21. Pericoli

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Andrea's POV

Mi sveglio. Fa molto freddo. Sono al centro di una stanza, legato con delle cinghie di pelle ad un lettino completamente arrugginito, sia polsi che caviglie. Ad un certo un punto dal buio sbuca un uomo spingendo un carrellino cigolante con sopra vari attrezzi di metallo.

???: Finalmente ti sei svegliato. Ora ci si può divertire meglio.

Prende una lametta, probabilmente un bisturi, la "pulisce" con un panno che aveva in tasca e si avvicina minacciosamente a me.

IO: Chi sei? Cosa vuoi farmi?

???: Che maleducato, non mi sono presentato. Io sono Ramiel e ora ci divertiremo un po' insieme.

I suoi occhi si tingono di rosso e inizia a tagliami la pelle, per poi andare sempre più a fondo. Il dolore è insopportabile e non riesco a trattenere le urla.

Luca's POV

Mi sveglio in quello che sembra un piccolo sgabuzzino buio e sporco. Lentamente mi alzo il piedi e inizio a tastare le pareti per trovare un uscita. I muri sono umidi e probabilmente ricoperti di muffa, ma la cosa peggiore è l'odore di morte di cui lo stanzino è impregnato, un odore indescrivibile. Dopo poco trovo un qualcosa che assomiglia a una porta e la spingo più forte che posso, finché non riesco a liberarmi da lì. Ora finalmente vedo dove ero stato rinchiuso: le pareti non sono ricoperte solo di muffa, ma anche di schizzi di sangue secco che arrivano fino al soffitto in parte sfondato. Una scena raccapricciante, ma purtroppo non finisce qui. Uscito da quella stanzetta mi ritrovo in un ampio corridoio con lettini e armadi scaraventati a terra; in alcuni punti il pavimento è crollato, mentre l'intonaco lascia trasparire i mattoni rossi della struttura.

Mi dirigo verso sinistra cercando un modo per uscire da questo edificio pericolante, purtroppo essendo al primo piano non posso fare altro che cercare delle scale. Camminando lungo il lato interno del corridoio, ovvero dove il pavimento sembra reggere ancora, do un'occhiata alle numerose stanze che si affacciano su di esso: sono praticamente tutte vuote, solo ogni tanto intravedo dei lettini, delle sedie o degli armadi in parte distrutti.

Dopo una trentina di metri finalmente trovo una scala, anche se è naturalmente in parte crollata. Inizio a scendere quando sento dei rumori provenire dalla fine del corridoio.

Devo andare a controllare? Forse è meglio di no. Sarà solo il vento.

Dopo poco però sento urlare. È la voce di Matteo!!!!

Non ci penso nemmeno due secondi e inizio a correre nella direzione da cui proveniva l'urlo. Controllo ogni stanza, sempre facendo attenzione a dove metto i piedi. Arrivo all'ultima e non c'è nessuno, ma poi noto che c'è una porta sull'altro lato di questa, allora mi ci dirigo piano piano. Appena entro trovo Matteo con in mano un'asta di ferro in posizione di difesa.

IO: Matteo?

Matteo: Luca, sei tu?

Vado verso di lui e lo abbraccio.

Matteo: Che bello incontrarti.

IO: Ma che è successo? Perché hai urlato?

Matteo: Eh...lunga storia. Dove sono gli altri?

IO: Non lo so, mi sono risvegliato poco fa qualche stanza più in là.

Matteo: Come ci siamo arrivati qui? Io mi ricordo solo che era calata una fitta nebbia e poi più nulla.

IO: Idem.... Cosa ti sei fatto al braccio?

Matteo: Cercando di camminare, sono caduto e mi sono ferito con delle lastre di ferro nell'altra stanza. Fa male, ma per ora posso resistere. Luca, dobbiamo trovare gli altri e andarcene via da qua!

IO: Concordo pienamente. Prima ho visto delle scale che sembravano reggere, proviamo a scendere da lì.

Matteo: Okay andiamo.

Giovanni's POV

Vedo il campanile del mio incubo dall'altra parte dell'isola. Mi devo sbrigare prima che sia troppo tardi.

Corro il più velocemente possibile attraverso l'erba e i rovi che ricoprono l'isola, molto spesso mi ritrovo la strada sbarrata da un'infinità di rami. Ad un certo punto incrocio il canaletto che divide le due parti dell'isola, ma per fortuna a qualche decina di metri alla mia destra c'è il ponticello di legno che collega le due parti.

Proseguo la mia corsa affiancando un edificio a due piani non messo molto bene, infatti molte inferiate sono divelte e a rischio crollo, mentre le piante cercano di riprendere il loro posto all'interno.

Arrivo alla fine dell'edificio e per poco non cado all'indietro per lo spavento.

IO: Luca? Matteo? Che ci fate qui?

Luca: Grazie a dio! Giovanni ,stai bene?

Mi abbracciano felici di vedermi vivo.

Matteo: Cosa ci fai qui?

IO: Cosa ci fate voi qui? Vi avevo scritto di rimanerne fuori da questa storia.

Matteo: Non potevamo lasciare che tu rischiassi le penne da solo.

IO: Ma l'ho fatto per proteggervi. Perché non mi ascoltate mai??

Luca: Scusa, ma io non lascio indietro mai nessuno amico.

Matteo: Okay, litighiamo dopo. Ora troviamo gli altri.

IO: Pietro!

Luca: Cosa?

IO: Lui è in pericolo, dobbiamo salvarlo. Seguitemi!!

Luca e Matteo: Okay!

Iniziamo a correre verso il campanile che era ancora un po' distante. Speriamo di arrivare in tempo...    


SPAZIO AUTRICE

Weilà gente!!! Eccoci qua con un nuovo movimentato capitolo.

Vi piace come sta andando questa storia? Cosa vi aspettate che possa accadere?

Sarà Giampiero davvero in pericolo??😲 Cosa accadrà al povero Andrea nelle grinfie di Ramiel??

Restate aggiornate per scoprirlo!❤

Ora vado, ma "don't worry" il prossimo capitolo arriverà presto!😉

ASGANAWAY!!!😎

Always & Forever ~ Illuminati CrewDove le storie prendono vita. Scoprilo ora