Capitolo diciassette

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Rose POV

Mi misi la testa tra le mani cercando di fermare i singhiozzi che provenivano dalla mia bocca.

Era come tutti gli altri giorni, mi alzavo, venivo picchiata, perdevo i sensi e poi questo ciclo ricominciava, ancora ed ancora. Tutto il mio corpo era intorpidito e provavo dolore ad ogni movimento, sapevo che sarebbe andato avanti così, ma speravo che un giorno tutto quello potesse finire.

Improvvisamente la porta della mia camera si aprì e ovviamente comparve lui sulla soglia, con il suo sorriso diabolico perché sapeva in che condizioni mi trovassi. Si avvicinò ed io immediatamente abbassai la testa.

Mi prese per i capelli e me li tirò, facendomela rialzare, gemetti dal dolore e lui rise.

"Beh Rose, oggi sarà diverso," mi disse.

Lo guardai con gli occhi impauriti.

"C-cosa intendi?" Gli chiesi sottovoce.

"Finalmente, per una volta servirai a qualcosa. Vuoi sapere come?" Fece un ghigno.

"Come?" Ero confusa ma forse per una volta si sarebbe fidato di me e mi avrebbe lasciata sola.

"Ho incontrato un tuo vecchio amico ed abbiamo fatto un accordo, non ti dice niente il nome Rick Anderson?" Mi chiese.

Sgranai gli occhi per lo shock ed iniziai a scuotere la testa. Sentii le lacrime scorrermi lungo le guance.

"No, no. Non può essere. È in prigione," scossi la testa cercando di convincermi che non sarebbe più potuto tornare a rovinarmi la vita. 

"Beh, non più, e tu farai tutto quello che ti chiederà o io ti farò qualcosa che neanche  immagini, e che ti assicuro, non ti piacerebbe!" Mi disse.

"Che c-cosa mi vuoi fare?" Sussurrai. Mi sentii svenire, non poteva essere tornato, non poteva essere vero.

"Lo sposerai ed io in cambio riceverò dei soldi. Tutto ciò succederà domani notte," fece un ghigno mentre si avvicinava.

"No! Non farmi questo papà, per favore. Tutto, ma non questo," piansi e lui mi schiaffeggiò facendomi cadere sul pavimento.

"Come ti ho già detto, farai quello che ti chiederò."

Scossi la testa e singhiozzai.

"Smettila di piangere come una bambina," mi urlò mentre mi sferrava un calcio nello stomaco, il dolore che mi stava dando non era nulla se paragonato a quello che avrei provato vedendo Rick. 

"Per favore no," sussurrai.

"È così che accogli il tuo futuro marito?" Alzai lo sguardo nel sentire quella voce e i miei occhi si spalancarono, no. Non poteva essere successo davvero, non poteva essere vero.

Si avvicinò a me, uscendo dall'ombra in cui si trovava, il mio peggior incubo, il mio nemico, l'uomo che mi strappò la mia innocenza.

Rick Anderson.

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Aprii gli occhi e annaspai in cerca di aria, il mio corpo si sollevò di scatto, quando realizzai che stavo piangendo e che mi trovavo in un bagno di sudore.

"Oh, grazie a Dio ti sei svegliata," guardai alla mia destra e vidi Damon, preoccupato,  in piedi affianco a me. Si avvicinò e mi strinse in un caldo abbraccio.

"C-cos'è successo?" Gli chiesi, cercando di regolarizzare il respiro.

"Mi sono svegliato perché ti avevo sentita urlare, una volta che sono arrivato qui stavi piangendo. Ho provato a svegliarti, ma non ne volevi sapere. Non sai quanto mi hai fatto preoccupare Rose, Dio. Avevo paura che ti fosse successo qualcosa." Notai negli occhi di Damon la preoccupazione e l'interesse.

Running Into Mr Billionaire -Traduzione-Where stories live. Discover now