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« Tobio-kun! Fermoo. »
La coda continuava ad agitarsi, spostandosi a destra e a sinistra dei fianchi del proprietario che stava tranquillamente steso sul letto ad una piazza e mezzo, leggendo un libro a pancia in giù.
Nel frattempo Shoyo era seduto a terra, al fianco del corvino, e la sua coda continuava ripetutamente a scontrargli i capelli, solleticandolo.
« Il libro è interessante, non è colpa mia. »
Il piccolo ridacchió, riportando l'attenzione allo schermo del suo pc.
Parlò solo dopo aver concluso alcune pratiche, lasciando il computer semi aperto e alzandosi, striracchiando per bene i muscoli della schiena.
« Vado giù a farmi un caffè, tu vuoi qualcosa? »
In risposta il corvino fece cenno di no con il capo, non distaccando gli occhi dalle pagine cartacee.
Poco dopo il ragazzo tornò in camera con una tazza fumante di latte caldo, posandola poi sul comodino. Salì sul letto, sedendosi sulla schiena del suo compagno, abbassandosi sul suo collo lasciandogli dei baci su di esso.
« Ti ho preparato del latte. »
Gli sussurrò con la voce leggermente roca, assonnata, non fermandosi dal baciarlo, risalendo fino alla mascella per poi riscendere sul collo.
« Mnnh Sho.. »
Finalmente distolse lo sguardo dalle lettere del libro, chiudendolo e godendosi le attenzioni del suo ragazzo.
« È caldo. »
Il corvino si girò a pancia all'aria, trovandosi davanti il bellissimo viso dell'altro.
« Non voglio il latte. »
E detto questo gli catturò le labbra con un bacio, appoggiando le mani sulle cosce del rosso, che era seduto sul suo ventre, accarezzandole.
« Voglio altro. »
Fece lentamente scivolare le mani verso il suo sedere, stringendolo tra esse e palpandolo.
« E che vorresti? »
Chiese il riccio, con un piccolo sorrisetto disegnato sulle labbra.
« Voglio farti mio. »
I due si guardarono intensamente negli occhi, a pochi centimetri di distanza l'uno dal viso dell'altro.
« Voglio te, sei tutto quello che ho sempre voluto, voglio vederti sorridere, voglio sentirti ansimare il mio nome, voglio essere parte di te, possederti nel tuo letto e altre infinite cose. »
Ed ecco che un enorme sorriso con tanto di fossette si fece largo sul viso del più piccolo, riprendendo a baciarlo mormorando contro le sue labbra un 'fammi tuo'.
Non se lo fece ripetere due volte, il corvino ribaltò subito le posizioni ritrovandosi in mezzo alle gambe del rosso, che nel frattempo gli aveva sfilato la maglia.
In pochissimo tempo furono entrambi nudi e, dopo essersi scambiati un altro bacio pieno di passione, il moro fece scivolare due dita all'interno del piccolo, iniziandole a muovere sotto i suoi ansimi.
Dopo averlo preparato per bene sostituì le dita con la sua erezione, impaziente.
Iniziò a muoversi dolcemente dentro il suo ragazzo, ormai preso dall'eccitazione.
Entrambi i corpi si velarono di sudore, venendo.
Si guardarono, rimanendo in silenzio ma capendo perfettamente cosa volessero dire i loro occhi.
« Hai sporcato tutto. »
« E tu ti preoccupi di questo? Tanto pulirei io in ogni caso. »
Il moro si alzò, infilandosi al volo un paio di mutande per poi correre in bagno, il piccolo ancora sdraiato e ansante, tentò di mettersi seduto fallendo miseramente.
Sentiva un leggero dolore alla base della schiena oltre al seme caldo del suo compagno che ad ogni suoi movimento gocciolava dalla sua apertura, così optò per rimanere immobile ed evitare casini.
« Oi. Hinata. »
Il rosso rizzó la testa verso la voce.
« Vieni. »
Le guance del più piccolo si tinsero di un lieve rosso.
« Non... Non riesco ad alzarmi. »
Il moro sorrise intenerito, avvicinandosi a lui e prendendolo delicatamente in braccio, come fosse un bambino, e con la stessa delicatezza lo posò nella vasca da bagno che si era preoccupato di preparare apposta per lui.
« Hai riempito la vasca? »
Chiese incredulo Hinata, affondando fino alle spalle.
« Mhmh. »
« Cavolo, allora mi ami davvero tanto! »
Rise il più piccolo, procurandosi un'alzata degli occhi al cielo da parte del più alto.
« Per te farei di tutto, credevo l'avessi capito. »
« Grazie mille, Tobio-kun! »
Gli passò una mano fra i riccioli, scompigliandoli per poi accennare un piccolo sorriso.
« Ora rilassati, io vado a pulire. »
Lasciò un bacio sulla fronte del rosso, uscendo poi dal bagno e chiudendosi la porta alle spalle.
Il più basso sorrise felicissimo, sapeva che sotto sotto il suo ragazzo era dolce e premuroso come pochi, e adorava ogni volta che gli dava la conferma con questi piccoli gesti.
Rimase a mollo per più di mezz'ora, riprendendosi completamente dal sesso avuto prima.
Dopo essere uscito dalla vasca e essersi vestito con il suo pigiama, il tutto con la collaborazione del corvino, si coricarono entrambi a letto.
Secondo il basso quello era il momento più bello della giornata, solo lui e il suo Tobio, avvinghiati l'uno all'altro intenti a riempirsi di coccole.
Il rosso era una 'macchina attira attenzioni', cercava sempre di stare il più vicino possibile a Kageyama, chiedendo puntualmente di essere baciato, accarezzato o semplicemente essere tenuto in braccio, il moro era più che felice di queste sue piccole richieste giornaliere.
Odiava la mattina, ogni volta che si svegliava non trovava mai il riccio affianco a lui, perché si svegliava davvero presto per poter arrivare in orario a lavoro.
Odiava anche il suo lavoro, perché gli sottraeva del tempo con lui, inoltre trovava i suoi colleghi un tantino invadenti. Ovviamente il rosso negava queste cose, ma Tobio era davvero geloso dei ragazzi in società con lui.
Voleva tenerselo tutto per se, odiava sapere che altra gente potesse vedere quel sorriso bellissimo.
Ma senza quel lavoro, avrebbero perso tutto. I fondi per la casa, le bollette, le tasse, il cibo, qualsiasi cosa la guadagnava da solo il piccoletto, lavorando sodo 6 giorni alla settimana.
« A che stai pensando? »
Chiese dopo un po' di silenzio Hinata, leggermente assonnato.
« Nulla in particolare, ora dormi. »
« Non mi dire le bugie, quando pensi arricci sempre il naso. E ora è tutto arricciato. »
« Pensavo a quanto io sia geloso dei tuoi amici.»
Il piccolo sorrise.
« Sai che non devi esserlo. »
« Si, ma loro non possono parlarti. »
« Ma come, dobbiamo lavorare insieme. »
« Non mi importa. E devono stare almeno a 2 metri di distanza da te. »
« Abbiamo gli uffici vicini. »
« E non devono nemmeno guardarti. »
« Esagerato. »
Shoyo rise, il suo ragazzo era davvero geloso e a lui piaceva.
« Non ridere. È una cosa serissima. »
« Si, certo. Dai, buonanotte Tobio-kun, domani devo alzarmi presto. »
Il corvino sbuffó leggermente, per poi stringere di più a se il corpicino dell'altro.
« Notte. »
« Ehi? »
« Mh? »
« Ti amo. »
Il moro sospirò.
« Si, anch'io. »

Neko [KageHina]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora