Prologo

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Piccola introduzione per i nuovi lettori

La storia è stata revisionata, ma se notate errori che mi sono sfuggiti non esitate a segnalarmeli.

Il romanzo è nato per essere leggero e romantico, senza troppe pretese. È stato scritto in uno stile che non sento più mio, ma non per questo rinuncio a sperare di poter strappare un sorriso a chi legge.

Consiglio una tazza di caffè.
Con i biscotti.

"Treno in transito al binario uno, allontanarsi dalla linea gialla", echeggia la voce robotica nella stazione

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"Treno in transito al binario uno, allontanarsi dalla linea gialla", echeggia la voce robotica nella stazione.

Ho sempre adorato le partenze: osservare i treni che sfrecciano in corsa davanti ai miei occhi scompigliandomi i capelli, la frenesia dei passeggeri nell'attesa della loro carrozza, colmi di gioia per una tanto attesa vacanza o impassibili per un'altra lunga giornata di lavoro.

«Buon viaggio, tesoro. Fatti sentire e stai attenta, non si sa mai!» Si raccomanda mia madre, come sempre. Probabilmente, mi ha accompagnata fin qui non solo perché Roma Centrale dista parecchio dal nostro paese, bensì per assicurarsi che andasse tutto bene. La sua ansia, quando si tratta di viaggiare, non ha limiti: ecco da chi ho preso.

Alle otto della domenica mattina sono diretta a Milano, in cui passerò i prossimi due anni, decisa a realizzare il mio sogno di diventare una fotografa professionista e, chissà, magari anche dare spazio a un cambiamento nella mia vita.

Non nego che vivere in paese mi mancherà. Le passeggiate solitarie immersa nella natura, in compagnia dei miei libri, le cene domenicali in famiglia, arricchite dalle squisite torte di mia madre e risate a ogni frase pronunciata da mio padre, sono sempre stati per me elementi fondamentali. Invece, da ora in poi sarò sola, nel mio nuovo bilocale in centro città, circondata da centri commerciali, vie storiche piene di turisti e caos, prospettiva alquanto poco rasserenante.

Salgo sul treno e mi accomodo nella cabina numero dodici del Frecciarossa, vicino al finestrino. Ho dovuto prenotare una cabina solo per me, date le tre valigie che non avrei saputo dove altro mettere durante il viaggio. Tra l'attrezzatura fotografica, i libri che ho voluto portare con me, alcuni souvenir dei miei viaggi passati a cui sono legata e, per ultimi, alcuni vestiti, sembro un armadio ambulante.

"Siamo in partenza da Roma Termini. L'arrivo a Milano Centrale è previsto tra due ore e cinquantacinque minuti. Buon viaggio e grazie per averci scelto."

Guardare fuori dal finestrino con il treno in partenza mi trasmette, da sempre, un grande senso di pace. Mi infilo le cuffiette nelle orecchie e, dopo aver fatto partire la solita playlist musicale, mi incanto a osservare lo scenario della stazione che si allontana, per dare spazio ad abitazioni e alberi poco identificabili per l'alta velocità.

Ci sarà forse un principe azzurro al mio arrivo, ad attendermi su un cavallo bianco, pronto a portarmi le valigie fino al quarto piano del mio palazzo e che mi salverà da un imminente mal di schiena?

Non siamo di certo nelle fiabe, ma spero almeno in un buon caffè fatto con amore nel primo bar di strada e qualche fotografia che mi sfuggirà mentre raggiungerò la mia nuova casa.

Caffè, amore e fotografia (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora