Primi sentimenti

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I giorni passavano e Shelle pensava sempre più spesso a Pac. Ogni volta che lo incrociava nel corridoio lui le faceva quel suo solito sorrisetto e lei, come sempre, lo guardava con disprezzo. Lui era sempre nei paraggi, come se la stesse osservando, e questo a lei dava fastidio perché si sentiva debole in sua presenza.
Lui era sempre a stuzzicarla, a guardarla da lontano e quando poteva le stava vicino. Ad esempio all'ora di pranzo lui si metteva sempre su un tavolo vicino a quello di Shelle. E dato che usciva con i più fighi e le più fighette della scuola, quel territorio era diventato davvero brutto, poiché si sentivano le voci starnazzanti delle ragazze popolari e le esultazioni dei ragazzi che vincevano a braccio di ferro. Shelle non sopportava più quella situazione e i suoi amici cominciavano a scocciarsi di avere intorno quelle grida.
<<scusa Pac>> gli disse Shelle. <<dimmi principessa>> le sorrise lui. <<vieni qui un attimo>> e lo fece avvicinare. <<senti, potresti gentilmente dire ai tuoi amici di abbassare la voce?oppure potreste proprio cambiare tavolo!>>. <<ma vedi principessa...>>. <<non chiamarmi principessa!>> gli disse lei arrabbiata. <<okay>> le rispose lui in tono seccato, <<beh vedi, posso vedere cosa posso fare, ma di certo non posso andarmene, devo restarti vicino>> le disse guardandola dolcemente. <<non c'è motivo per cui  tu debba restarmi vicino>> gli rispose. <<invece si, potresti farti male, o cadere, o inciampare. Insomma non voglio che tu ti faccia male, quindi sto nelle tue vicinanze>> disse serio. <<non ho bisogno di essere protetta o cose simili, so badare a me stessa. E poi neanche mi conosci>>. <<e cosa centra?>>.
Shelle non ebbe il tempo di rispondere perché la campanella suonò e quindi si limitò a dire <<non finisce qui>>. Dopo che se n'era andata lui disse sottovoce <<già..Non finisce qui>>.

Ora toccava all'ora di educazione fisica ed il professore li diede una comunicazione: da quel giorno e fino alla fine dell'anno avrebbero fatto ginnastica con la 2H. E fino a là non ci furono problemi. Ma quando Shelle scoprì che nella 2H c'era Pac le venne un sobbalzo a cuore. Non sapeva spiegarsi il perché del fatto che il suo cuore batteva più velocemente in presenza di Pac. E che quello che lui le diceva lo ascoltava, che i sorrisi che lui le faceva lei li conservava sempre nei suoi pensieri, che il suo tono dolce nei suoi confronti lei non lo dimenticava mai. E ci pensava, ci pensava e ci ripensava, sia giorno che notte.
Quando si videro e incrociarono i loro sguardi in entrambi qualcosa si scosse. Lui si avvicinò a lei. <<a quanto pare il destino ci unisce di continuo...>>. <<io non credo nel destino, sono solo coincidenze, niente di più>> gli rispose. <<e se invece fosse proprio il destino ad unirci?>>.
Lei non ebbe il tempo di rispondere perché una folla di ragazze la spinse  verso lo spogliatoio e lui entrò in quello dei maschi.
Dopo essersi tutti cambiati il professore di ginnastica decise che quel giorno avrebbero fatto basket. Si formarono le coppie per il riscaldamento e Shelle fu raggiunta da Pac e Carlos.
<< Shelle facciamo insieme?>> le chiese Carlos. <<no in realtà Shelle farà con me>>lo sfidò Pac. <<non credo proprio amico>> gli rispose Carlos. <<ragazzi smettetela è solo un gioco. Io farò con Carlos oggi, magari possiamo fare coppia la prossima volta Pac>> confermò lei. <<ma certo>> finì Pac confuso.
Quella lezione finì velocemente, tra passaggi ed esultazioni e sguardi e sorrisetti. Quando Shelle uscì dallo spogliatoio delle ragazze vide che Pac la stava aspettando.
<<la prossima volta facciamo insieme giusto?>> le chiese gentilmente. <<si>> rispose. <<me lo prometti?>>. <<si certo>> finì lei e se ne andò salutandolo con un cenno della mano. <<a domani principessa>> le urlò lui mandandole un bacio. <<non chiamarmi principessa!>> gli urlò lei.

SE MI GUARDI CHIUDO GLI OCCHIWhere stories live. Discover now