XXII

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Lo teneva stretto tra le proprie braccia, proprio come se fosse un piccolo bambino indifeso bisognoso di aiuto.
Gli sussurrava parole dolci, per cercare di confortarlo.
Ora più che mai si sentiva legata e quell'uomo. Lo amava più di ogni altra cosa al mondo, è difficile descrivere questo sentimento, ma la frase 'ti amo' non bastava più, e dove non arrivavano le parole subentravano i gesti.
Poteva solo accarezzarlo per dimostrargli quanto lo amasse, tenerlo stretto a sé.
Lo sentì sciogliersi , lasciarsi fare ,tutta la rigidità data dalla tristezza sembrava essere scomparsa.
È così difficile descrivere l'amore a parole.
Lui alzò il volto per guardarla, istintivamente lei gli sorrise.
"Va tutto bene, io starò sempre con te. Non mi importa di avere figli o di vivere una vita normale, finché sarai al mio fianco andrà tutto bene"
Non poteva capire questo suo grande dolore, ma sperava che in qualche modo le sue parole gli facessero mettete il cuore in pace.
"Se non ci fossi tu"  e la baciò senza aggiungere altro.
Avrebbe voluto cercare una soluzione, ma lei era solo una ragazza di soli diciassette anni, che ne poteva sapere? Faceva male sapere che il proprio amato stava male e lei era impotente in questa situazione, poteva solo parlargli, però non le sembrava abbastanza.
Voleva poter fare di più.
Ma purtroppo questa non è una fiaba, non bastano parole dolce e un bacio per salvare la bestia.
In quel momento Lara si rese conto di quanto avesse sempre odiato la realtà, faceva qualsiasi cosa per scapparle, e quando ,alla fine, questa bussava alla sua porta mostrandole il conto lei non faceva altro che addentrarsi sempre di più nel suo mondo di fantasia.
Odiava tutto di quella società , ormai corrotta fino al midollo, dove l'unica preoccupazione dell'uomo globalizzato è quella di fare più soldi. Quando poi c'è gente che muore perché ruba del pane per mangiare.
Un pensiero tira l'altro e quell'aria così malinconia che si respirava non era d'aiuto.
"Lara, tutto bene?"
Abbassò lo sguardo, era visibilmente preoccupato .
La ragazza gli sorrise per tranquillizzarlo.
"Sì, tranquillo. Ora alziamoci da qua"

Sentiva il bisogno di sfogare ogni sua frustrazione, così chiese all'uomo se gli andasse di fare un giro per il bosco.
Lui accettò.
Lei camminava davanti a lui nel più totale silenzio. Un silenzio che nessuno dei due sapeva come rompere.
Probabilmente, lui, proprio come lei, continuava a fissare in basso frugando tra i propri pensieri alla ricerca di un'idea.
"Vuoi una sigaretta?"
"Tranquillo, ho il tabacco"
Subito il fruscio del lieve vento estivo tornò a far sentire la sua melodia.
Nel bel mezzo del bosco c'erano dei tavoli abbandonati, con tanto di panchine, quel posto era stato dimenticato , ora il legno aveva iniziato a marcire, cedendo.
Si sedettero su una di quelle panchine per fumare, sempre in religioso silenzio.
"Sei bellissima" sussurrò l'uomo.
La ragazza fece un lieve sorriso.
"Grazie, Damian"
"Posso chiederti una cosa che forse ti sembrerà banale?"
"Certo chiedimi pure"
" Perché non fai come le altre ragazze? Intendo...a loro quando le si dice che sono belle rispondono che non è vero è le solite cazzate, perché te non lo fai?"
" Primo, perché tu mi ami e condizionato da questo è palese che il tuo commento è sincero, perché quando si ama una persona la si trova sempre bella, anche se un motivo vero e proprio non c'è. Secondo, perché io rientro nella tua visone soggettiva di bellezza. Perché alla fine le persone sono come i quadri: sono tutti bellissimi, bisogna solo trovare la persona giusta che li guardi."
Offenderman sorrise.
"Sono bello?"
"È una domanda retorica, vero?"chiese lei ridendo. Appoggiò la testa al suo petto.
"Tra poco dovrò tornare a casa"
"Non puoi fermarti ancora?"
Se avesse potuto l'avrebbe trattenuta per sempre tra le sue braccia, non l'avrebbe mai più lasciata andare, lei lo sapeva bene.
Non avrebbe sicuramente rifiutato, lei voleva scappare quanto lui dalla realtà, era una delle cose che li accomunava.
A lei non le importava di non potersi permettere cose superflue come nuovi vestiti, tabacco e altro. Per vivere le bastava un tetto sopra la testa, del cibo, un letto, fogli bianchi, delle matite e l'amore. Non necessitava di altro, dopotutto è questo che , tecnicamente, basterebbe agli animali per vivere.
L'amore e l'arte.
Basta.
Sarebbe potuta anche morire, ma almeno sarebbe morta veramente felice.
"Mi dispiace Damian"
Gli accarezzò una guancia per calmarlo.
"Tornerai ancora?"
"Sei in vena di domande retoriche oggi?"
Entrambi scoppiarono a ridere.
Lo baciò più allungo che poté.
"Alla prossima amore"



Non è molto lungo questo capitolo, me ne rendo conto, però penso che di per sè sia pieno.
Comunque ho pubblicato il primo capitolo della mia nuova storia, quella di cui vi parlavo qualche capitolo fa. Se volete dare un'occhiata.

Preferisco le orchidee|| OffendermanWhere stories live. Discover now