Capitolo 66

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Capitolo 66

Quella notte si preannunciò gelida e ventosa. Dalle fessure di casa Van Tassel permeava il freddo e fuori, per le campagne, ogni cosa era spostata dal vento.

Theresa si svegliò intorno alle due e mezza, infreddolita. Nell'attico silenzioso, si strinse al suo uomo senza che egli se ne accorgesse, o almeno così le sembrò: si nascose tra le sue braccia, posò la testa sul suo petto e si confortò col calore che il suo corpo emanava. Ma la verità era che Willy Wonka non stava affatto dormendo, anzi, era immerso nei propri pensieri, avvolto dal buio e lì, con loro, in un angolo remoto della stanza, su una brandina, il giovane Masbeth dormiva beatamente.

Il cioccolatiere decise di alzarsi dal letto, lasciò una delle sue calde pellicce su Theresa e le accarezzò dolcemente la pancia, la quale stava notevolmente crescendo, rendendo quella donna una meravigliosa creatura. Quindi accese una candela sulla scrivania e, senza fare rumore, si sedette sulla sedia, esaminando le prove e meditando sul possibile colpevole.

Trascorsero circa dieci minuti prima che Theresa gli lanciasse contro un cuscino per attirare la sua attenzione.

«Stronza!» la riprese sottovoce il cioccolatiere.

«Torna a letto» gli disse lei, girandosi dall'altra parte.

Ma lui non obbedì. Sbirciò ancora una volta il suo registro tentando di mettere insieme i pezzi per completare il mistero che avvolgeva Sleepy Hollow, ma c'erano fin troppe domande senza risposta. Prima di tutto, si chiedeva chi fosse l'artefice del disegno sul pavimento raffigurante il malocchio.

Finì per rimanere a lungo crucciato alla scrivania, girando tra le mani la penna a inchiostro con la punta allungata, finché, d'un tratto, nel silenzio, udì il cigolio di una porta che si apriva. Allora si voltò con circospezione, ma nel buio non vide niente.

Il cioccol-agente chiuse il registro, svegliò Masbeth e all'unisono si precipitarono giù per le scale. Raggiunsero il salotto oscurato dalla notte e, controluce, videro la sagoma incappucciata che sgattaiolò fuori dalla casa portando con sé una lanterna.

I due la seguirono, addentrandosi nei boschi a Ovest. Si mescolarono tra gli alberi, rimanendo furtivi e nascosti, ma più si inoltravano nella vegetazione, più il buio li avvolgeva.

«Aspetta qui!» ordinò il cioccolatiere al ragazzo, il quale sedette nascosto dietro a un albero.

Il cioccol-agente brandì la sua pistola e andò in cerca dell'ombra incappucciata, ma quando riuscì a trovarla, scoprì che era Lady Van Tassel coinvolta in peccati carnali con il Reverendo Steenwyck. Erano soli e la donna afferrò una lama affilata, facendosi un taglio profondo alla mano; il reverendo le leccò il sangue.

Quando il cioccolatiere ne ebbe abbastanza e stava per tornare in camera con il cuore che gli martellava nel petto, si scontrò con Theresa. Anche lei aveva assistito al peccaminoso rapporto carnale tra Lady Van Tassel e il reverendo Steenwyck, ma era altrettanto propensa a tornare a casa in silenzio e lasciarseli alle spalle. Recuperarono il ragazzo e lo congedarono, quindi chiusero la porta della soffitta dietro di loro e rimasero in silenzio senza nemmeno guardarsi.

La prima a rompere il ghiaccio fu Theresa.

«Insomma... Non c'è da scandalizzarsi: lo abbiamo fatto in posti peggiori» disse, il cioccolatiere la guardò. «Sul tavolo delle invenzioni, il cofano dell'auto... Persino in lavanderia, perché dicesti che con la centrifuga era più bello!»

Willy Wonka rise. Theresa si lasciò coinvolgere.

«Perché sei venuta laggiù? Non è sicuro per te» le disse egli.
«Dovevo dirti una cosa» rispose Theresa, avvicinandosi alla scrivania. «Katrina ha rubato le prove.»

Non lo avesse mai detto: Willy Wonka divenne rabbioso come quel giorno in fabbrica...

«Potevi fermarla!» esclamò alterato.

Theresa non ci vide più.

«Sono stanca di starti dietro! Fai solo casini! Cosa t'aspettavi, che ci litigassi? Non ti dimenticare che siamo in una posizione svantaggiosa. Chi ha mai investigato? Ci troviamo qui solo perché sei uno stupido che crede agli unicorni volanti. Svegliati! E non rompermi le palle ogni volta che le cose ti vanno storte!»

«Disse quella che è scappata via alla prima occasione!»

«Ho solo avuto le palle di affrontare la delusione che mi hai dato!»

Sentendosi stupido, Willy Wonka ritornò in sé, abbassò lo sguardo e si voltò di spalle aggrappandosi alla scrivania. Anche Theresa, d'altra parte, ritrovò il controllo e gli chiese scusa. D'altro canto, erano effettivamente in svantaggio.

«Cosa faccio adesso?» le chiese il cioccolatiere.

«Continua la tua recita e vai a riprenderti le prove» rispose Theresa. «Katrina non mollerà la presa: difenderà suo padre a costo della sua vita.»

Il cioccolatiere ci pensò su un attimo, dopodiché fece per uscire dalla stanza senza aggiungere altro.

«Se non mi porti con te, non mi vedrai più» disse Theresa.

Willy Wonka||Johnny Depp (IN REVISIONE)حيث تعيش القصص. اكتشف الآن