CAPITOLO 21

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<<che c'è Kovar? >>

<<sai, dopo quel bacio prima di partire, tra noi non c'è più stato niente e che questa tua vicinanza alla mia faccia, ehm insomma si dai, mi ha fatto venire voglia di baciarti>>

<<e se io mmm diciamo, non volessi?>>
<<ti bacerei comunque!>>

E così fece, fu un bacio più profondo rispetto a quelli precedenti. Mio malgrado mi stacco e mi dirigo verso il bagno per cambiarmi e mettermi in tenuta sportiva per andare a correre.

Dopo il bacio, lascio lì lo schiacciatore, senza neanche salutarlo, tanto sono presa dai rimorsi e dai dubbi: 'non gli piaci' 'ti sta usando' 'ti sta prendendo in giro, non penserai mica di piacergli davvero'.

Stavolta a correre vado da sola con l'unico obbiettivo di schiarirmi le idee e di liberarmi la mente dai cattivi pensieri. Ovviamente la corsa mattutina non portò né consigli, né ordine nella mia testa che era paragonabile a camera mia quando mia mamma non passa a riordinarla per una settimana con l'intento di farlo fare a me.

Torno alla villa, mi cambio e torno in spiaggia a fare un bagno e due passaggi a pallavolo con le mie amiche. Dopodiché, visto che erano parecchi giorni che non lo facevamo più, ci dedichiamo ad una buona e sana ora di puro gossip. Il pranzo quest'oggi toccava ai ragazzi e di conseguenza noi li raggiungiamo solo per mangiare e poi scappiamo in spiaggia ancora una volta lasciandoli a lavorare. La giornata passa, tra uno scherzo e una partita a pallavolo, tra una granita e un bagno in mare. Per la serata avevamo deciso di rimanere in casa e di andare a cenare sulla spiaggia, facendo una specie di pic-nic.

I restanti 4 giorni passano normalmente. Io e Jiri, non avevamo più avuto effusioni paragonabili al bacio di quella mattina, ma passavamo molto tempo insieme a stuzzicarci a vicenda. Era arrivato l'ultimo giorno di questa nostra convivenza e per la serata avevamo deciso di uscire tutti insieme in compagnia. Per l'occasione decido di ascoltare i consigli delle mie amiche e mi metto l'unico vestito che mi ero portata. Era un vestito blu scuro a fascia e che poi scendeva abbastanza ampio, sopra avrei usato un cardigan bianco e ai piedi un paio di all star basse bianche. Si non era il massimo dell'eleganza per una qualsiasi ragazza/donna, ma per me lo era. Il trucco era il solito: fondotinta, matita e mascara, niente di più.

I ragazzi erano in salotto ad aspettarci a causa del nostro ritardo. Essendo quella vestita peggio, decido di scendere per prima per non sfigurare ulteriormente dopo di loro.

<<ed ecco a voi, le due ragazze più fighe della terra>> dico ridendo mentre scendo le scale per presentare le mie amiche.

Gli occhi di tutti si fissano sulle due ragazze: erano veramente belle con i loro vestitini ed i loro tacchi, le loro borsette e il loro trucco così perfetto. Erano loro a sfiorare la perfezione in quell'occasione.

<<dai ragazzi, avete tutta la sera per corteggiarle e convincerle a venire a letto con uno di voi, ma adesso andiamo!>> tento di attirare l'attenzione, scoppiando a ridere per la cazzata detta.

<<si dai andiamo>> le ragazze mi danno corda e così riusciamo a partire.

Ci dirigiamo in questo pub, dove avremmo anche cenato, con il pullmino che avevamo affittato per riuscire a spostarci sul luogo. Io e le ragazze ci sediamo negli ultimi sedili perché sono quelli che hanno meno spazio per le gambe e di conseguenza gli altri stangoni non ci sarebbero stati. Arrivati a destinazione i ragazzi ci aiutano a scendere e ci lasciano entrare per prime nel locale. Qui il cameriere, una volta chiesto il nome con cui avevamo prenotato, ci accompagna al tavolo a noi riservato.

Sogno o realtà?Where stories live. Discover now