Sueños

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Paulo's pov
Eravamo già al ristorante,o meglio,la villa prenotata dagli agnelli per festeggiare.
"frate,guarda là" miralem prese la mia spalla,tirandomi verso di lui,per poi indicare una figura che avanzava tra la gente. Seguì il suo dito e per poco non presi un infarto:luz era là,in tutta la sua bellezza e sensualità.
Uscì subito in terrazzo,mi stava volutamente evitando.
La seguì tenendomi a debita distanza,fino all'aperto. La terrazza collegava due appartamenti della villa,e lei era lì. Si teneva al muretto,sbilanciando il suo bellissimo corpo all'indietro.  Appena mi vide mi rivolse uno sguardo troppo sexy e un sorriso malizioso,per poi voltarsi e camminare,sculettando,verso l'altro appartamento. Cazzo,mi stava provocando un po troppo,inoltre le sue gambe erano troppo scoperte... Perché i pantaloni mi sembravano improvvisamente stretti?
"è inutile che mi eviti, non ti riesce" le dissi,mentre camminava lontano da me. Non si girò,ne disse nulla,però non volevo che mi evitasse.
Camminai a passo svelto verso di lei,che stava entrando,nel frattempo,nell'altra sala,che,probabilmente era vuota.
Perfetto,avevo trovato il modo per stare da solo con lei. 
La raggiunsi,finalmente. Feci per chiudere la porta che dava sul terrazzo,ma non era una porta,era un mobile finto. Che cazzo?
Chiusi l'entrata e mi guardai intorno;luz non c'era.
Dove cazzo era andata?
"sai che ti troverò,vero,amore?" le dissi e iniziai a cercarla. La stanza dove mi trovavo era simile all'altra;c'era un lunghissimo tavolo,un lunghissimo tappeto per terra,un lampadario di cristallo e altri mobili,veri però. Uscì da quella stanza e passai a quella dopo;era gigantesca,affrescata e con un soppalco,dove si trovavano altri tavoli,oltre di quelli in terra. Luz non era nemmeno lì. Accidenti,era un fantasma?
Continuai a camminare,sentivo un rumore di passi in sottofondo,così mi fermai. Erano tacchi,quindi doveva essere una donna;il suo passo era incerto,come se non volesse farsi sentire,proveniva da davanti a me. Entrai in una piccolissima stanza,che dava sulle scale in pietre. Le scesi e,miracolosamente,trovai luz in fondo a queste.
"eccoti" scesi anche gli ultimi gradini,ma si allontanò,correndo a destra.
"fermati" le Urlai e la rincorsi,rischiando anche di farmi male sulle scale. Entrai in un altra sala da pranzo,stavolta con diversi tavoli;lei era scomparsa dalla mia vista. Iniziai a correre,probabilmente per raggiungerla,ma quando finalmente arrivai a lei e le appoggiai una mano sulla spalla,per farla girare,scomparí.

Mi svegliai di scatto,goccie di sudore scendevano lungo il mio petto;non mi trovavo alla villa,bensi a casa mia,nel mio letto. Accanto a me non avevo nessuno. Il mio respiro era accelerato,il mio cuore batteva forte,era solo un incubo.  Mi rilassai,tornando sdraiato sul letto,riprendendo,poco dopo,a dormire.

"non c'è nulla da fare,mi dispiace" disse la voce del medico. Mia madre era a terra,che piangeva con le mani sugli occhi,sostenuta da mio fratello. Mi guardai attorno:l'ospedale era spoglio,orribile. Che ci facevo?
"quindi...è morto?" domandò Gustavo,anche lui sull'orlo del pianto. Chi era morto?
La porta della stanza davanti a me era aperta,guardai dentro.  C'era un letto,con un corpo sdraiato su di esso. Era bianco,morto. Cercai di vederne il volto,per capire chi fosse,ma appena lo vidi,lacrime amare iniziarono a scorrere sulle mie guancie. Mio padre era completamente intubato,ma l'elettrocardiogramma che monitorava i suoi battiti era spento. Non dava segni di vita,il petto non si abbassava ne si alzava,gli occhi erano chiusi. A distogliermi da quell'immagine ci pensò la mano di Mariano,che si appoggiò sulla mia spalla
"mi dispiace Paulo" disse la sua voce soave. Mi voltai e lo abbracciai,scoppiando in un pianto liberatorio

"tesoro,tesoro!Gesù,svegliati!" la voce di mia madre urlava,mentre mi scuoteva.
"mamma..." sussurrai. Svegliandomi. Lei sembrò capire al volo,perché mi abbracciò di scatto. Piansi ancora, era successo di nuovo. Dalla morte di mio padre,ogni notte,lo sognavo. Molto spesso sognavo il suo funerale,o l'ospedale,come in quel caso,ma anche lui,sognavo. Sognavo di parlarci,ma non riuscivo mai a finire l'incubo,nonostante ciò che fosse. Era un incubo perché feriva,vederlo di nuovo. Mi faceva male rivederlo,era una sofferenza rivivere quei terribili giorni,giorni che non mi dimenticherò mai e che porterò sempre dentro.  In una notte avevo sognato la ex mia ragazza e mio padre,cos'era,la notte de 'feriamo a morte Paulo'?
Sapevo di essere uno stronzo,uno stupido,un cretino e tutto il resto,ma non c'era ragione per ferirmi a morte in una notte.
"va tutto bene tesoro,era solo un incubo" sussurrò al mio orecchio,accarezzando la mia nuca. Sapevo che era un incubo e che non era vero,ma faceva male. Quando mi calmai e interruppi l'abbraccio di mia madre guardai la sveglia,erano le 4 di notte.
"io torno a dormire" disse la donna accanto a me,alzandosi dal mio letto e uscendo dalla mia stanza. Mi appoggiai al letto e rimasi a fissare il vuoto,per tutta la notte. 

ha gli incubi,povero cucciolo. 😢
In questo ci assomogliamo! Ogni giorno un incubo😒❤ti capisco perfettamente pau,tranquillo 💕
Intanto vorrei dirvi un piccolissimo grazie perché le visualizzazioni salgono di capitolo in capitolo,così come le stelline...vi amo troppo ❤
Ciao ciao 👅

La hija del entrenador || Paulo DybalaWhere stories live. Discover now