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Eren's POV

"EREN! SVEGLIATI! NON VORRAI MICA FARE TARDI OGGI VERO?"- tuonò mia madre dal piano di sotto.

"MAMMA NON URLARE CHE SONO SVEGLIO"

"NON STO URLANDO EREN!"

Mi alzai dal letto, prima che mia madre piombasse nuovamente in camera con la scopa.

"EREN JAEGER. TI CONVIENE MUOVERTI O AL COLLEGE CI ARRIVI A PIEDI"
Ma le doveva venire il ciclo proprio oggi?

Presi dei vestiti dall'armadio, le mie solite scarpe nere e  pettinai davanti allo specchio i miei capelli castani. Le ciocche più lunghe erano libere di andare dove volevano, dato che non riesco mai a sistemarle.

Presi le valigie e le scarpe in mano, non avevo tempo di mettermele,e prima di uscire,  guardai casa mia un'ultima volta. Mi sarebbe mancata casa mia.

Stavo per varcare un'ultima volta la soglia di casa.
Presto sarebbe iniziata una nuova vita.
Quando, improvvisamente, sbattei il mignolo contro lo spigolo della porta.

"DIO STRACCHINO"

"EREN!" sbottò mia madre dalla macchina.

"MAMMA PRESTO CHIAMA UN'AMBULANZA, HO BISOGNO DI INGESSARMI LA GAMBA"

"oh andiamo Eren, hai solamente sbattuto il mignolo contro lo spigolo della porta. Se ti fossi alzato prima, a quest'ora avresti le scarpe ai piedi, invece di dovertele mettere in macchina."

Arrancai fino alla macchina.
Il viaggio non fu lungo, ma l'ansia era piuttosto pesante.

Mi aspettava una scuola tutta nuova.

Quando arrivai, rimasi sbalordito.
La scuola era enorme, ed era circondata da giardini, capannoni, campi in cui praticare sport...
C'era anche una piscina al coperto.

"Mi raccomando Eren, fai il bravo. A 19 anni, nuova scuola, non si sa mai...."

Le mamme, sempre le solite.
Ma che mai potrei fare di così grave? Ubriacarmi? Picchiare altri alunni? Andare a letto con un ragazzo? Mah, per lei, anche mangiare troppe caramelle era un reato. E con troppe caramelle, intendo una.

Al cancello della scuola c'erano diversi ragazzi che salutavano i genitori; alcuni con le lacrime agli occhi, alcuni che non vedevano l'ora di andarsene dai genitori, alcuni genitori entusiasti all'idea di vivere finalmente soli senza figli intorno, e via dicendo.

Mio padre era via per lavoro, l'avevano chiamato per aiutare a trovare una cura per una malattia, essendo un dottore.

Quindi con me c'era solo la mamma, ma in seguito mi ritrovai solo, insieme ad altri nuovi studenti, in attesa di entrare nella nuova scuola.

Girai un po' tra la folla, quando riconobbi un viso familiare, che mi venne incontro.

"Eren!"

Spazio autrice

Ciaoo mie adorate sedie. Questo è solo l'inizio, farò capitoli molto più lunghi in seguito (e anche più merdosi! :D) bando alle ciance, una mia amica ogni tanto mi dà consigli, quindi una sedia anche a lei. E boh, ci vedremo nel prossimo capitolo.

~Greta

My Crush//Ereri//itaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora