Incontri in bagno in attesa del dolce

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CAPITOLO 2

Era tornato a casa da almeno mezz'ora e anche se provava a pensare ad altro, l'incontro con Alice gli aveva lasciato qualcosa dentro che non sapeva spiegare. Si sedette sulla poltrona verde smeraldo al centro del piccolo salotto. Un piccolo ricordo che aveva sottratto dalla Sala Comune Serpeverde.

L'appartamento era poco fuori dal centro di Londra, l'affitto era alto, come d'altronde tutti gli affitti della capitale inglese, ma con il lavoro di Medimago Albus riusciva anche a mettere da parte dei soldi ogni mese.
Non poteva dire di passarsela male, aveva una casa, una ragazza, una famiglia che gli voleva bene e che lo aveva sempre supportato. La sua ragazza, Steffy, era una collega che aveva incontrato durante un turno insieme e si vedevano ormai da qualche mese. Non si poteva dire che avessero una vera e propria relazione, non avevano mai ufficializzato ma ad Albus piaceva passare del tempo con lei. Niente problemi, pochi pensieri.

E per ora gli andava bene così.

Non voleva qualcosa di troppo serio. A pensarci bene, era da quando si era lasciato con Alice che non aveva più avuto nulla di così importante. Importante... a diciassette anni tutto sembra importante, sembra che la tua vita sia tutta lì, che le persone che hai on quel momento rimarranno con te per sempre e che l'amore che stai vivendo con qualcuno sia senza fine. E per lui, almeno sull'ultima parte, era stato tutto il contrario.

Appena finita Hogwarts e dopo aver passato un'estate perfetta insieme ai suoi cugini e ad Alice, Albus era partito per l'America, alla scuola di Medimagia pronto per la nuova avventura che sarebbe durata quattro anni e anche un po' spaventato da quello che avrebbe potuto succedere. La relazione con Alice andava a gonfie vele, avevano stabilito di vedersi almeno una volta al mese e se riuscivano anche di più.
Le settimane passavano, si era fatto degli amici, ma il suo cuore rimaneva sempre nel Regno Unito con Alice e la sua famiglia. Lei era diventata una giocatrice di Quidditch e anche se non era ancora nella prima squadra, non mancava molto perché accadesse.
Tutto sembrava filare liscio, poi le visite avevano iniziato a diradarsi; una volta Albus doveva studiare, un'altra volta Alice aveva un ritiro con la squadra. Ad Albus però non importava perché sapeva che lui e Alice avrebbero superato tutto.

O almeno così credeva.

Era un sabato e finalmente si erano riusciti a vedere dopo tre mesi di lontananza. Avevano deciso di andare a una festa e lì Albus aveva alzato un po' il gomito. Non sapeva bene cosa avesse iniziato a dire, sapeva solo che un attimo prima Alice gli stava sorridendo e quello dopo aveva gli occhi pieni di lacrime e stava scappando via. Quando era tornato in dormitorio non aveva trovato più nessuno, solo una lettera di addio sul suo cuscino. Aveva provato a parlarle, l'aveva raggiunta sul campo da Quidditch dove stava avendo gli allenamenti, ma lei non ne voleva sapere. Gli aveva detto che era finita.
E dopo quattro anni, il matrimonio di Lily era stata la prima volta che l'aveva rivista. E ora aveva una figlia. Facendo due conti non aveva perso tempo a rifarsi una vita dopo di lui, ma ormai non gli importava più. Erano cresciuti ed entrambi erano andati avanti.

'Ehi Al, ci sei?'

La voce alla porta lo risvegliò dai suoi pensieri e si accorse che era stato su quella poltrona per più di due ore.

'Arrivo, arrivo!' Aveva riconosciuto la voce di Scorpius. Era strano fosse venuto a casa sua proprio dopo il matrimonio di Lily.

'Cosa c'è, Scorp?' Disse aprendo la porta e vedendo il biondo fiondarsi dentro il suo appartamento come un razzo.

'L'ho fatto!'

'Cosa hai fatto? ' i capelli del biondo erano all'insù, tuttavia anche se all'apparenza poteva sembrare piuttosto stanco, a un occhio attento e
amico non poteva sfuggire lo sguardo felice che aveva.

IF I TOLD YOUWhere stories live. Discover now