3. - Waste a moment

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È passata una settimana e non ho più visto Harry in facoltà, in compenso ho incrociato moltissime volte Zayn per scoprire, piacevolmente, che la sua compagnia non mi dispiace, affatto. Quando sono rientrata dentro ho notato lo sguardo curioso di Alexa e la sedia di Harry vuota, Louis, come se avesse letto i miei pensieri, disse che Harry era tornato a casa e Alexa ha iniziato a farmi domande del tipo "Ti ha detto qualcosa su di me?" "Di cosa avete parlato?" "Perché sorridi Rosie? Sei inquietante" ed io, ovviamente, non ho risposto a nessuna delle sue domande.
Oggi è sabato e ci siamo organizzati per andare tutti a casa di Niall, dato che ha l'appartamento più grande. Non nego di sperare di vedere Harry e magari continuare quel discorso. Oggi il sole è alto e, nonostante alcune nuvole, si sta bene, Londra non sembra nemmeno lei.
Sono le otto e dieci quando Alexa suona il citofono, so che lei perché quando suona fa due squilli lunghi senza interruzioni. Mi lego i capelli con una coda alta mentre scendo le scale con la borsa che penzola dal mio braccio. Quando esco fuori, il vento mi colpisce gli occhi e ci metto tempo a capire che la macchina che ho davanti non è la solita, non è quella di Kim, scorgo due figure all'interno e quasi il mio respiro si spezza. Cammino piano, guardando Alexa sorridere sul sedile del passeggero mentre Harry la guarda parlando. Entro e mi siedo sui sedili posteriori, facendo un saluto generale.
"Ciao raggio di sole!" esclama Alexa "come mai quella faccia? È tornato?" so che parla di mio fratello, non serve che specifichi.
"Devo andarlo a prendere domani mattina in aeroporto, per questo stasera non posso fare tardi" rispondo con tono apatico, quasi come se questa situazione non mi appartenesse.
"Okay" risponde lei chiudendo gli occhi per un istante, per poi girarsi verso Harry ed esclamare "Potresti riaccompagnarla tu?" chiede e si gira verso di me "Kim ha la macchina dal meccanico, infatti stiamo andando a prendere anche lei"
"No! Cioè, prendo la metro non preoccuparti" mi affretto a dire, sarebbe troppo strano.
"Non c'è problema, Rosie" questo è Harry, che mi guarda dallo specchietto, il mio nome tra le sue labbra ha tutto un altro sapore "Non puoi prendere la metro così tardi, è pericoloso" posso sentire la gelosia di Alexa da qui.
"Solo se non creo troppo disturbo" il mio è un sussurro, flebile, ma lui l'ha sentito forte e chiaro perché sorride facendo spuntare una fossetta. Mi ritrovo a sorridere anche io.

Casa di Niall è immensa, è questo il primo pensiero che mi balena nella mente nel momento in cui Harry suona il campanello. È fuori Londra, in periferia, si presenta su due piani e ha un enorme giardino con tanto di piscina che se non fosse marzo l'avremmo potuta benissimo utilizzare. Entrando posso notare l'enorme salone dalle pareti arancioni e il divano bianco con una tv al plasma davanti. La mia visuale viene oscurata dal sorriso smagliante di Niall e da Caitlyn, che indossa il vestito blu che le ho regalato per i suoi ventun'anni, due mesi prima.
"Benvenuti nella mia umile dimora!" esclama Niall, con il suo accento dalle vocali chiuse e strascicate, e sento Kim dietro di me sussurrare "proprio umile" con quel suo tono sarcastico, mentre Caitlyn mi abbraccia e mi chiede come sto, io sorrido e annuisco, lei non ci crede e mi manda un'occhiataccia. Davanti a me c'è la cucina, anch'essa grande, con un tavolo bianco rettangolare e dieci sedie di colori diversi ognuna. Lì siedono Zayn, Louis e Liam. Intercetto lo sguardo di Zayn che mi sorride e, con mia grande sorpresa, si avvicina per lasciarmi un soffice abbraccio per poi posarmi un veloce bacio sulla guancia, lasciandomi confusa per un attimo, e poi voltarsi tornando a parlare con Liam. Inconsapevolmente mi giro verso Harry che mi guarda e non riesco a decifrare il suo sguardo finché lui stesso si volta per andare a salutare Louis.
La serata passa tranquilla, con tante lattine di birra sparse in giro e cartoni di pizza sul pavimento. Ho scoperto che Louis studia psicologia e a guardarlo non si direbbe, mentre Niall studia ingegneristica. Mi piace il carattere di Louis: aperto, socievole e capace di illuminare il posto in cui si trova, mi fa sentire a mio agio. Sono le undici e mezza quando mi scappa uno sbadiglio e Harry mi guarda preoccupato mentre prende le chiavi della macchina.
"Credo sia ora di andare" dice ad alta voce mettendo fine al battibecco tra Kim e Louis su che serie tv sia migliore tra The o.c. e Dawson Creek.
"Come? Già te ne vai?" squittisce Niall guardandolo con gli occhi spalancati.
"Devo riaccompagnare Rosie a casa ed è stanca e domani mi devo svegliare presto per finire un saggio di letteratura francese" afferma Harry facendomi sentire in colpa e non posso fare a meno di intromettermi.
"Posso prendere la metro, non è la prima volta. Tu resta" dico mentre afferro il parka e la mia borsa.
"Non se ne parla Rosie" questo è Zayn che mi guarda insistentemente.
"Esatto, quindi noi andiamo. Ci vediamo lunedì" saluta Harry per poi essere afferrato da Alexa, che non gli ha tolto gli occhi di dosso da quando ci siamo seduti, e fa per schioccargli un bacio sulla guancia. Io saluto tutti con la mano e non posso ignorare lo sguardo preoccupato di Caitlyn, che fa più paura delle parole.

Smother / hsWhere stories live. Discover now