Capitolo 11

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Gli alberi iniziano ad essere sempre più fitti

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Gli alberi iniziano ad essere sempre più fitti. Le radici di questi sono incastrate le une tra le altre e molte di queste sporgono fuori dal terreno, coperte di muschio fresco e umido. Le chiome degli alberi sono intrecciate tra loro creando una distesa verde scura, con qualche raggio di luce spruzzato qua e la che permettono una buona visuale.

Nell'aria vi è un odore di fresco, di pulito. Si percepisce benissimo il muschio verde, il profumo fiori spuntati tra le radici, l'odore di tutte quelle erbe curative che ho imparato a riconoscere negli anni, l'aria fresca che proviene dalle cascate poco lontano di cui si può anche sentire il loro scrosciare sugli scogli.

Un sorriso piega le mie labbra riconoscendo la strada di casa.

Chiudo gli occhi concentrandomi su ciò che mi circonda.
Sento perfettamente le cascate, dei caribù che brucano l'erba, un puma che strappa la carne da una carcassa, una lepre che corre sulle foglie secche, due scoiattoli proprio sopra di noi che saltano da un ramo ad un altro ed uno di questi si spezza.

"Ahio!"

Apro gli occhi alzandoli al cielo e mi volto portando le mani sui fianchi. Sorrido divertita nel vedere Mary massaggiarsi la cute guardando indispettita in alto. L'espressione infastidita, le labbra arricciate.

"Siamo quasi arrivati" le dico facendo si che blocchi ogni sua azione e di fatto, tutta la sua attenzione va a me.

Un sorriso increspa le sue labbra e si sbriga a raggiungere me, che ho ripreso a camminare.

"Non vedo l'ora di vedere il posto in cui sei cresciuta" confessa.

"La radura si trova in una parte incantata della foresta. Questo per far si che non ci trovi nessuno" le spiego.
"Vedrai, ti piacerà" la rassicuro convinta.

Poco dopo raggiungiamo la grande quercia.

"Vieni" le faccio cenno con la mano.

La guardo velocemente e scosto le liane intrecciate facendo svolazzare qualche farfalla e falena per poi sorridere entusiasta e mostrarle la mia casa.

SPECIAL: Pov's Mary

Katara sorride come non l'avevo mai vista fare prima d'ora mentre scosta le liane intrecciate da cui fuggono, leggiadre, farfalle colorate posatesi sui fiori rosei che decorano queste.

Seguo Katara oltre esse e la mia bocca si spalanca cosi come i miei occhi.

Di fronte a noi un laghetto dall'acqua limpida, circondato dalla vegetazione, interrotta sullo sfondo da un ponte fatto di roccia. Il tutto, nell'insieme da l'impressione di essere in un quadro e ci crederei se non fosse che gli uccellini cinguettano tranquilli e svolazzano, assieme alle farfalle, le libellule e qualunque altro essere. Così come dei cervi si abbeverano nel laghetto.

Wolf Blood: Sangue Di Alpha (Wattys2017)Where stories live. Discover now