2. Rapimento

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-Ciao.- Mario sobbalzò, si era spaventato vedendomi apparire all'improvviso, ma quando capì che ero io si tranquillizzò. -Oh... ciao Ste.- Aveva la voce spenta, rispetto alla sua solita energia allegra.

-Per te... Dentifricio era un ottimo amico, vero? Non parlava, non giudicava, era perfetto per te, che hai paura del giudizio altrui.- Lui annuì. Una lacrima gli solcò il viso, e mi si strinse il cuore a vederlo così.

-Hai ragione, Dentifricio non mi giudicava... come te del resto.- Si scagliò contro di me e mi abbracciò. Arrossì e ricambiai rapidamente. Mario si staccò e riprese a prendere a calci l'aria. -Durante lo scontro finale... ha fatto tutto Lyon...!! Ma la prossima volta... agirò anch'io! Non... non starò immobile!- Esclamò più serio che mai.

All'improvviso mise male il piede e cadde all'indietro. Schizzai in avanti per prenderlo, ma finimmo entrambi a terra, con lui sopra di me. Ci guardammo negli occhi per qualche secondo, poi ci alzammo imbarazzati.

-C-Comunque... ehm... i-io vado a letto...!- Balbettò Mario, correndo dentro casa, lasciandomi da solo alla luce della luna. La fissai per qualche secondo. Mi ricordava gli occhi di Herobrine. Ohi ohi quante ce ne aveva fatte passare all'inizio... quasi mi mancavano quei momenti in cui era solo lui a darci rogne. Dopo che lo abbiamo rinchiuso in quella gabbia, ebbi come la sensazione che lui sapesse che prima o poi sarebbe uscito, era troppo "calmo". Così infatti è stato, anche se poco dopo è morto.

Quasi quasi ritorno alla vecchia casa... pensai. Lasciai un biglietto sul tavolo con su scritto "State tranquilli, ritornerò presto, sono alla vecchia casa." Con la mia solita grafia disordinata, poi presi il mio drago e partì alla volta della casa.

Era ancora distrutta, con qualche rampicante qui e là, senza contare le macchie di sangue rappreso del nostro precedente nemico. Quanto era passato dall'ultima volta che l'ho visto in faccia? Due, tre anni, forse? Questa avventura mi aveva fatto perdere la cognizione del tempo...

All'improvviso sentì delle parole sussurrate da una voce quasi demoniaca, familiare, provenire dal retro della casa. Lasciai il drago davanti e con il mio solito passo di velluto, mi avvicinai cautamente. La paura di essere beccato mi fece appesantire il respiro, che in quel momento a mala pena riusciva a filtrare dalle mie narici.

Una voce lugubra e spaventosa che fin troppe volte aveva sentito parlava con un altra creatura. Poteva sentire il loro respiro sul collo, chiunque essi fossero. I loro sussurri mi rimbombavano nelle orecchie, pur non sentendo chiaramente le parole.

Avanzai nella speranza di sentire qualcosa, ma pestai un ramo. Una delle due figure si girò di scatto, sussurrando qualcosa all'altra, che annuì. Poco dopo, dietro di me si formò un'ombra, un colpo secco al collo, e non sentì o vidi più nulla.

Allora... sì, aggiorno perchè ho voglia di aggiornare questa, shish ewe
Muoio male ho spedito lo screenshot della storia a Stefano lui ha detto che avrebbe dato un occhiata... Ok.

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