Capitolo 25: Il Giorno Dopo (seconda parte)

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Pov's Alexa
Avevo appena finito di fare colazione, mi ero già lavata e vestiva, indossavo una maglietta nera aderente che mette in risalto il mio seno e una scritta bianca, dei jeans anch'essi stretti e neri con delle borchie e le mie vans, pronta per la scuola.
Presi lo zaino e scesi velocemente le scale, salutando mia madre e uscii di casa e con mia sorpresa mi ritrovai davanti l'ultima persona che volevo vedere: Carlos.

Era li immobile appoggiato alla sua moto con le mani nelle tasche , aveva anche lui, come me, i jeans neri, una maglietta blu e una giacca di pelle nera.
Aveva gli occhi color nocciola puntati su di me e le sue pupille brillavano, i miei occhi incontrarono i suoi, non riuscivo a togliere lo sguardo e rimanemmo per qualche secondo a guardarci, ma finalmente riuscii a spiccicare parola dopo il mio stato di trans

Io:"che ci fai qui?"chiesi acida come facevo sempre con lui, in questi ultimi mesi

Los:"ti accompagno a scuola con la moto" rispose schietto

Io:"chi ti dice che io voglia viene con te?!" Dissi mantenendo la calma

Los:"ho vieni con me o vai a piedi?"dissi ovvio

Io:"vado a piedi"dissi senza pensarci un secondo, visto che la risposta mi sembrava scontata

Los:"bene allora vengo con te" disse avvicinardosi a due centimetri di distanza da me, sentii il mio cuore battere e i brividi percorrermi per tutta la schiena

Io:"non direi proprio" dissi un po' balbettando, ma guardandolo ugualmente negli occhi

Los:"bene allora vieni con me in moto, così il tragitto sarà più breve" disse accarezzandomi la guancia destra, a quel contatto sussultai, ma ripensando alle sue parole aveva ragione

Io:"va bene"dissi abbassando lo sguardo e togliendo la sua mano dalla mia guancia , ma lui mi ritirò subito su la testa, obbligandomi a guardarlo negli occhi

Los:"lo sapevo che avresti ceduto" disse sorridendo

Mi prese per mano e mi trascino fino alla sua moto passandomi il casco, che mi misi subito senza fare storie, la stessa cosa fece lui e salimmo sulla moto, anche se io ero un po' titubante.

Los:"arreggiti piccola" disse prendendomi le mani per poi far stringere le mie braccia attorno al suo addome

Los:"non voglio che caschi" dice premuroso, preoccupandosi ancora per me, dopo tutto questo tempo

Subito dopo partimmo e io alla fine fui costretta a tenermi stretta a lui per paura di cascare, ma a differenza delle altre volte non appoggia la testa sulla sua schiena come facevo sempre.

Dopo poco arrivammo davanti alla scuola, mancavano ancora dieci minuti alla campanella che avrebbe segnato l'inizio della scuola, ma c'erano già molti ragazzi davanti alla scuola, noi eravamo in un angolo più isolato rispetto agli altri che non ci avevano degnato neanche di uno sguardo, scesi velocemente dalla moto e mi tolsi il casco facendo vedere i miei capelli lucenti e lo passai a Carlos, lui nel frattempo se l'era già tolto e mi guardava incantato

Los:"allora non mi ringrazi per il passaggio?" Disse avvicinandosi a me

Io:"grazie" mi limitai a dire, anche se lo dissi in tono di disprezzo

Los:"io pensavo a qualcosa di più di un grazie" disse avvicinandosi alle mie labbra facendole sfiorare con le sue, capendo ciò che voleva fare, lui voleva baciarmi, io volevo baciarlo ma non dopo quello che mi ha fatto, ma subito mi ripresi e gli diedi uno schiaffo sulla guancia facendolo allontanare da me.

Mi girai verso la scuola e cominciai a camminare pronta per andarmene il più lontano possibile da lui, ma mi fermo prendendomi la mano e facendomi girare verso di lui che di seguito fece combaciare entrambe le mani arricciando le dita

Los:"cucciola questi istinti violenti non ti si addicono" disse appoggiando la testa sulla mia spalla, rimasi un po' stranita dal suo gesto, non capivo a dove volesse arrivare

Io:"Carlos" dissi ma fui subito interrotta da lui

Los:"scusa piccola, mi dispiace per quello che ho fatto sono stato solo un fottuto coglione, ti ho ferito e mi dispiace per questo, lo so che in questo momento avresti voluto picchiarmi, e ti capisco, ma il punto è che mi manchi, mi manchi da morire, mi mancano le tue parole dolci, la luce dei tuoi occhi quando sei felici, i tuoi sorrisi, i tuoi baci e tenerti stretta tra le mie braccia.
Ti ricordi la prima volta che abbiamo dormito insieme? Beh, è sta la cosa più bella che mi sia capitata, stringerti tra le mie braccia e sentirti accanto a me, e di notte ogni tanto ti agitavi e io ti stringevo più forte a me e ti accarezzavo i capelli per tranquillizzarti e farti sentire al sicuro.
Non mi importa niente delle altre ragazze che stanno con me solo per portarmi a letto con me e poi il giorno dopo poter dire di aver fatto sesso con Carlos Pena, e con questo si dimostrano solo delle troie, antipatiche ed egoiste che pensano solo a se stesse e non se ne fregano di me, ma te mi hai fatto sentire speciale, per una volta mi sono sentito amato apprezzato e voluto Non per fare sesso, ma solo per essere quello che sono, anche solo averti accanto a me mi fa stare bene.
Perché in fondo lo sai anche te che non sono così, tu mi hai cambiato e mi hai fatto capire tutte quelle stronzate che ho fatto negli anni passati, e mi sento solo uno stronzo, e lo ammetto che in gran parte e stato solo colpa mia e della mia stupida ossessione di sentirsi popolari e altre cazzate del genere, ma io ti amo davvero e non voglio separarmi da te anche se credo che tu ormai non provi più gli stessi sentimenti che provo io.
Però sappi che mi hai cambiato in meglio, e te ne sarò grato per sempre, per questo e per tutto ciò che hai fatto per me, ora posso dire di essere più dolce e sensibile di prima e quindi anche più vulnerabile, ma non sono più un puttaniere che va con chiunque,Alexa io ti amo più di ogni altra persona sulla facci della Terra, più di me stesso, e più di qualsiasi altro ragazzo possa fare"disse, mi aveva aperto il suo cuore, mi aveva detto tutto ciò che prova per me, tutte le sue emozioni, lo avevo cambiato veramente è in meglio, non ci potevo credere.

Spostai lo sguardo su di lui, aveva gli occhi lucidi, ma le sue pupille brillavano ancora; rimasi a guardarlo per qualche secondo con dolcezza, poi lui spostò la testa dalla spalla all'incavo del mio collo e mi abbraccio teneramente, rimanemmo in silenzio per un po', poi lui decise di romperlo

Los:"mi perdoni?" Disse ormai piangendo, non sapevo che dirgli, non so se ero pronta a perdonarlo

Pov's Carlos

Stavo piangendo, non riuscivo più a trattenermi, avevo bisogno di lei, doveva perdonarmi, anche se non sarebbe stato cosi facile, dopo poco la sentii ricambiare l'abbraccio, e accarezzarmi dolcemente i capelli, come per consolarmi, e a quel tocco chiusi gli occhi per farmi cullare, volevo che quel momento non finisse mai

Io:"cosa hai deciso?" Disse tremolante, riaprendo gli occhi, lei mi sembrava un po' confusa

Lex:"ci devo pensare" disse semplicemente, in modo sintetico

Non capivo se era un no o che ci doveva pensare davvero, ma avevo paura, paura che mi avrebbe abbandonato, subito dopo si stacco da me e mi asciugò le lacrime con la sua candida mano e se ne andò, verso l'entrata della scuola.
Nel frattempo non mi ero accorto che tutti erano già entrati e la campanella era già suonata, almeno non mi hanno visto piangere.
Mi incantai a vedere Alexa andare verso l'entrata, con il suo flebile corpo che si muoveva lentamente, in seguito sparì nel grande edificio scolastico che mi ritrovavo davanti.

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