3- Lunapark

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Questo capitolo non ha legami con lo speciale di Partners in crime. Enjoy c:

Dazai si richiuse la porta di casa alle spalle guardando i suoi figli e sua moglie mentre quest'ultima estraeva le chiavi della macchina dalla borsa.

-Lunapark! Lunapark! Lunapark!- Sachiko saltellava sul posto iperattiva, ma Mitsuo non sembrava dello stesso umore frizzantino quel giorno.

-Io non ci vengo!

-Perché no?- domandò Dazai aprendo la portiera del guidatore. Mary gli puntellò la spalla con un dito e quando lui si voltò, incontrò il suo sguardo riprovevole, quindi girò sui tacchi con un sorriso di scuse lasciando il posto guida alla moglie. Far guidare Dazai sarebbe stato un vero suicidio.

-L'ultima volta che mamma ha detto che mi avrebbe portato al lunapark siamo finiti dal dentista!- spiegò il piccolo mettendo il broncio.

Dazai si rivolse a Mary con uno sguardo sorpreso.

-Mary-chan... non dirmi che lo hai fatto sul serio.

Mary alzò le spalle senza aria di rimorso.

-Era l'unico modo per farlo salire in macchina.

-Sì, ma la scusa del lunapark è vecchia come il mondo!

I bambini si ritrovarono ad assistere ad uno dei molteplici momenti di complicità dei genitori, cosa per cui a volte li ammiravano, altre -come quella- li schifavano.

Sachiko, che intanto era salita in macchina, si sporse dal finestrino attirando l'attenzione del gemello.

-Mitsuo, se mamma volesse davvero portarci dal dentista o da qualche altra parte che non sia il parco divertimenti, papà non verrebbe, non trovi?

Mitsuo, però, non era ancora convinto nonostante il ragionamento della sorella.

-E se venisse anche lui per rendere la messa in scena più realistica?

Sachiko alzò gli occhi al cielo.

-Che testone che sei!- lo rimproverò sparendo all'interno della macchina per poi ricomparire con quattro biglietti in mano.

-E che mi dici di questi?

Tra i gemelli seguì il silenzio mentre Mary e Dazai continuavano a discutere tra di loro su quale scusa fosse più opportuna usare la prossima volta.

-E se fossero biglietti finti?

* * *

Dopo aver convinto Mitsuo con la grazia dello Spirito Santo, anche conosciuto come Dazai, l'allegra famigliola saltò in macchina e accese la radio iniziando a cantare felici canzoni da viaggio.

-QUINDICI UOMINI SULLA CASSA DEL MORTO

YO-OH-OH E UNA BOTTIGLIA DI RUM!

IL BERE E SATANA LI HAN SPEDITI IN PORTO

YO-OH-OH E UNA BOTTIGLIA DI RUM PER CONFORTO!

-Famiglia siamo arrivati!- li interruppe Mary indicando la scritta "Parco divertimenti di Yokohama" che albergava sul grande cancello in ferro a qualche metro di distanza.

I bambini e Dazai schiacciarono i nasi contro i finestrini con le bocche aperte a formare delle "o" perfette.

Parcheggiarono velocemente  -nonostante Mary perse tempo a litigare con un'automobilista per chi dovesse avere la precedenza- e si recarono all'ingresso presentando i biglietti con sorrisi smaglianti. 

-Okay ragazzi- sentenziò Dazai riunendo la famiglia davanti al punto di raccolta.

-Ascoltate bene: io e vostra madre abbiamo deciso di lasciarvi liberi per tutta la mattina. Alla fine della giornata ci riuniremo in questo punto esatto. Mi raccomando...

𝐅𝐚𝐦𝐢𝐥𝐲 𝐈𝐧 𝐂𝐫𝐢𝐦𝐞 || 𝐷𝑎𝑧𝑎𝑖 𝑂𝑠𝑎𝑚𝑢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora