39- Water

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Dei corti capelli castani galleggiano sull'acqua, come fossero meduse; meduse macchiate di sangue, che fluttuano dolcemente, cullate dal lento danzare dell'acqua.

Metto la borsa in spalla ed inizio a nuotare verso di lui.

Lui che per più di un giorno è stata la mia ancora di salvezza ed ora sono io la sua.

Lui, l'unica persona che mi ha fatta sentire libera; libera dai pregiudizi, libera dall'orgoglio, libera dalla mia vita newyorkese; libera dalla solita monotonia per farmi vivere il sapore della felicità; la felicità vera e propria, quella che ti entra nell'anima e ti cambia, facendoti vedere il mondo con una prospettiva diversa; una prospettiva migliore, una prospettiva più colorata.

La macchia nera incendiata si sta avvicinando lentamente al corpo di Luke, pronta a risucchiarlo nel suo vortice di morte.

Si avvicina quattamente, come un'amica ingannatrice, pronta a persuaderti con la sua dolce melodia, per poi accoltellarti, con lame affilate di menzogne.

Luke è tra la vita e la morte; la sua vita, la sua fonte si salvezza sono io mentre la morte è la macchia di gasolio incendiata.

Io e l'incendio stiamo facendo una gara; una corsa verso il nostro premio, tanto ambito, tanto desiderato, tanto cercato.

Le mie braccia spezzano l'acqua come una spada spezza un corpo; le gambe si muovo all'unisono con le braccia.

I muscoli bruciano, dolgono, ma li ignoro; non mi arrenderò per un po' di dolore.

Assieme ai muscoli, anche i polmoni bruciano; il mio respiro è affannoso ed il mio cuore batte come razzo nel petto.

Ad ogni mio movimento, l'acqua crea delle piccole onde che s'infrangono su Luke, spingendolo sempre più vicino all'incendio.

Il suo corpo fluttua inconsciamente verso la morte, spinto dalla sua salvezza, nonché da me.

Il suo corpo si fa sempre più vicino a me; inizio a vedere il suo petto sotto la camicia bianca di seta, diventata semi trasparente per colpa dell'acqua, dalla quale traspariscono dei lividi violacei; inizio a vedere il suo viso, martoriato da lividi; la barba bagnata, più folta del solito, luccica sotto il sole, oro come il tesoro.

La macchia infuocata gli inizia ad accarezzare il braccio sinistro, come un'amante mortale.

Ormai vicina a lui, allungo il mio braccio destro, libero dal peso della borsa; afferro il suo braccio destro e lo strappo dalla macchia, prima che il fuoco possa aggrapparsi a lui come una calamita.

Con un movimento furtivo, lo afferro da sotto le spalle, avvolgo il mio braccio destro al suo corpo passando sotto la sua ascella, fino a stringergli completamente il petto.

Appoggio la sua schiena al mio petto e con il braccio sinistro inizio a nuotare all'indietro, aiutandomi con le gambe.

La sua testa s'incastra nell'incavo del mio collo a sinistra.

La mia pelle del collo entra a contatto con la sua del viso; è molto simile alla neve: bianca e ghiacciata.

Anziché osservare dietro di noi a cercare la spiaggia, osservo il suo viso; i suoi incantevoli occhi blu mare sono nascosti dietro alle sue palpebre ed alle sue foltissime ciglia; la sua bocca serrata non è più rosea ed avvolgente, ma è bluastra e priva di emozione, priva di vita.
La sua espressione è sofferente; la mascella è contratta e le sopracciglia sono corrucciate.

Quegli Occhi Color Destino Where stories live. Discover now