49.I've got no more reasons to stay

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Ariana

"cosa sai?" sono seduta con Luke davanti ad una pizza che doveva essere solo mia, ma che ho deciso bonariamente di condividere anche con lui.
"tanto" sospira "non sono amico di Giulio e tantomeno di Bravi, ma li ho trovati più volte nelle vicinanze di casa mia e ho sentito e visto un sacco di cose" il suo tono da saputello mi urta, specialmente visto che si parla di Michele.

"puoi dirmelo o vuoi farti pregare?" sbotto osservando i suoi movimenti fin troppo lenti per scegliere una fetta di pizza e tagliarla con il coltello.
"sei certa di voler sapere tutto?" annuisco sicura, mentre abbasso il volume della televisione e cerco di non urlare dal nervoso. odio quando le persone mi fanno aspettare.

Luke racconta tutto quello che sa. io non capisco nulla. mi spiega che ha visto Giulio e Michele insieme, baciarsi. non so cosa pensare o cosa dire, sono immobile. lo sguardo perso nel vuoto.

"cosa ne pensi?"vorrei rispondere, ma non saprei cosa dire.

"io è meglio che vada"il biondo mi accarezza la mano, poi saluta e se ne va. io rimango per almeno un'ora senza fare niente, a guardare il cartone vuoto della pizza pensando di tutto e niente allo stesso tempo.

non mi sono mai sentita così vuota e dispersa in vita mia. non è un problema il fatto che due ragazzi si sono baciati, il problema è che io non avevo mai considerato questa possibilità, in Michele. mi ritrovo alle una di notte a chiamarlo e aspettare che risponda.

uno squillo,due squilli, tre squilli...

"pronto?chi parla?" la sua voce è molto più bassa del solito.

"io" è tutto quello che riesco a dire, poi mi blocco. come devo continuare la conversazione? non lo so. e se fosse tutta una bugia?

se Luke li avesse visti litigare e si fosse inventato tutto per vendicarsi di me, cercando di separarmi da Michele, con un falso tradimento?

sarebbe capace di fare una cosa del genere? no, probabilmente.
"Ariana, stai bene? cosa succede? vengo lì" la mia mente elabora pensieri talmente tanto velocemente, che alla fine non riesco a formulare una risposta.
"sei a casa?" bisbiglio qualcosa che Michele interpreta come un 'sì'. "ti raggiungo, non penso che tu stia bene"

nel tempo che mi separa dal confronto faccia a faccia con Michele, provo a pensare a quello che voglio chiarire e per non dimenticare nulla prendo anche qualche appunto, ma niente sembra funzionare.
ogni volta che mi fermo davanti allo specchio nel bagno e provo a spendere delle parole in merito, non ci riesco.

penso quindi che riflettere sul mio dolore sia la cosa migliore. cos'è che mi da più fastidio, il fatto che lui mi abbia tradita o che non mi abbia detto nulla riguardo il suo orientamento? la risposta è che non so. non ho idea del perchè mi senti ferita e non voglio vederlo. non so perchè non riesco a intavolare una conversazione su lui e Giulio nemmeno da sola. non so niente,i sento bianca.

circa mezz'ora dopo, qualcuno suona il campanello. vorrei non aprire, ma ho imparato che affrontare i problemi è molto meglio che trovare una via di fuga. apro il portone e poi mi fermo con la mano sulla maniglia di casa, indecisa se aprirla o no. alla fine prendo coraggio e dopo pochi secondi l'ascensore si apre, mostrando il mio ragazzo. Michele ha il viso tirato e stanco, le occhiaie e le mani fredde. è spettinato e indossa ancora la maglia del pigiama, ma sembra sollevato di vedermi.

"non sai quanto sono felice di vederti. scusami, non volevo litigare con te, mi sei mancata così tanto" mi coglie di sorpresa, prendendo il mio viso tra le mani e provando a baciarmi. mi scosto quando le sue labbra sfiorano le mie. rischierei di perdere la lucidità. "che hai? sei ancora arrabbiata?" entra nell'appartamento e mi appende la giacca sui ganci dietro la porta. lascia le scarpe accanto all'entrata e si siede accanto a me sul divano.

noto che osserva le quattro posate sul cartone della pizza e non sembra felice.
"è stato qui Luke" riesco a sputare, mentre Michele sembra sempre più confuso.
"cosa ti ha fatto? giuro che lo uccido quel brutto..." lo interrompo prima che possa offendere l'unica persona che mi ha voluto dire la verità.
"non c'entra lui, ma te. mi ha detto.." non riesco a continuare, è più forte di me, così lo guardo negli occhi e spero che sia lui a trovare le parole.

è sempre stato più bravo di me nel parlato, io sono meglio quando devo esprimere quello che provo e metterlo per iscritto, lui invece conquisterebbe chiunque solo con la sua voce.
"cosa ti ha detto su di me? erano sicuramente bugie amore, sai com'è fatto quel ragazzo" si passa una mano nei capelli. si intuirebbe anche da mille metri che mi sta nascondendo qualcosa.

"ha parlato di Giulio e... Michele non dovrebbe essere così difficile" è la prima cosa che sento uscire dalle mie labbra, nonostante quello a cui avevo pensato fosse molto diverso. i suoi occhi verdi sembrano persi e prevedono già una litigata devastante, come sempre.

stavolta però, non penso che riuscirò a discutere per avere ragione, non sono distrutta o devastata, semplicemente sono così allibita che non so cosa pensare, come comportarmi, come sentirmi.
"dimmi quello che ha raccontato, magari non corrisponde alla realtà" sospira "poi ti avevo chiesto di rispettare la mia decisione di non indagare, possibile che..."
"no. stavolta non mi scuserò dato che è venuto lui a offrirmi aiuto quando tu non volevi essere sincero. perchè non la piantiamo? dimmi la verità e basta, sono stanca di me, di te e di noi. raccontami tutto e finiamo qui questa storia" i suoi occhi si incupiscono in pochi secondi.

"intendi la storia di Giulio o la nostra?"

n/a:
SCUSATEMI! vedo già le persone arrivare con i forconi e le torce sotto casa mia, ma amo lasciare l'ansia alla fine dei capitoli, è la cosa più bella di tutte le mille parole che scrivo!

domanda: conoscete la serie 13 reasons why? se si, l'avete vista?

anche se è quasi ovvio, non vi spiegherò
perchè ve lo chiedo, ma c'è un motivo, non è tanto per conversare!

Show me love || Michele BraviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora