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« TOBIO-KUN~ »
La porta di casa Hinata venne spalancata, permettendo così al freddo pungente di gennaio di accedervi insieme ad un piccolo ragazzo sorridente.
« Ti ho preso un regalo. »
Il ragazzo si tolse le scarpe, gettandole in un angolo del corridoio, per poi fare la stessa cosa con il giaccone e il cappello di lana, liberando tantissimi ciuffi color arancione.
« Bentornato. »
Si udì una voce provenire da un'altra stanza ben diversa da quella squillante del rosso, era molto più profonda, quasi assonnata.
Il piccoletto si precipitò verso quella voce, con un gran sorriso sul volto.
Un altro ragazzo che se ne stava seduto sul divano in pelle, intento a guardare la televisione, venne travolto dalla furia allegra del più basso, che gli saltò addosso stringendolo in un abbraccio.
« Mi sei mancato oggi! Io ti sono mancato? »
Chiese il più piccolo sorridendo e mettendo ben in evidenza le fossette sulle guance paffute.
« Come al solito, no. Sei troppo rumoroso. »
Sbuffó il ragazzo.
Shoyo si alzò, liberando il povero cristiano che si era ritrovato sotto di lui, e si diresse in cucina sotto lo sguardo attento del corvino.
Si preparò un pranzo veloce controllò il calendario.
« Tobio, oggi è venerdì 13. »
Nessuna risposta da parte sua.
« Sai che significa, vero? »
Di nuovo nessuna risposta.
« Devi farti il bagno. »
Questa volta una risposta ci fu, ovvero "Non me ne frega un cazzo di lavarmi lasciami stare odio l'acqua" e altri insulti vari contro la sua povera doccia.
« Ma puzzi! »
Il moro si alzò finalmente dal divano, raggiungendo il suo amico.
« Non guardarmi così, non mi fai paura Tobiolo. »
Lo sguardo del moro si era fatto più cupo, cercando di procurargli timore, fallendo miseramente.
Il rosso ormai lo conosceva troppo bene e sapeva perfettamente di quella sua piccola debolezza, che tanto piccola non era.
« Se fai il bravo ti do i biscotti che ti piacciono tanto, okay? »
Bastarono solo quelle parole a far rizzare le orecchie da gatto del più grande, prima abbassate e rivolte all'indietro.
« Per oggi farò un eccezione. »
Hinata si sentì subito rassicurato da quella frase, oltre a conoscere questi piccoli trucchetti per renderlo un po più docile sapeva anche molto bene che in forza fisica c'era una grande differenza. L'ultima volta che era il 13 e "l'ora del bagnetto" era arrivata, non era finita splendidamente, con il povero Shoyo bloccato nella vasca al posto del suo gatto, che appunto, lo teneva bloccato.
« Benissimo! »
Il piccolo corse su per le scale per recarsi in bagno, sempre allegro e pimpante, mentre Kageyama saliva i gradini pigramente.
Quando riuscì a salire le poche scale trovò in camera il riccio impegnato a cambiarsi per mettere una tuta.
Il più alto si fermò a guardarlo, passandolo in rassegna dalla testa ai piedi con la sua solita espressione assente, fermando lo sguardo dapprima sul suo collo, poi sulla sua pallida schiena e infine sul sedere, fasciato perfettamente dal tessuto dei boxer bianchi.
Più volte Kageyama si era ritrovato ad affrontare situazioni scomode con lui, ad esempio, una volta per convincerlo a lavarsi voleva fare il bagno insieme.
Il moro aveva prontamente rifiutato, sapendo che davanti a quel corpicino nudo non avrebbe saputo resistere.
Si inumidí le labbra con la lingua. Poi per evitarsi problemi di alcun genere lo sorpassò, dirigendosi nel bagnetto.
« Apri l'acqua! »
Il gatto cominciò a muovere nervosamente la coda nera che gli usciva da sotto la maglietta, poi si decise a girare il pomello.
« Bravissimo! Stai crescendo Tobio-kun »
Disse Hinata entrando nella stessa stanza tra una risata e l'altra.
« Su su ora spogliati che prendo il sapone. »
Dopo un alzata degli occhi al cielo il corvino si decise a sfilarsi la maglia, buttandola per terra.
« Io non capisco, non fai niente tutto il giorno eppure hai la fisicata, come è possibile? »
In risposta ottenne un alzata di spalle.
« Metabolismo. »
« Oh sì, può essere. »
Shoyo si avvicinò al suo amico, dandogli giocosamente una pacca su una chiappa.
« Dai muoviti, togli anche quelli. »
Kageyama davvero non capiva quel ragazzo, era sempre così disinvolto e sorridente, per nulla in imbarazzo di fronte al suo corpo, sempre pronto ad affrontare qualsiasi tipo di situazione senza mai scomporsi. Era davvero maturo, ma allo stesso tempo infantile.
Eppure, per quanto potesse sembrare forte, a volte lo sentiva singhiozzare, se non addirittura piangere disperatamente durante la notte. Non ne conosceva la ragione, ma ogni volta era un colpo al cuore. In quelle notti avrebbe voluto consolarlo e stringerlo a se, ma Hinata lo teneva sempre al di fuori di questi suoi piccoli momenti di debolezza.
« Guarda quanta schiuma, ho messo il sapone alla fragola. Quello che ti piace tanto. »
Borbottó un grazie, per poi entrare nella vasca e drizzare orecchie e coda.
« Sh stai calmo, non ti succede nulla. Ci sono qui io! »
Tobio guardò il suo piccolo padrone, non riuscendo a fare a meno di notare il suo naso arrossato per via del freddo. Era così tenero.
« Migliori di volta in volta. Sei davvero bravissimo. »
La sua voce e le sue parole riuscirono a calmarlo, come sempre.
« Vuoi una mano a lavare i capelli? »
Il moro annuì, girandosi di schiena verso di lui per rendergli più semplice il lavoro.
« Ma che cazzo di shampoo è? »
« Ehi ehi modera i termini, si dice cavolo. »
« Cazzo è più bello. »
« È più volgare, comunque è nuovo. L'ho comprato dopo aver finito il turno. È alla vaniglia, buono è? »
« Abbastanza. Come è andata oggi a lavoro? »
« Finalmente me lo hai chiesto! È andata benissimo, ho trovato un ottimo cliente pronto a pagare qualsiasi cifra per il progetto. »
« Ottimo. »
« Peró ci sono ancora molte cose da rifinire, ad esempio... Tutto. »
« Ottimo. »
« Pensavo che magari tu mi potessi aiutare. »
« Ottimo. »
Il rosso bloccò le mani, che gli massaggiavano i capelli.
« Ma mi stai ascoltando? »
« Si. »
« Non mi sembra. »
« Hai detto che hai trovato un signore, che devi finire lo spot e che vuoi una mano da me. »
Kageyama non aveva mai ignorato Hinata, non si era mai perso una sola parola di quello che gli diceva, con le orecchie che si trovava era capace anche di sentirlo bisbigliare da un piano all'altro, e spesso gli capitava di sentirlo cantare sotto la doccia, ovviamente all'insaputa del più piccolo.
Si era sempre interessato di tutto quello che riguardava Shoyo, perché lui per il sottoscritto significava davvero tutto, era tutto il suo mondo, tutto quello di cui aveva bisogno.
« Che dovrei fare per aiutarti? »
« Solamente qualche foto. »
Nel frattempo i corti capelli neri erano stati lavati e sciacquati dal più basso.
« Foto? Oh, okay. »
«Grazie, Tobio-kun.»
Il moro si alzò, scuotendosi via l'acqua di dosso, bagnando sia il piccolo Hinata che il pavimento.
« Fermo. Così bagni ovunque! »
Disse ridendo e porgendogli un asciugamano, che si avvolse alla vita.
« Ora devo pulire tutto, uff. »
Tobio rivolse un ultimo sguardo al piccolo mentre un piccolo sorriso gli si formava sulle labbra, ma Hinata non se ne accorse, troppo impegnato a lamentarsi e mettere in ordine, poi si sdraiò sul letto osservando il soffitto.
Dopo qualche minuto il rosso uscì dal bagno, e guardando il moro stravaccato sul materasso sospirò.
« Che vorresti mettere? »
Il gatto rivolse le orecchie verso di lui, agguzzando l'udito.
« Mmh scegli tu, per me è uguale. »
« Okay okay. Che ne dici di questo? »
Si tirò su con la schiena, mettendosi seduto sul bordo del letto e guardando in direzione del rosso.
Rimase immobile, a fissarlo.
Era piegato in avanti per cercare la roba nei cassetti.
Era una bella provocazione, mettersi a pecorina.
Kageyama preferì non pensarci troppo, Shoyo non è tipo da lanciare questi segnali fisici, quindi si limitò ad ammirare la posizione in cui si trovava, che gli risaltava in modo perfetto il di dietro.
« Ooh? Ci sei? »
« Quella nera. »
Hinata aveva in mano due magliette, aspettando che il moro scegliesse un colore.
« Ti risalta il fisico! »
Constatò il più piccolo, dopo che il suo amico si fosse vestito.
« Vado a preparare la cena, vuoi qualcosa in particolare? »
« Niente, grazie. Fa quello che vuoi. »
Il piccoletto annuì sorridendo, facendo spiccare la fossetta che attirò gli occhi del moro, poi scese per recarsi in cucina e preparare un pasto decente.
« Dio se prima o poi mi farai impazzire. »
Tobio si lasciò cadere sul letto, strofinandosi la faccia con una mano e sussurrando quelle parole, sperando con tutto se stesso di non farsi sentire da Hinata.

My space~

okay, sono troppo insicura per questa storia.
Non so, aiuto.

Neko [KageHina]Where stories live. Discover now