XVI

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Lo guardò andarsene dalla porta,per poi continuare a guardarlo dalla finestra, mentre la sua figura si faceva man mano più piccola e indefinita.
Quella notte era stato l'istinto a parlarle , a dirle che era giusto e lei lo seguì. Inoltre era abbastanza sorpresa che lui fosse riuscito a trattenersi.
Si sedette sul divano, era tutto così vuoto , si chiedeva quando sarebbe tornato, se ora anche lui la stava pensando.
Non capiva come si fosse innamorata di lui, per giunta l'idea di essere fidanzata con il suo stupratore la divertiva. Se fosse andata a dirlo per strada nessuno le avrebbe probabilmente creduto, penseranno sia una battuta.
Ma cosa lo attraeva di lui?
Guardò a terra pensandoci, giungendo poi alla conclusione che era stato l'istinto, dato che non aveva motivi per essere invaghita di lui.
Sentì la porta aprirsi , in quel momento vide sua sorella che iniziò seduta stante a parlarle, ma lei non la seguì e preferì usare il trucco 'sorridi e annuisci' e quando il discorso sembrò finire si alzò andandole in camera.
Era domenica e si accorse di non avere assolutamente niente da fare.
Si accorse che in quel periodo aveva trascurato gli amici, ma questo non le dava problemi, aveva periodi così, dove aveva bisogno di stare da sola.
Per lei era un enorme periodo di confusione , era da poco uscita da un periodo orribile e non sapeva se sarebbe riuscita a reggere una relazione. Solo in quel momento si accorse di quanto erano pericolose le conseguenze nel caso lo mollasse, o meglio, non aveva la più pallida idea della sua reazione.
"Lara, quando torna la mamma?"
"Non so, a me non ha detto niente"
"Ma hai dormito nel letto matrimoniale?"
"Sì, problemi?"
"No"
Rispose piano, tornando poi in cucina, lasciando di nuovo la sorella nella sua iniziale quiete, dove la mente navigava nella tempesta di pensieri. Il pensiero iniziò a vagare nei dolci momenti della notte trascorsa.
I baci, le carezze e tutto il resto , era stato stupendo, non sapeva come altro dirlo.
Improvvisamente sentiva di avere ancora bisogno di tutta quella dolcezza .
Sarebbe voluta uscire adesso e cercare di trovare casa sua, solo per dirgli che era sicura che lo amava, di baciarla, di abbracciarla, di tenerla stretta a sé e di non farla mai scappare, gli avrebbe detto che avrebbero potuto anche fare l'amore.
Lo perdonava per tutto il male che le aveva fatto e questo perché lo amava.
È proprio vero che ti accorgi dell'importanza di una cosa quando non c'è più.

Erano passate solo tre ore da quando Offenderman era uscito, ma nonostante ciò avrebbe voluto vederlo, solo in quel momento si accorse di non avere nessun modo per contattarlo: non sapeva dove abita, non sapeva se ha un telefono, non sapeva i luoghi dove gira solitamente.
Non sapeva molto su di lui.
Decise comunque di uscire, non si sa mai che forse la fortuna decida di venirle incontro.
Decise di vestirsi a caso, con la prima canotta e il primo paio di pantaloncini che trovava, si fece un drum e poi uscì.
Iniziò ad andare a zonzo per il paese, passando più volte nelle strade principali.
Poi le venne la 'brillante' idea di andare per la ciclabile, cercando di arrivare a Zogno.
Il sole picchiava e poteva sentire la sua pelle andare a fuoco, vide giù nella valle il Brembo, con la sua solita fantastica acqua limpida, ci si sarebbe tuffata immediatamente , ma avrebbe dovuto aspettare di arrivare a Zogno , peccato che non era nemmeno a metà strada. Si sarebbe sicuramente abbronzata, però lei non ci teneva, amava essere pallida. Trovava fosse qualcosa di affascinante l'essere pallidi.Non capiva perché le persone desiderassero abbronzarsi, per lei non aveva alcun senso.
Intanto il caldo si faceva ancora più insopportabile, in quei momenti avrebbe voluto spogliarsi e fregarsene del pensiero altrui, dannazione! Faceva troppo caldo!
Sospirò e continuò a camminare, cercando di non pensare al caldo.

Corse più veloce che poté verso la riva , togliendosi le scarpe frettolosamente le scarpe per poter bagnare i piedi.
Sentì l'acqua gelida bagnarle i piedi, una scia di brividi le percorse la schiena, quel freddo sembrò pure farle male , si inoltrò facendo arrivare l'acqua alle ginocchia.
Si chinò per potersi sciacquare la faccia e le braccia. Il rossore del viso si alleviò e iniziò a sentirsi meglio. Tornò alla riva, sedendosi su un sasso che a vista le pareva comodo. Si asciugò le mani e iniziò a rollarsi un drum. Osservò gli alberi nella riva opposta , trovava la natura qualcosa di splendido, era una forza incontrastabile, ed era per questo che l'affascinava.
Fece qualche sbecco di sigaretta.
Si lasciò trasportare dalla melodia del fiume ,facendo nuovamente vagare il pensiero.

Preferisco le orchidee|| OffendermanWhere stories live. Discover now