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La mattina dopo, purtroppo, Frank si svegliò.

La sera prima era stata a dir poco terrificante, aveva provato a far ragionare Mikey, senza alcun risultato, perché appena gli disse ciò che pensava, iniziò a mettersi sulla difensiva anche con il suo migliore amico ed erano finiti a litigare, arrivando alla conclusione che quel Gerard portava solo guai.

Il risveglio non andò meglio, dato che si sveglio letteralmente con i capelli di sua sorella in bocca che cercavano di strozzarlo, era convinto che avessero vita propria e che stessero provando ad ucciderlo, dato che succedeva sempre e la maledisse mentalmente, perché aveva fatto tante storie per avere quella dannata stanza ma poi continuava a dormire insieme a lui, ogni santissima sera.

Guardò l'ora nel telefono e ovviamente era tardi, non per lui ma per Valerie, che doveva andare a scuola e svegliare quella ragazza era sempre un'impresa.

Iniziò a scuoterla, afferrandole un braccio e continuando a ripetere il suo nome, ricevendo solo degli strani mugolii come risposta o qualche "Vaffanculo." strascicato e solo dopo svariati minuti decise di passare alle maniere drastiche, probabilmente se ne sarebbe pentito dopo ma di sicuro non poteva farle saltare un giorno di scuola.

Decise di andare in cucina e per cucina intendeva quel minuscolo angolo con qualche fornello e un frigorifero dove non ci entrava nemmeno una bottiglia d'acqua ma avrebbe comunque continuato a chiamarla in quel modo, perché la faceva sembrare molto più grande di quanto non fosse e ogni tanto doveva ammettere che gli piaceva immaginare di vivere in una bella villa con ventimila stanze futili, un giardino enorme, una piscina e almeno una ventina di cani.

Tutto quello  che fece fu prendere due pentole, tornare vicino al letto e salirci sopra, appoggiandosi sulle ginocchia mentre si avvicinava di soppiatto a Valerie, che continuava a dormire beata con la testa nascosta sotto le coperte.

Iniziò a sbatterle l'una contro l'altra, stando molto attento a tenerle esattamente molto vicino alla faccia della ragazza.

Se doveva essere sincero, quel rumore metallico era così fastidioso quanto appagante, perché non c'era niente di meglio di vedere sua sorella che si contorceva nel letto e gridava, cercando di sovrastare quel suono.

"Frank! Basta, Frank!" Non poté fare a meno di sorridere e di pensare che fosse un po' sadico ma alla fine la smise, per due semplici motivi:

Il primo, era che sua sorella aveva urlato il suo nome così forte, mentre aveva fatto volare via le coperte e si era alzata di scatto, che probabilmente l'aveva sentito tutto il vicinato, facendo perdere cinquant'anni di vita a tutti nel raggio di cento metri.

Il secondo, era che, dopo essersi alzata, aveva appoggiato una mano sulle pentole e le aveva spinte violentemente indietro, colpendo dritto sul naso di Frank, il quale le lasciò andare per coprirsi il volto mentre si buttava di nuovo su uno dei cuscini, soffrendo nemmeno troppo in silenzio.

"Non è possibile, che in questa casa, non si possa dormire nemmeno cinque minuti in più!" Aveva sbraitato Valerie, alzandosi e andando di corsa a chiudersi in bagno mentre suo fratello era ripiegato su se stesso, agonizzante, perché quella stronza gli aveva quasi rotto il naso, o forse stava facendo un po' il melodrammatico.

Fu così che si concluse la tipica mattinata in casa Iero, perché si, succedeva quello più o meno tutte le mattine, poi la più piccola si infilava un paio di jeans e una felpa logora del fratello e ancora spettinata usciva di casa con la cartella rigorosamente vuota o quasi e si faceva accompagnare a scuola dal più grande, con il suo catorcio che, come la tv, aveva più anni di loro due messi insieme e prima o poi li averebbe lasciati a piedi, mettendo in conto quel terribile rumore che faceva il motore quando la metteva in moto, o quando cercava di andare più veloce di 40km/h provando ad evitare le offese di tutti quelli che gli stavano dietro.

Red MaskWo Geschichten leben. Entdecke jetzt