O lei o me

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Antonella avanzava verso di noi,con i tacchi che picchiavano sul cemento e producevano un suono udibile anche a Napoli.
Ci raggiunse,piazzandosi davanti a me e guardandomi male,malissimo.
"sei tu luz Bauza?" mi domandò,con il disprezzo nella voce
"sì" ricambiai lo stesso disprezzo e lei alzò una mano. In pochi secondi avevo la sua mano stampata sulla faccia.
"che cazzo fai?!" sentì urlare e dei tacchetti corsero verso di noi. Paulo allontanò la mano di Antonella da me,mentre io mi massaggiavo la guancia. Tirava schiaffi proprio fortissimo.
"è una ruba fidanzati!" urlò verso di me.
"io? Parla la zoccola" ribattei,senza peli sulla lingua. 
Rise,ma sapevo che era una forma di nervosismo. 
"io la zoccola? Tu mi hai rubato il fidanzato,Paulo stava con me..." continuava a urlare,attirando l'attenzione di tutti su di noi. 
"no a dirla tutta lui ti aveva lasciata" controbattei io.
"veramente no" continuò lei. Guardai Paulo,aveva il fiatone,era sudato,i capelli erano in completo disordine,ma soprattutto aveva un espressione seria e preoccupata...antonella aveva ragione?
"Paulo...non ha ragione,vero?" domandai,ma non ricevetti risposta.
Ci aveva tradite entrambe.
"o lei o me" impose Antonella,indicando prima me e poi se stessa.
Lui non rispose ancora.
"bene,nessuna delle due,allora" e detto questo superai Antonella e mi allontanai,uscendo a piedi dal centro. 
"luz...aspetta..." credetti fosse Paulo,ma non era lui,era Antonella.
"cosa vuoi?" le chiesi,non smettendo di camminare.
"diventare amiche,ha spezzato il cuore a entrambe" si mise davanti a me,bloccandomi la strada. Amica? Con lei? Manco morta.
"non potremmo mai essere amiche,Antonella" e detto questo la superai.
"El no es para mi,el no es para vos,el no es para ninguna de las dos,va a jugar conmigo,va a jugar contigo, el nos va a romper el corazón" (lui non è per me,lui non è per te,lui non è per nessuna di noi due,giocherà con me,giocherà con te,ci romperà il cuore) disse,mentre io mi allontanavo. Lo sapevo bene,che non era per nessuna di noi due,purtroppo,lo sapevo bene,ma lo amavo;non ero mai stata ferita così,in amore;non ero mai stata innamorata,ne fidanzata,aveva spezzato il mio cuore.
Una settimana dopo
Era passata una settimana,da quando io e Paulo avevamo rotto il nostro fidanzamento;ero rimasta a Torino perché avevo fatto amicizia con joana e karina,stavo anche imparando un po di italiano,ma stavo male. Non parlavo con Paulo da quel giorno,probabilmente si era già fidanzato. si era preso la mia verginità e il mio cuore e se ne era andato,mentre a Antonella aveva fatto le corna,anche se molto probabilmente lei aveva fatto altrettanto. 
Era venerdì,il giorno prima di un evento importante:il battesimo della bambina del presidente della Juve,Andrea Agnelli. Aveva invitato molte ragazze che avevano relazioni con i ragazzi,io compresa,anche se non ero più la fidanzata di Paulo. 
Io,joana e karina eravamo in giro per Torino;dovevamo farci i capelli e comprare i vestiti da indossare alla cerimonia,poiché dopo saremmo andati a pranzo. la bambina del presidente si chiamava Livia,non l'avevo ancora vista,ma avevo già fatto le congratulazioni al presidente e a sua moglie per la nuova arrivata. 
"stai benissimo,luz" disse karina,riferendosi ai miei capelli. Mi guardai ad uno specchio del salone di bellezza:i capelli biondi erano diventati a boccoli e lisci,erano bellissimi.
"grazie" la ringraziai. Pagammo e uscimmo dal salone,uscendo tra le strade brulicanti di persone di Torino.
"ora dobbiamo comprare i vestiti!" esclamò joana,mettendosi davanti a noi e camminando all'indietro. 
"dove andiamo?" domandò karina. Il centro di Torino era pieno di negozi,di marche importanti e non,c'era l'imbarazzo della scelta.

"questo è stupendo" mi disse karina,una volta che mi vide indossare un vestito corto fino al ginocchio,con ricami scuri di fiori e stoffa color verde acqua.
"sicura?" le domandai,sistemando un lembo del vestito con la mano. 
"al 100%" rispose,tenendo in mano la busta contenente il suo vestito. Loro avevano già scelto,mancavo solo io.
"sai,luz,con questo Paulo cadrà ai tuoi piedi in cinque secondi" borbottó maliziosa joana. volevo far colpo su di lui,inoltre. 
"sei diabolica" le disse karina,ridendo.
"lo so" rispose joana,per poi unirsi alle risate della venezuelana.
Mi unì anche io a loro,poi tornai in camerino,tolsi il vestito e indossai di nuovo i miei. Una volta pronta uscì e andai a pagare,mentre le mie due amiche mi aspettavano fuori. 
"ora che si fa?" disse Joana,una volta per strada.
"andiamo a prenderci un caffè?" propose karina. 
"andiamo" conclusi io. Attraversammo la strada e raggiungemmo il bar,bar San Carlo,poiché ci trovavamo nella stessa piazza in cui abitava Paulo,piazza san Carlo.
Avevo paura di incontrarlo,ecco. Non ero pronta,il giorno dopo l'avrei evitato,ma per strada non avrei saputo come fare. Speravo di non vederlo,ma appena voltai lo sguardo lo vidi uscire da casa sua,chiudendo la porta in legno e coprendosi con gli occhiali da sole. Una jeep si fermò davanti a lui,non avevo visto chi ci fosse dentro,e non ne ebbi il tempo,poiché sfrecciò via.
"ehy luz,si raffredda!" mi voltai alla voce di Karina,che si riferiva al caffè sul tavolo.
Presi la tazzina tra le punta delle dita e la portai alle labbra,bevendo il suo contenuto.

E gente,so che ora vorrete uccidermi,oppure uccidere Paulo(prendete lui,non me😯😨) 😂ma serviva alla storia 😘.
Comunque la foto nei media mi sa di Mlmlml😏. Vabbe,ho pubblicato presto il secondo  capitolo della giornata perché stasera devo studiare tecnica per gli orali,quindi non avrei potuto aggiornare. Come sta andando a voi? Io oggi ho fatto gli invalsi e mi sono andati meglio di quanto pensassi. Domani ho inglese,la mia materia preferita,poi francese,quindi è tutto in discesa.
In bocca al lupo per il resto😆

La hija del entrenador || Paulo DybalaTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang