bagno, un letto e un piccolo soggiorno con tanto di televisore a schermo piatto e tavolino da te.
"Qui dormiamo noi." Disse prendendomi per mano. Sorrisi emozionata. Non avevo mai visto una villa così grande.
Ogni uno si mise in una camera, al primo piano la madre con il piccolino in una camera, Teo e Mary nell'altra matrimoniale e Nicolò, Erika, Tia e Alex nell'altra. Svuotammo i bagagli. Ci cambiammo tutti immediatamente i vestiti, indossammo il costume e ci lanciammo in mare che era a soli pochi metri dalla casa.
L'acqua era limpida, fresca. Fantastica. Giocammo un po' a palla. Poi Tommy mi prese sulle spalle.
"Chi vuole battere il migliore?" Chiese sarcasticamente urlando.
Così Tia prese sollevo Erika, tra i due c'era feeling, ma nessuno lo aveva ancora ammesso.
"Pronti!" Rispose il ragazzo. Ci mettemmo a giocare per ore come bambini.
Poi uscimmo dall'acqua e io e le ragazze decidemmo di stenderci a prendere il sole, mentre i ragazzi andarono a prendere le tavole da surf dal retro della casa.
"Spettacolare" disse Erika prima di mettersi le cuffie alle orecchie.
"Già magnifico vero? Mi mancava questo posto." Rispose Mary.
"Ragazze, ragazze! Guardate!" Le interruppi io.
Alex e Nico erano appena caduti dalle tavole prendendo un bel colpo di schiena cadendo in acqua.
Scoppiamo a ridere tutti. Sapevamo che quella scena sarebbe diventata indelebile nelle nostre menti. Ma anche sulla loro pelle...

Il cielo piano piano si scurì, entrammo tutti per la cena. Ginevra aveva ordinato la pizza. Divorammo tutto in pochi minuti. Avevamo una fame da lupi. Ci andammo a fare una doccia e tornammo in spiaggia.
I ragazzi presero dei legni per fare un falò, così accendemmo il fuoco e ci sedemmo tutto lì intorno. Io in braccio a Tommy.
Non disse niente per qualche minuto, poi mi guardò dritto negli occhi e cominciò a sorridere.
Non gli diedi neanche il tempo di aprire bocca.
"Anch'io" gli dissi io spiazzandolo. Arrossì un po' e mi baciò.
Aprimmo un paio di birre e parlammo. Parlammo le ore.
"Va beh noi andiamo in camera." Esordì Matteo di punto in bianco guardando Mary che annuì.
"Fate i bravi" disse l'Alfa facendo diventare i suoi occhi rossi e facendo diventare la faccia di Teo più bianca che mai.
La sorella rispose con una linguaccia ed entrarono in casa.
"Che dici andiamo anche noi?" Mi chiese. Gli feci cenno di si e ci alzammo.
"Buonanotte" dissi prima di mettere il braccio di Tommy intorno alle mie spalle.

Entrammo in camera. Tommy chiuse la porta a chiave. Non feci neanche in tempo a rendermene conto che si catapultò dietro di me. Iniziò a baciarmi il collo, lentamente. Con passione.
Mi girai. Lo guardai negli occhi e iniziai a baciarlo mettendogli le mie braccia intorno al collo.
Mi avvolse i fianchi con le sue grandi mani. Mi sollevò e mi prese in braccio. Le nostre bocche si allontanavano solo per piccoli istanti, quando aveva o bisogno di riprendere fiato.
Mi appoggiò sul letto e dolcemente li levò la maglia. Io gli slacciai i bottoni dei pantaloncini, che si sfilò velocemente.
Si sdraiò con me a letto. Rimanemmo uniti. Per ore. Avvinghiati uno nelle braccia dell'altro.
Fu una notte magica.

Spuntarono i primi raggi dell'alba ed entrambi aprimmo gli occhi. Mi alzai per prendere una sua maglia e coprirmi leggermente il busto quando mi chiamò.
"Vieni qui," disse con voce ancora assonnata.
Mi avvicinai. Mi prese per mano e mi fece sedere sopra di lui.
"Ti amo" disse.
Non risposi. Lo guardai un attimo e chiusi gli occhi.
Il nostro dopo di leggerci nel pensiero era tornato nuovamente utile. Gli permisi di vedere tutti i bei ricordi che avevamo insieme. Tuti gli ostacoli superati. Tutti i baci dati. Aprii di nuovo gli occhi e sorrisi.
Mi guardò stupefatto. Con gli occhi lucidi.
"Per sempre." Disse prima di darmi un piccolo bacio a stampo e abbracciarmi.

Lo avevamo capito entrambi. Quello sarebbe stato solo un inizio della meravigliosa storia che avremmo vissuto insieme. A capo del nostro branco. A rappresentare un amore unico, magico. Un amore che durerà per Sempre.

La ragazza dell' Alfa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora