Capitolo Tredicesimo: Fiammiferi

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"Allora, me lo passi o no questo accendino?"

"Bro, ma cosa te ne fai dell'accendino se fumi sigari?"

Un ragazzo abbronzato appoggiato alla vetrata del mini market si rigirava un sigaro tra le mani e chiacchierava animatamente con un tipetto basso dai capelli blu.

Ryley non li conosceva per niente, cioè, era sicuro di averli incrociati qualche volta in università ma non gli aveva mai rivolto la parola. L'unico vero motivo per cui ora si trovava seduto su una panchina bagnata davanti a loro era che Tomas, il simpatico ragazzo che l'aveva invitato al party, era all'interno del market a fare la spesa.

Ryley aveva addosso questa sensazione piuttosto strana. Erano due giorni che a fatica riusciva ad evitare di entrare nello stabile, certo, non poteva negare di aver guardato tramite la vetrina sperando di incrociare anche solo per un attimo lo sguardo del corvino, ma adesso tutto sembrava essere stato vano.

A quel punto però non poteva andarsene, quindi se ne stava lì, su una panchina a giocare con le chiavi di casa propria. Negli ultimi due giorni aveva in qualche modo creato una specie di legame di amicizia con Tomas e il suo gruppetto di amici, sembravano persone simpatiche, forse fumavano e bevevano un po' troppo, ma nessuno è perfetto.

"E di grazia, con cosa dovrei accenderli se non con l'accendino?"

Il ragazzo dalla zazzera blu si lasciò andare contro la vetrina.

"Sei proprio un caso perso. Aspettiamo Tomas, gli ho chiesto di prenderti dei fiammiferi"

"E perché mai dovrei starmi a complicare la vita con i fiammiferi quando esistono gli accendini?"

"Perché se lo accendi con un fiammifero si preserva l'aroma, idiota"

Proprio in quel momento la porta del market si aprì lasciando spazio ad un ragazzo con due grandi buste di carta tra le braccia. Ryley gli andò subito incontro per prenderne una.

"Grazie, se non ti fossi mosso non mi avrebbe aiutato nessuno"

Subito il ragazzo bassino si avvicinò a Tomas.

"Hey, li hai presi?"

"Preso cosa?"

"Ma come 'cosa', i fiammiferi!"

"Ah, no, li ho dimenticati"

"Ma come li hai dimenticati!"

Ryley si lasciò scappare una risata e poi la conversazione continuò come se nulla fosse.

"Valli a prendere tu allora"

"Ma non ne ho voglia!"

Alla seconda risata di Ryley il ragazzo sembrò illuminarsi.

"Dovrebbe andarci lui"

"Perché no? Conosce anche il commesso"

Tomas continuò tranquillamente a sistemare le buste nel baule della sua auto, il tipo del sigaro continuò a rigirarselo tra le dita e il ragazzo dai capelli blu continuò a guardare speranzoso Ryley che intanto cercava di non rendere troppo palese il proprio disagio.

"Pensi di poterlo fare per me? Ti prego"

"Io... credo di sì"

"Bene"

E detto ciò il ragazzo spinse Ryley fin dentro le porte del market per poi lasciarlo solo.

La prima cosa che fece Ryley fu ovviamente controllare il bancone, ma fortunatamente per lui, ShouGi non sembrava essere nei paraggi.

La seconda cosa che fece fu avvicinarsi al bancone stesso e afferrare una delle tante piccole scatole di fiammiferi lì impilate.

La terza fu aspettare e riflettere perché per quanto potesse essere in ansia all'idea di rivedere il corvino, purtroppo era l'unico commesso del negozio e non poteva davvero uscire senza pagare.

Ryley in quel momento era indeciso, sì, indeciso. Non sapeva se essere più in imbarazzo o in ansia. In ansia, perché da ShouGi non sapeva più cosa aspettarsi e in imbarazzo non tanto per quello che era successo tra i due, ma perché lui aveva continuato a ripensarci anche in situazioni piuttosto... intime.

ShouGi intanto stava svogliatamente sistemando dei nuovi flaconi di shampoo sugli scaffali.

Era una pessima giornata, come al solito, ma gli ultimi due giorni erano stati particolarmente simili all'inferno. Non solo il suo capo aveva deciso di non assumere un altro dipendente per aiutarlo a gestire il market, ma oltretutto Ryley non si faceva vedere dal giorno in cui aveva deciso di stuzzicarlo con quel Chupa Chups e ShouGi iniziava a farsi delle grosse seghe mentali sul fatto che forse si era spinto un po' troppo oltre con quel ragazzino.

"Dio! E se non si facesse più vedere?"

ShouGi posò poco gentilmente la testa contro lo scaffale.

Fu questione di due secondi prima che un frastuono alla cassa richiamasse la sua attenzione.

Quando arrivò davanti al bancone , ShouGi era a metà tra il disappunto e la sorpresa.
Insomma, quelle scatole di fiammiferi non si erano mica impilate da sole! Ma vedere Ryley raccoglierle era tutto un programma.

Decise comunque di mantenere la sua compostezza mentre si avvicinava per aiutarlo a raccoglierle, dopotutto se non si era fatto vedere per due giorni un motivo c'era.

Forse doveva fare in modo che tutto tornasse come all'inizio?

"Lascia stare, qui faccio io"

"Veramente.. volevo prendere questa"

La voce di Ryley uscì più incerta di quanto avesse sperato, ma la vicinanza con l'altro l'aveva sicuramente destabilizzato.

"Puoi prenderla, però poi fila via. Fai solo casini"

"Va..va bene! Grazie"

Detto ciò Ryley e le sue goti arrossate fuggirono dall'uscita e ShouGi lo vide allungare i fiammiferi ad un ragazzino dai capelli blu.

ShouGi sentì qualcosa bruciare nel proprio stomaco, non era una sensazione piacevole e non seppe se sentirsi sollevato quando notò che l'unica cosa che sembrava lenire la spiacevole sensazione era distogliere lo sguardo dai due.

"Bro, ma funziona davvero!"

"Te l'avevo detto io"

E Ryley cercò di sorridere nonostante la pressante delusione. Forse ShouGi non voleva più avere niente a che fare con lui?

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Non ho riletto, né corretto. Questo capitolo non mi convince quindi potrebbe essere uno schifo.
Mi scuso in anticipo con i lettori, cercherò di sistemarlo più avanti.

-Gabri

If Boys Love BoysWhere stories live. Discover now