STORIA NON DI DOMINIO PUBBLICO, COME INVECE WATTPAD HA SCRITTO!
RIPETO, LA STORIA È SOLO MIA, NON DI DOMINIO PUBBLICO.
OVVIAMENTE POTETE LEGGERLA TUTTI, MA I DIRITTI SULLA STORIA SONO MIEI
SƐƇOƝƊO LIƁRO ƊƐLLA SAƓA "ƬHƐ HƐR"
Si sconsiglia la lettur...
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-Portami a casa-
Mi stacca, molto lentamente dal suo petto, mi guarda negli occhi. Fatico a tenere gli occhi fissi nei suoi, i suoi occhi, solitamente azzurro mare, sono di un azzurro torbido, sporcati dal senso di colpa e della preoccupazione per me.
Mi lascio trascinare dovunque voglia: mi ritrovo al Q.G. e mi fa sedere sul divano per potermi asciugare gli occhi più agilmente. Successivamente mi stringe, nuovamente, a sé.
Mi culla, cercando di tranquillizzarmi, ma non è facile: quello è il ragazzo che ha cercato di farmi rapire, ma i suoi scagnozzi hanno quasi ucciso la mia migliore amica; è colui che mi ha definita Ragazza di facili costumi; quello che ha seminato il panico il panico tra la gente comune; il ragazzo che ci ha addormentati e rapiti; colui che voleva fare del male ai miei amici e al ragazzo che amo; che avrebbe rischiato di uccidermi solo per prendermi i poteri e che avrebbe voluto gli Dei. So benissimo che mi ero sottoposta, volontariamente, alla sua tortura per i poteri, ma so, anche, che l'avrei subito ugualmente e avrebbe, pure, fatto male alle persone a cui tengo.
Ho paura di quello che potrebbe farci questa volta, poiché l'ultima volta che l'ho visto era incavolato nero.
-Ali-
Alzo la testa dal petto del mio ragazzo e guardo la persona che ha parlato.
-Non devi preoccuparti, NOI lo sconfiggeremo!-
I miei occhi si sgranano, Jj s'irrigidisce e Hunter esplode:
-Non provare a usare il NOI, signorina! Tu rimarrai a casa e, se sarà necessario, ti ci chiuderò io stesso! Tu NON ti avvicinerai a quel pazzo!-
-Io non lascerò MAI che la mia migliore amica, il mio ragazzo e tutti i miei amici vadano a combattere contro quel pazzo senza di me!- grida Chiara.
-Oh! Eccome se lo farai!- la rimbecca furioso H.
-Vedremo- borbotta lei inviperita.
Ha ragione: dovremo combattere e io sarò colei che gli infliggerà il colpo che lo manderà al tappeto. Lui non farà mai più del male a qualcuno.
Mi alzo e, senza parlare con nessuno, esco dal Q.G. Devo allenare i poteri che uso poco e niente: l'aria e i terremoti. Mi metto in posizione in uno spazio privo di persone.
Inizierò dai terremoti: non li ho, ancora, mai usati. Sbatto il pieno a terra, non mettendoci troppa forza. Appena il piede tocca il terreno, esso inizia a tremare, ma solo leggermente: ho usato troppa poca forza.
Ci riprovo. Aumento la forza e una scossa, abbastanza forte da farsi, almeno percepire, si propaga dal mio piede. Le persone l'hanno sentita e si sono fermate cercando di capire che diavolo sta succedendo.
Il volto di Giulio, il suo ghigno, la prigionia, la tortura, tutto ciò che mi ha fatto mi tornano in mente e la rabbia s'impossessa di me. Alzo il piede.