Beauty is skin deep

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Hour by hour, day by day.
Your memory will fade away.
Every sunrise, every sunset
Will help me to forget your name,
Your smile, your eyes..

ALESSIA'S POV

Una nottata di merda. Ecco come la ricordo. Lacrime su lacrime e trucco che cola. Mascara appiccicoso che mi impedisce di riaprire gli occhi . Sapore salato del mio pianto, che mi secca la gola. Queste sono le sensazioni che ricordo meglio. La reAzione di Oliver mi aveva spiazzata, spaventata, delusa... Non mi aveva nemmeno lasciato il tempo di parlarne insieme. Ne avremmo discusso e io l'avrei ascoltato, consigliato, capito, gli avrei chiesto perché lo stesse facendo. Avremmo trovato insieme una soluzione .. Perché in due si supera tutto , no? Ma noi eravamo davvero in due?
Rivivendo gli ultimi due mesi mi sembrava il contrario. Da quando Oli era entrato nella mia vita mi aveva stravolta, cambiata, resa ...felice, perché a suo modo sapeva farmi sorridere . Ripensai all'ultimo mese, alle serate nel letto abbracciati, ai risvegli insieme, a guardare semplicemente un film abbracciati , a passeggiare per le vie di Parigi. Lui che mi faceva le linguacce, lui che mi baciava di nascosto .. Lui... Solo lui . Quella notte sembró non finire mai. Sentii i ragazzi rientrare molto tardi e sentii la Sua riSata... Sentii una voce femminile e poi sospiri... Mi misi il cuscino sulla faccia per non sentire e per soffocare i singhiozzi e cedetti fintamente a un sonno tormentato .
Mi alzai verso le nove e mi guardai allo specchio: i miei capelli erano un groviglio di nodi e le occhiaie sembravano trolley, non borse.. Misi dei Ray Ban fuxia a specchio, una cuffia , dei leggings e un tank top bianco. Ero così stanca che persino i miei tattoo sembravano sbiaditi!
Feci il mio ingresso da Starbucks con il portatile sottobraccio. Per svagarmi avrei navigato in internet, bevuto un mega macchiato e poi fumato qualche sigaretta. E tentato di dimenticare Oliver. Non sempre la persona di cui ci innamoriamo e' l'eroe, a volte ci innamoriamo del cattivo. Ed era ora che diventassi cattiva pure io, che pensassi a me stessa per una volta, abbandonando le false speranze e accettando il fatto che di me non gli era mai importato nulla.
MI accomodai nel divanetto piu'appartato del bar, che era ancora semi deserto. Editai un po' di foto e poi mi soffermai a guardare il ragazzo che stava entrando. Era Kellin. MH. Cosa ci faceva sveglio a quell'ora? Mi sorrise e si accomodò al mio tavolo dopo che gli avevo fatto cenno di avvicinarsi.
Gli dissi che non avevo piu' voglia di mettere in atto quel piano infantile; non entrai nel dettaglio ma gli dissi che io ed Oliver avevamo litigato e non ci sarebbe più stato nulla tra me e lui. Mi scese una lacrima.
Kellin annui'. Probabilmente sapeva molto piu' di quanto immaginavo. Chiacchierammo amabilmente per un paio d'ore. Mi trovavo bene con lui... ma non avevo intenzione di spingermi oltre. Lui aveva una famiglia, cazzo!
Con una scusa tornai al tourbus e mi rimisi a letto.
IL mese successivo, ultimo mese del tour, passó molto lentamente. Strano, pensai... quando "stavo" con Oliver il tempo volava.
Io e lui ci incrociavamo un paio di volte al giorno: quando lui stava con gli altri, io mi ritiravo nella mia stanza, e viceversa. Solo durante i live, mentre fotografavo, incontravo i suoi occhi color ambra e mi ci perdevo. Lo amavo ancora? Non lo so. Mi aveva umiliata e volevo solo tornarmene a casa.
IL giorno della fine del tour ci fu una festa grandissima, eravamo tornati a Londra e dovetti salutare tutte le persone che avevo conosciuto in quei mesi e con cui avevo legato. Ero emozionata, alla fine avevo stretto anche delle bellissime amicizie: Kellin, Lee, Jordan, il manager Duane.. tutti a modo loro mi erano entrati nel cuore. Oliver, seduto a un tavolino con Liza, rideva, gli occhi rossi e iniettati di sangue, e io non sapevo se andare a salutarlo o meno.
Gli feci un cenno da lontano, a cui lui non rispose e anzi..bacio' Liza davanti ai miei occhi. Era un coglione. Ma avevo finito le lacrime per lui ormai.
Bevvi, ballai e risi, e fu una festa stupenda. Verso la fine Duane mi prese da parte e mi disse che doveva parlarmi. Consegnatomi l'assegno per il pagamento delle mie foto, mi diede anche delle chiavi.
"E queste cosa sono?" chiesi, confusa.
Un sorriso diabolico comparve sul viso di Duane quando mi spiego ' cosa aveva architettato per me.
Quando ebbi ascoltato le sue parole, piansi di gioia e lo abbracciai.
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CAN YOU FEEL MY HEART?Where stories live. Discover now