37. Chiudiamo le danze

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Durante tutto il lungo tragitto, avevo ucciso altre 5 persone, il ché mi portava a sedici. Mi piaceva tenerne il conto. Quando arrivammo a New Orleans era il tramonto e Damon continuava a parlare delle varie sfumature nel cielo, sperando di farmi cambiare idea, ma, onestamente parlando, non mi fregava proprio nulla. "Welcome to New Orleans", leggemmo al confine e quando entrai, riuscii quasi a sentire la presenza dei Mikaelson per tutta la città. <<Stefan è ancora qua>>, disse Damon tranquillamente. <<Vuol dire che saluterò anche lui>>, dissi strafottente. Damon mi prese per mano e corremmo veloce. Credo che la stretta delle nostre mani fosse diventata un "rito", oppure semplicemente aveva paura di perdermi di vista. Quando arrivammo difronte al palazzo dei Mikaelson, mi lasciò la mano. Non lo vedevo da un anno quel posto, ma non era cambiato molto, tranne per il fatto che sembrava tutto molto più luminoso, forse per via del tramonto o forse perché tutti erano in giardino, insieme, a scherzare e ridere, come una vera famiglia. Anche Stefan era con loro. Quelle risate mi fecero venire il mal di stomaco. <<Se vuoi andiamo via>>, disse Damon preoccupato, ma io scossi la testa ed entrai ridendo, con Damon sempre accanto. Quando mi videro, tutti si zittirono. <<Vi prego, continuate pure>>, li incitai sorridendo, ma nessuno si mosse. Tutti sembravano imbalsamati. Solo quando scrutai tutti con attenzione notai che Stefan teneva per mano una ragazza e che anche Dylan ed Elena fossero lì con loro. Hope mi guardava con gli occhi spalancati ed Elijah rimase fermo al suo posto. <<Des>>, disse Klaus poco dopo. La sua voce mi riluttò lo stomaco, proprio com'era successo con le loro risate poco prima, ma sembrava l'unico che, fin dall'inizio, si preoccupasse per me, l'unico che un pó ci tenesse. <<Passavo di qui e avevo voglia di salutare dei vecchi amici>>, dissi ancora una volta, strafottente, con la voce inpuntata a ferirli nel profondo. Volevo la mia rivincita. Nessuno parlò, così continuai io. <<Suvvia, un pó di allegria>>. Nessuno si decideva a parlare. <<Hai.. bevuto sangue?>>, chiese Kol avvicinandosi a me, facendo specchio su dove fossi sporca. Lo allontanai bruscamente e tolsi la macchia di sangue che era rimasta sulle labbra. Kol era davvero molto invadente, a volte, ma il suo sguardo mi disse che era spaventato. Da me, forse? Il pensiero mi fece ridere. <<Che ti è successo, Destiny?>>, mi chiese Hope e mi misi nuovamente a ridere, ma senza guardarla. <<Nulla. Volevo solo salutare prima di ripartire>>, risposi ancora una volta freddamente, ma col sorriso. Di nuovo silenzio. Stefan fissava incredulo suo fratello e Damon lo fissava tranquillo, come a voler dire "Ci sono io con lei, fratello". Rebekah, Hayley e Freya mi fissavano sbigottite. Hope era decisamente arrabbiata. Klaus non riusciva a capire e cercava di avvicinarsi, ma puntualmente lo allontanavo. Kol era confuso tanto quanto Dylan. Elijah teneva la testa bassa e non mi guardava nemmeno. Quel gesto mi fece quasi vomitare. <<Suvvia, Elijah, dovresti essere felice che la tua unica figlia sia tornata a salutarti nonostante tu non l'abbia cercata affatto. Non credi?>>, dissi alzando la testa di Elijah, obbligandolo a guardarmi negli occhi. Aveva occhi davvero belli e profondi. Quasi mi persi in quello sguardo, ma d'un tratto un'ondata di odore di sangue fresco mi inondò le narici. La ragazza con Stefan era umana. Mi avvicinai a lei con cautela. <<Non farle del male>>, mi disse Stefan e io scoppiai in una risata. <<Dopo un anno, riesci solo a dirmi questo? Sei piuttosto deludente>>, gli dissi schifata e sentii Klaus borbottare: "Ha spento la sua umanità". Annuii nella direzione di Klaus e un ghigno comparí sulle mie labbra. Tornai alla ragazza umana e i miei occhi si iniettarono di sangue. Avevo fame o forse volevo solo togliermi la soddisfazione di rovinare loro la bella serata. Velocemente addentai il collo della ragazza, ma Stefan mi scaraventò in aria. Atterrai sui piedi e sulle mani. Qualcosa mi diceva che quella ragazza era importante per lui. Mi alzai e sorrisi. <<Sangue piuttosto acido>>, commentai e baciai Damon sulle labbra per fargli assaggiare il sangue rimasto sulla mia bocca, prima che salutassi i Mikaelson con un cenno della mano e andassi via con il mio accompagnatore, mano nella mano, come sempre. Fregandomene delle persone alle mie spalle.

The Originals ~ Speranza e DestinoWhere stories live. Discover now