CAPITOLO OTTO

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"Signore, è permesso?" Harry apre piano la porta. Cigola, dovrebbe mettere un po' d'olio. "Ah, Potter, Malfoy... avanti.". Penso che ci abbia riconosciuti dalla voce, perché è seduto alla sua scrivania e non alza il capo dal foglio. Sta scrivendo qualcosa, ma conoscendolo non muoio dalla voglia di scoprirlo come Harry. Ecco come fa a cacciarsi sempre nei guai. "Potter, stai al tuo posto." Gli intimo sussurrando. Lui era già pronto a sbirciare. "Bene!" ribatte alzando lo sguardo su di noi "Potter, è inutile che io parli con te... tu non hai bisogno di dirlo a tuo padre, è diverso, però, per Malfoy." penso che si sia superato. Harry si sta trattenendo solo perché ci sono io. Sarebbe esploso già da tempo. Io mi auguro che risponda calmo se proprio vuole e deve. Si alza facendo leva sulle braccia ed esce da dietro la scrivania. Si poggia sulla scrivania come per sedersi. "Draco, Lucius lo deve sapere, sai? Però il problema deve essere affrontato subito. Io ti consiglio di far prendere parte anche al Signor Potter alla vostra riunione.". Guarda Harry indignato.
"Con tutto il rispetto per lei e per Harry, Signore, non credo che sia una buona idea. Le riunioni vengono organizzate da mio padre. Harry non fa ancora parte della famiglia." Poi mi rivolgo al ricciolino "Harry, mi dispiace, ma non credo di essere pronto a farti prendere parte ad una cosa così grande. Sarebbe troppo per entrambi."
"No, Draco, io comprendo perfettamente. Hai ragione. Sarebbe troppo grande per entrambi." Harry poi guarda Piton. Temo il peggio. Avanza lentamente verso di lui. Gli afferro il braccio. "Lasciami, Draco!". Sembra arrabbiato. Come biasimarlo. "Professore, io le ripeto ancora una volta che..." "HARRY! Basta così! Andiamocene. Piton ha detto quello che doveva dire." cerco in qualche modo di tirarlo a me ma non si muove. E' fermo. "No, Signor Malfoy, voglio sentire cosa ha da controbattere con la sua insolenza e arroganza".
"Adesso basta, Professore. Lei poteva tranquillamente non ricordarmi ancora una volta che io sono orfano a causa di Voldemort. Lei mi ha provocato. Si ricordi che il fuoco viene acceso, non si accende da solo.".
"Harry, adesso basta! Non aggraviamo la situazione. E' abbastanza complicata così com'è."
"Si, Potter, ci sei arrivato. Il fuoco non si accende da solo. Ricordatelo sempre."dice Piton con uno sguardo che non so definire se triste o arrabbiato. Solo a me è suonato come un consiglio anche se il tono è abbastanza innervosito? "Ad ogni modo, non potete farvi... smancerie..." Ecco che ritorna l'espressione indignata con l'aggiunta del tono che indica un incitazione al vomito. Perché parla se gli facciamo schifo? Bha! " ...nel chiostro. La Professoressa Umbridge passa anche da lì adesso. La mattina fareste meglio a non incontrarvi. Se avete da fare, per quanto mi disgustino gli atteggiamenti generici, Ditemelo, penserò io a coprirvi con lei. Potter, dillo alla Professeressa McGranitt, mi aiuterà e poi sarebbe più onesto da parte tua.". Io ed Harry ci guardiamo perplessi. Sicuramente anche lui sta pensando quello che penso io: Ma ci sta aiutando? Lui? Severus Piton in persona? Lo ringraziamo e usciamo. Ci richiudiamo la porta alle spalle. Senza accorgercene abbiamo perso circa mezz'ora. Harry è ancora furioso. Se ne va senza nemmeno salutarmi. Non voglio ricordarglielo. Lo metterei a disagio. Mi incammino verso l'aula della prossima ora... Ah no! Ho lezione di Volo. Ma a me a cosa servono poi? Sono un cercatore, nonché capitano della squadra di Quidditch Serpeverde. Prendo tempo scendendo nei sotterranei per prendere la scopa. Nel risalire sento Pansy piangere! Ancora! Spero non sia per me, non lo sopporterei. "No-on è giusto! Pote-eva anche starsi zi-itto quel cre-etino! Po-oteva farsi gli affari suoi e-e adesso Draco ve-errà a sapere tutto. Mi vergo-ogno da morire!". Forse è meglio non intervenire e farla piangere per conto suo. Non ho voglia di attaccarmi. Le passerò accanto facendo finta di non averla notata. La guardo con la coda dell'occhio. Sta seduta in terra. Ha le gambe piegate, il mento sulle ginocchia, gli occhi gonfi e rossi dalle lacrime, e il naso colante. Le passo accanto di fretta, non ho molta visuale. "Draco, ti è caduto questo" mi parla dietro una voce lagnosa. E' naturalmente Pansy. Mi volto. Tiene una mano tesa e il volto girato. Mi è caduto l'invito dalla tasca. "Grazie. Non serve nascondere il volto. Si capisce che stai piangendo. Resterei, ma devo andare altrimenti farò tardi alla lezione di Volo.". Chissà cosa avrà mai potuto fare di così orrendo da vergognarsi fino a singhiozzare così forte... Ah,wow... sono già fuori e non me ne ero accorto devo essere stato in trans, non mi ricordo nemmeno a che pensavo mentre camminavo...Mentre la prof parla io cerco di svignarmela anche da quella lezione. Sull'invito c'era scritto che sarebbe stato stasera l'incontro e la Granger e Weasley hanno parecchi pregiudizi su di me. Meglio presentarsi in modo decoroso e accettabile. Quanto avrei voluto salutare Harry prima. Pansy mi ha amareggiato ancora di più. Cosa diamine avrà combinato per farmi suo? Cosa?
"Signorino Malfoy, vuole cortesemente ripetere tutto quello che ho spiegato da quando è cominciata la lezione fino a questo momento?". Bene. Mi sono cacciato in un bel pasticcio. Mio padre non sarebbe d'accordo con il mio pensiero sull'inutilità di queste lezioni. "Queste lezioni servono a migliorare la tecnica e dare svantaggio all'avversario". Ecco cosa direbbe. Ne abbiamo già parlato. Mi basta la discussione che avverrà sulla storia tra me ed Harry. Questo sarebbe in più. Sono nei pasticci ora mai.
"Ciao, Scusami tanto, ho bisogno di Malfoy per due minuti, posso?". È una voce familiare. La McGrannit?
"Malfoy, sei fortunato." Poi si rivolge alla voce che era dietro di me. "Certo Minerva, puoi". Che Salazar le faccia una benedizione se può... mi ha salvato. Si incammina nei corridoi. Io la seguo. Si ferma per parlarmi da sola e a quanto pare vuole uno 'scontro' frontale.
"Signorino Malfoy, immagino che il Professor Piton abbia parlato con lei e Potter, giusto?""Sì, abbiamo parlato, e.."
"Benissimo! Allora adesso che sa a cosa va in contro stando con Potter, è pronto a fare di tutto per proteggerlo, giusto?"
"Se intende la riunione con mio padre, sì, sono pronto. Sono disposto a perdere il titolo Malfoy." Cosa? Cosa ho appena detto? La verità, certo, ma non dovevo dirla a lei! Che idiota! E io che pensavo che quello stupido fosse Harry e invece le carte hanno cambiato rotta. "Non mi riferivo a suo padre in quel senso." Abbassa la testa. Si riferisce a Voldemort. Mio padre è un mangiamorte, nessuno crede ad Harry e a quello che ha visto nel labirinto. Per il signore Oscuro è più facile prenderlo e ucciderlo se resta con me. "So cosa devo fare, professoressa. La ringrazio. Corro via come un velocista. Non torno a lezione, rischierei di dover ripetere quel quarto d'ora di spiegazione che non ho seguito. Corro via, lontano. Non voglio che mi veda qualcuno. Nessuno deve vedere un Malfoy distrutto. E adesso? Ne parlo prima con Harry? No, assolutamente no. Lui non deve sapere niente. La McGrannit vuole bene ad Harry. Ma io lo amo. E per amore, Caro Harry si soffre... mi spiace solo che la causa sarò io. Prendo l'invito e lo straccio in mille pezzi. Ho il cuore infranto. Devo lasciare Harry, e lo devo fare subito. Mi mancherebbe di più se Voldemort lo uccidesse. Almeno così lo potrò vedere. Lo vado subito a cercare. Harry non merita questo. Volevo solo essere felice, però la vita di quello Sfregiato, che, oramai mi duole ammetterlo, mi piace davvero tanto, vale di più.  Sono tra i corridoi. Lo cerco ma forse è a lezione. Vado nei bagni. È l'unico posto dove posso restare da solo senza che venga disturbato. È inutile cercare. Gli invio un biglietto aeroplanino. Ci incontreremo dove ieri siamo arrivati al punto di scopare forte. Non gliel'ho permesso e me ne pento amaramente. Il mio Sfregiato. Dopo mi perdo tra le noiosissime ore di lezione affranto. È finalmente la fine della giornata quando Pansy mi viene accanto e mi dice 

"Dovresti andare stasera. Mi devi raccontare tutto."
"Mi fa piacere che non sei più in lacrime, Pansy. Adesso però avrei un incontro importante con Harry.". Si scusa imbarazzata e se ne va indietreggiando con un sorriso sconvolgente sul viso. Dopo poco tempo arrivo al campo da Quidditch. Harry mi sta già aspettando.
"Hey, biondino. Lo so che ti sono mancato ma...". Basta! Voglio scopare con lui e dopo lo lascerò. Almeno mi ricorderò di quanto è stato bello. Lo bacio senza nemmeno lasciarlo finire di parlare. Lui non soffrirà, non si ricorderà di me. Obliviate funzionerà. "Ma non volevi andarci piano?". La mia lingua prima di quell'istante si era intrecciata alla sua. E un secondo dopo l'altro facevo aumentare la mia eccitazione. Ho cominciato a strofinarla sul suo membro. Mi aspettavo questa domanda, infatti ho la risposta pronta. "Sono agitato per dopo, ieri mi hai calmato parecchio sai. Dopo ero diventato un angioletto.". Mi sento divampare in viso. Sono arrossito, direi che va a gonfie vele...
Entriamo nello spogliatoio grifondoro e in breve siamo nudi, eccitati e tremanti. Come avranno fatto a scomparire così i vestiti? Non me ne sono nemmeno accorto. "Come ieri, biondino?". Mette le mani sul mio petto e mi spinge sugli armadietti, che fanno un rumore infernale. "No, ti lascio decidere se vuoi fare l'attivo o il passivo Potter..." Sono affannato. 
"Vuoi davvero farlo? A me va benissimo, basta che poi domani non te ne penti come hai fatto stamattina" mi guarda con degli occhi dolcissimi. Il verde della mia casa non farà altro che ricordarmelo.  Scuoto il capo in cenno di negazione. "Ok, allora. Penso che farò l'attivo... non ti lascerò dominarmi anche mentre scopiamo."
"Ma se sono praticamente il tuo cagnolino, Potter." Anche se non lo sarò per molto tempo. "Se andasse male con mio padre, Harry, sono disposto ad avere solo un nome, Draco. Dirò addio a Malfoy." L'ho detto alla McGrannit e adesso non dovrei dirlo a lui? Mi mancherà molto. Ma è per il suo bene. So perfettamente che non ricorderà nulla ma non voglio fargli sospettare niente.
"Tu mi ami proprio tanto, eh?"
"E non sai quanto"... Si inginocchia. Mi fa una sega e comincio a provare piacere. "Harry, che fai?" Abbasso il capo. "Che c'è? Cho non te l'ha succhiato quando avete scopato?" Ci rimango malissimo. Comincia a succhiare e stranamente voglio che smetta, non mi piace come quando non mi piacque con Cho. Me l'ha ricordata. Lo fermo. "Perché l'hai fatto? Perché me l'hai ricordata? È un dolore che..."
"ti stavo provocando, Draco, non facevo sul serio. Cos'hai? Sei strano" ' te l'ho detto, ansia per dopo. Scusa."

Giuro che non ti abbandonerò piùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora