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È da tutto il pomeriggio che sono qui ad aspettare Alex, dovevano fargli solo qualche domanda ma è lì dentro da ore e a meno che non si stiano facendo le unghie e contando i capelli non so perché ci stiano mettendo così tanto.

La porta si apre e lo vedo uscire a testa bassa seguito da altri ragazzi in giacca e cravatta.

"Ti prego non dirmelo" poso una mano sopra la spalla e lui alza il capo.

"Mi hanno preso" un sorriso a trentadue denti inizia si fa largo sul suo viso.

"O mio Dio." gli salto addosso e lui mi prende in braccio facendomi girare, ricevendo occhiate da tutti i lavoratori presenti, probabilmente lui è riuscito ad entrare e gli altri no.

"Per cena ti porto in un posto speciale" mi prende la mano e mi porta in macchina senza lasciarmi il tempo di dire nulla.

Guida per circa mezz'ora e arriviamo davanti a un ristorante molto chic.

"Spero che ti piaccia il cibo italiano"
"Sai non penso proprio" mi fingo pensierosa mettendomi l'indice e il pollice sul mento, lo guardo e scoppiamo a ridere entrambi.

Scendo dal veicolo e lui mi porge il braccio e io come una dama mi ci accoccolo.

Entriamo e un ragazzo in giacca rossa e cravatta nera ci accompagna al nostro tavolo.

La tovaglia rossa con un mazzo di fiori al centro e le due candele ai lati accese rende il tutto così bello e romantico, per non parlare della musica in sottofondo, il violinista padroneggia il suo strumento con estrema delicatezza come solo un vero musicista sa fare.

Non aveva mai fatto una cosa così per me e ne sono rimasta colpita.

Il ragazzo ci porge due menù ma io so già cosa prendere e anche Alex.

Sta per andarsene ma Alex richiama la sua attenzione.

"Due piatti di pasta con pomodoro e mozzarella e due piatti di lasagne e da bere due birre bionde alla spina." E porge i due menù.

"Certo signore, signorina" accentua l'ultima parola facendo un piccolo inchino con un sorriso malizioso.

Con la coda dell'occhio vedo Alex fare il suo solito sorrisetto da 'hai fatto colpo'.

"Non guardarmi così, è carino ma non..-faccio un respiro profondo- non è lui che mi è stato assegnato."

Quel ragazzo per quanto sia bello, attraente non riesco a qualificarlo come il 'mio compagno', forse perché la parte più razionale di me dice di aspettare e conoscerlo meglio.

Ma White ogni volta che lo vede sembra un tripudio di ormoni pronti ad esplodere.

'Hey.'
Scusa ma è la verità.

"Ti sei già rammollita così tanto?" Domanda guardandomi con il suo sorriso ancora inarcato tra le labbra.

"Sto provando a fidarmi Alex, non è facile, sai il legame com'è e per me comportarmi da 'essere umano' non è facile, sono passati pochi giorni e di certo non voglio rammollirmi cosi tanto da cedere alle sue avance."

Mentre il cameriere poggia sul tavolo le nostre ordinazioni noto di sfuggita una tavolata di colleghi di lavoro molto probabilmente, oppure di amici che si ritrovano per una rimpatriata.
Hanno tutti il sorriso stampato sul volto con un calice di vino in mano pronti a brindare.

Vorrei avere anche io quel sorriso, quella cosa che ti spunta quando si è felici ma ormai ho fatto tutto ciò che era il mio potere per andare avanti ma a quanto pare non è servito a nulla, il demone che vive dentro di me mi porta a spasso come se fossi il suo cagnolino.

The devil's daughterWo Geschichten leben. Entdecke jetzt