Cap 3

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Depongo ordinatamente il mio zaino nel vano bagagli e mi accomodo al mio posto.

Mi guardo un po' intorno, alla mia destra il finestrino e alla mia sinistra un cinquantenne in doppio petto che fissa il monitor del PC e digita numeri in una schermata di excel.

Non mi sembra particolarmente loquace quindi prevedo un viaggio silenzioso, ma va bene così.

Non amo parlare con gli estranei e il volo Milano Parigi è piuttosto breve.

La notte scorsa non ho chiuso occhio per l'agitazione quindi potrei provare a riposare un po'.

Allaccio la cintura e cerco di rilassarmi durante la fase di decollo.

Abbasso le palpebre pregustando ciò che mi aspetta.

In quell' istante sento la vibrazione del telefono, come al solito mi ero dimenticata di spegnerlo. Lo estraggo dalla tasca per spegnerlo o almeno per metterlo in modalità aerea prima della partenza e scorgo il messaggio:

-Bon voyage, mademoiselle! A bientot! Alex

Le gote si imporporano e il battito accelera mentre una piacevole sensazione di calore mi avvolge.

E' tipico di Alex, comunicarmi che mi sta pensando, pochi istanti prima del decollo.

Non oserei mai ammetterlo, soprattutto con me stessa, ma sono sopraffatta dal suo fascino.

Non riesco a trattenere un sospiro, pensando a quest'uomo deciso, pragmatico, pacato, sicuro di sé eppure così intrigante e attento ai bisogni altrui.

Mi basta pensare a lui e ricordare il suono carezzevole della sua voce, per sentirmi elettrizzata, non vedo l'ora di incontrarlo!

Ci vorrebbe una risposta a tono ma non mi viene in mente nulla di adatto quindi mi limito ad un breve " A bientot ", dopodiché spengo il cellulare.

Sento il rollio delle ruote e guardo il paesaggio scorrere prima lentamente, poi più rapidamente e mentre l'aereo prende quota mi sento libera e leggera.

Sarà la presenza di Cristina o la meravigliosa sensazione di sicurezza che sa infondermi Alex, ma i dubbi almeno per il momento sono svaniti, c'è solo euforia.

Provo a chiudere nuovamente gli occhi e ad immaginare la mia destinazione finale, l'Africa.

Riesco quasi a sentire il calore del sole sulla pelle, i suoni e gli odori di quel paese pieno di contrasti e contraddizioni: magico, allegro, vitale ma allo stesso tempo sofferente e violento.

Mi vedo passeggiare circondata da un gruppetto di bimbi allegri e ciarlieri sulle viuzze sterrate, guardando in lontananza il verde lussureggiante della foresta, canticchiando un motivetto allegro...

Improvvisamente sento un lieve tocco sulla spalla e riapro gli occhi, una gentilissima hostess mi guarda, sfoderando un sorriso perfetto, e mi informa che mancano 10 minuti all' atterraggio.

Caspita, devo aver dormito tutto il viaggio!

Effettuiamo un atterraggio perfetto, ed iniziamo ad alzarci per scendere.

Dopo lo sbarco mi ritrovo nuovamente in compagnia di Cri, decidiamo di andare in un bar a fare colazione e, dopo aver ordinato, la esorto a raccontarmi ciò che è accaduto in questi anni.
Sarei curiosa di capire cosa l'abbia spinta a prendere i voti ma non voglio essere sgarbata e porle una domanda così diretta.

Cristina si rassetta la gonna dell'abito un po' imbarazzata, sta raccogliendo le idee per iniziare il suo racconto, ma ha gli occhi bassi ed un'espressione triste che non ho mai visto quando eravamo ragazzine.

Con l'Africa ... nel cuore  ( Disponibile in versione cartacea)Where stories live. Discover now