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Questo primo approccio diretto ha messo Ian a dura prova, facendomi capire che effettivamente Ryan ancora una volta è riuscito a inquadrarlo in maniera pressoché perfetta: Ian non è affatto disposto a lasciare che la sua vita privata venga a galla, malgrado sia consapevole che è altamente improbabile riuscire a tenerla al riparo dai pettegolezzi, nelle situazioni di questo genere.

Eppure, nelle due settimane successive, per mio grande dispiacere, egli viene in qualche modo obbligato ad aprire gli occhi e a capire che, ormai, non può più avere il completo controllo di ciò che lo circonda.
E il motivo principale di questa apertura è sicuramente il grande dispiegamento di forze della polizia che è stato messo in atto contro di lui: in queste due settimane, quasi ogni sera è stato fermato per motivi futili, come l'alcol test, quando non c'era niente che indicasse che stesse guidando in stato di ebbrezza, e, inoltre, ha rischiato addirittura di essere arrestato nuovamente per delle voci "di corridoio" che hanno fatto pensare che stesse presumibilmente cercando di abbandonare gli Stati Uniti, in una sera in cui stava semplicemente lasciando l'ufficio per tornare alla sua temporanea casa.

Questi continui tentativi di intimidirlo, in un certo qual modo, sono serviti per dimostrare la teoria di Ryan sul fatto che qualcuno si sta davvero dando da fare per danneggiare Ian. Tuttavia, quest'ultimo ha resistito eroicamente ad ogni provocazione, dimostrando di possedere un autocontrollo degno di essere invidiato.

Ciononostante, il colpo di grazia, che lo porta ad avere un crollo nervoso, non tarda ad arrivare. Così come succede in ogni causa legale che suscita una certa dose di clamore, i media tendono a scavare a fondo nella vita di colui che si trova sotto la luce, ahimè, non proprio positiva, dei riflettori. E Ian...anzi, soprattutto Ian, non è stato risparmiato da questa pubblicità indesiderata.

La sua voce, con una sfumatura insolitamente triste, mi rimbomba nella mente senza sosta sin da quando, questa mattina, ho ricevuto una sua telefonata, a dir poco inaspettata. Solitamente è Ryan a fissare i nostri incontri e a farci da tramite, perciò sentire la sua voce ha fatto scattare all'istante  un  campanellino d'allarme dentro di me.

E questa sensazione si è amplificata a dismisura quando egli ha avanzato la sua richiesta, dimostrando di essere arrivato in un punto di rottura: in un tono che ha lasciato trasparire nient'altro che rassegnazione, mi ha quasi implorata affinché trovassi un modo per tenere i media fuori dal caso.
Appena mi è capitato di avere un giornale tra le mani, mi è venuto spontaneo assimilare la sua richiesta come la cosa più naturale che ci sia. E una volta superato lo shock iniziale, ho provato del dispiacere nel vedere i suoi trascorsi trattati con una così tale leggerezza da qualche giornalista affamato di scoop.

Perché, si...questo è decisamente uno scoop. Io stessa sono rimasta a bocca aperta. Mi sarei aspettata di scoprire una marea di cose, tranne il fatto che sia stato sposato.

Ogni rivista, negli ultimi anni, l'ha dipinto come lo scapolo ideale: ricchissimo, scaltro,  incredibilmente affascinante...e altrettanto inafferrabile. Ma questo articolo chiaramente sta uccidendo quel mito: Ian non è inafferrabile. Qualcuna, che ha sicuramente saputo giocare bene le sue carte, è riuscita ad arrivare al suo cuore,  anche se, a giudicare da ciò che è stato riportato nell'articolo, il matrimonio è finito ben presto con un divorzio fulmineo.

In ogni caso, come spesso accade da quando questo caso è stato affidato al nostro studio legale, sono io a dover metterci lo zampino e infastidire Ian affinché mi riveli dettagli che, potrei metterci la mano sul fuoco, vorrebbe sicuramente tenersi per sé.

La situazione si sta rivelando ogni giorno più delicata, malgrado il processo sembri ancora lontano-giacché la procura non è riuscita ancora a trovare abbastanza prove da costruire una vera e propria azione legale contro di lui. Questo , in apparenza, potrebbe farci pensare di essere al riparo da eventuali attacchi dell'accusa.
Tuttavia, sarebbe un errore adagiarsi su questo pensiero, soprattutto perché ogni testimone, che salta fuori all'improvviso, è una possibile minaccia, poiché non sappiamo bene se ciò che ha da dire possa mettere il nostro cliente in una luce positiva o negativa. E per quanto ognuno di noi si stia impegnando a scoprire più particolari possibili, ormai è chiaro che l'intera verità verrà fuori soltanto al momento del processo.

Baci dal sapore del sangue || Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora