CAPITOLO 13

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"Non hai mai più avuto febbre dopo quella volta?" I suoi occhi sono sempre più penetranti e profondi. Così verdi, così nitidi, così sinceri, spaventati ma allo stesso tempo intrepidi.
"No." Gli dico con chiarezza. "Harry, inspira..." inizialmente mi fa uno sguardo strano, come per dire 'Sei impazzito?', ma adesso inspira profondamente.
"C'è profumo di bagnato, di umido e di aria nuova"
"Sì, e profumo di..."
"Non sento nient'altro..."
Avevo intravisto un'ombra. Ho pensato potesse essere Weasely e invece no... ha i capelli lunghi... la sagoma dell'ombra non è ben definita.
"Io sento profumo di gelsomino e acqua di colonia all'arancia... uno particolare... uno nuovo, un po' sottomarca ma ugualmente profumatissimo."
"C'è un'altra persona qui?" Mi afferra il polso, si schiera davanti a me a mo' di difensivi, leva la bacchetta e la punta verso l'angolo da cui era uscito lui appena arrivato.
"Harry, abbassa la bacchetta. Sono Hermione. Vi avevo severamente proibito di vedervi... Malfoy, domani ti prosciugo e lo farò davanti al biondino che adori terrorizzare, quindi studia! Harry, tu hai lasciato solo Ron!" Esce da dietro l'angolo con aria trionfante di averci beccato in fragrante.
"Che cosa drammatica... Weasley da solo? Mezzosangue, puoi anche smettere di venire in infermeria a prenderti cura 'del povero e malato Malfoy '. Non puoi vietare a me e ad Harry quello che ci fa stare bene. A me fa bene vederlo, a lui fa bene vedermi. Fine del discorso. Domani mi dimettono, addio... Adesso, se non ti dispiace, vorrei che Harry ed io restassimo soli. Stavamo parlando." Mi guarda fisso. La sua espressione è impassibile. Solo gli occhi cominciano ad inumidirsi e brillare... Sembra stia per scoppiare in lacrime. Harry mi guarda e lo fa con leggero disprezzo. "Draco, anche se volesse lei , io non posso... ho una verifica di trasfigurazione domani, ho studiato e non voglio mancare". Voglio scusarmi ma c'è qualcosa che mi sta bloccando. Non riesco ad aprire nemmeno la bocca per emettere fiato. Parlare poi è impossibile. Riesco solo a guardarli. Ma è mai possibile che faccio disastri uno dopo l'altro? Draco, che combini?
Si voltano e vanno via. Harry ha un braccio lungo tutta la spalla della Granger e la stringe a sè. Da qui sembra che lei abbia posato la testa sulla spalla di Harry. Sono fermo, immobile. I piedi sono incollati al pavimento del chiostro.

Non volevo essere cattivo la scorsa sera con la Granger.
Devo chiedere le dimissioni a quella smielata. Sono in ottima forma. Parlerò con Piton per chiarire tutto. Poi chiederò a mia madre di farmi visita nel weekend della prossima settimana. Dopodiché rientrerò nel mio dormitorio e la vita normale riprende. Non credo Harry voglia vedermi dopo aver trattato male la sua amica.
Sto mettendo via la mia roba. Piego la coperta di ieri sera. Sono stato così accurato per nulla, poiché ci ha scoperto. Dovrà tornare dalla padrona. Io ho troppo imbarazzo e paura nel farmi vedere da lei. Potrebbe rompermi il naso questa volta. Due anni fa ci sono andato vicino.
Sento un rumore di passi farsi sempre più forti. Questo passo poco deciso, disorientato si trasforma, tra un battito di palpebre e un altro, in un passo violento e più rumoroso.

"Draco... perché?" Una voce affannata succede il frastuono di prima. È lei. Non avrei voluto vederla adesso. Avrei preferito scusarmi con un discorso freddo e distaccato. Ieri sera dopo l' errore commesso, mi sono accorto che ti voglio bene, Granger, che mai smetterò di volertene. Grazie a te sono guarito, non sono indietro con i compiti, e so cose che i tuoi amici, i quali dicono di conoscerti, in realtà sanno poco. Devo avere il coraggio che ha Harry. Lui non mi merita... sono pietoso.
Mi volto e vedo il suo viso rigato da una lacrima. I suoi occhi mi implorano di dirle il motivo per il quale mi sono comportato in quel modo. Sono arrossati e lucidi. I suoi capelli oggi sono ancora più gonfi del solito.
"Hermione..." è la prima volta che uso questo tono delicato, come è la prima volta che la chiamo per nome. "Non ho il coraggio di Harry per dirti tutto. Però posso provare a trovarlo ma mi devi aiutare. Basta che ascolti senza avere nulla fa ridire. Puoi?"
"Voglio proprio starti a sentire. Avanti!!!" Dice con voce arrabbiata e occhi di sfida.
"Io due notti fa ti ho sentito dirmi che mi vuio bene come un fratello. Io non so se ti voglio bene come una sorella, peròtivogliobeneequindiperdonami per ieri sera." Strizzo gli occhi e faccio una smorfia aspettandomi qualcosa di terribile da parte sua

Giuro che non ti abbandonerò piùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora