Blue sky

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Nessuno probabilmente mi conoscerá, nessuno avrà voglia di leggermi, nessuno riuscirà a trovare questa cosa tra le migliaia di storie su Wattpad, chi mi conosceva non entra più sul social e non fregherebbe un cazzo a nessuno ugualmente. Scrivo per me stessa, per non permettere a nessuno di dire che non ho parlato, che non ho dato indizi o lasciato tracce.
Non mi interessano i commenti che provano a convincermi a parole del contrario di ciò che dirò. Non sono qui per ricevere attenzioni o pietà.
Non è come sembra, non è mai come sembra con me e credo anche con altre 998980182 persone perché siamo come quegli immensi blocchi di ghiaccio terrificanti ma candidi all'esterno che vengono chiamati iceberg: si vede solo la punta e se ti immergi potresti non risalire più in superficie.

Lasciare tracce credo sia facile: ormai sto respirando inchiostro, vivo tra le righe di una pagina, tra le onde delle lettere, tra gli spazi vuoti che dividono le parole. Ho usato la mia pelle come se fosse un foglio bianco, ho riempito quel vuoto con frasi su frasi e il mattino dopo mi sono lavata via le canzoni dal corpo: striature di nero sempre più impalpabili e trasparenti...si sono volatilizzate come il fumo.
La musica.
Ieri notte l'ho fatta parlare attraverso la penna su ogni parte di me raggiungibile: braccia, gambe, pancia.
La musica parla quando non sai come urlare quello che hai dentro, quando i mostri ti imbavagliano e ti incatenano in quella gabbia di vetro da cui assisti alla distruzione di quello che sei in tanti e minuscoli granelli di sabbia. Vorresti chiamare a gran voce qualcuno, provi e riprovi a prendere a calci quella parete e ad ogni movimento il freddo metallo delle catene ti segna i polsi.

Ho pensato a quella sensazione viscida e rivoltante che mi ha fatta tremare quando ha chiesto una mia foto nuda piú volte e io ho detto no. Allora si è tagliato il mio nome sul braccio per farmi cedere e ho detto no. Ha chiesto altre foto e ho detto no. Ha detto "Ti amo" come se riuscisse a prendermi in giro. Io ho detto no in questi mesi. Ho detto no. Questa volta l'ho detto, non sono piú la bambina che sta in silenzio, perché allora sento ogni centimetro del mio corpo scoperto, segnato come se lo stessero spiando e toccando con quelle mani soffocanti?
Avevo bisogno di protezione.
Forse anche adesso ne ho bisogno.
Ma c'è solo una persona a cui permetto di toccarmi le cicatrici nonostante la testa riviva all'infinito gli incubi.

Ho fissato quella chat giorno dopo giorno e pregavo, scongiuravo: Ti prego, dammi un motivo, per favore, dammi un motivo per non precipitare.
Ho chiesto aiuto, lo giuro, stavo urlando ad ogni parola digitata: non farmi a pezzi, voglio solo un abbraccio, gentilezza.
Io te lo avevo spiegato a maggio che ero debole. Lo sono ancora, ma non si vede più perché non voglio che le persone si sentano legate a me dalla paura della morte o per pena.

A proposito di incubi: adesso agonizzo in cerca d'aria. Mi sveglio con quella stretta alla gola e mi rendo conto che davvero mi manca l'aria, che devo provare a respirare lentamente e il cuore accelera come se corresse dietro al suo ossigeno in una gara senza nessun vincitore.
E poi ci sono gli incubi reali.
Ti alzi e le persone con cui hai condiviso gli ultimi anni ti tradiscono: bugie, bugie e bugie. Ti domandi se il tempo aiuterà, se quell'orrenda sensazione di essere rimasta sola svanirà.

Non contare sugli altri.
Non voglio il loro aiuto, non nel senso che devono farmi da psicologo o sapere quello che sta succedendo. Non ne ho bisogno.
Voglio solo sincerità.
Voglio risate.
Voglio il mio yang, perché prima di qualunque amore o meno e periodo di merda, lui è la mia anima.

La rabbia è il mio dolore.
Mi rilassa immaginare di picchiare, sgozzare e bruciare per poi guardare la devastazione e quel liquido denso tra le mani. Mani intinte di rosso per fare del sangue il mio inchiostro.

Non so se sia vero o meno, ma io mi sento un mostro.
Non è una sensazione orribile quando sono arrabbiata, mi permette di restare lontana dal resto delle emozioni.
C'è sempre questa voglia di fuggire, di scappare, ma tanto a che serve?
Posso girare per un parco di notte.
Posso salire su una torre.
Posso guardare il mondo dal punto più alto di una cupola.
Posso ammirare il cielo su un tetto.
Posso incantarmi a fissare il vuoto dalla grata sotto i miei piedi.
Posso perdermi in aperta campagna.
Posso andare in giro in un giardino pieno di turisti.
Posso vagare di notte senza meta.
L'ho fatto.
E non è servito a un cazzo.
La verità è che potrei persino arrampicarmi su una scogliera, ma non riuscirei a evitare quel caos aggrovigliato nel petto o raggiungere quello che voglio.

Anche ad Aprile sono scappata dopo aver cancellato i ricordi almeno da qui.
Appena ho riaperto Wattpad la biblioteca si doveva ancora aggiornare e loro erano lì:  i miei diari.
Li ho letti tutti prima di riaccendere internet e ho pianto.
Tutta quella concentrazione di pensieri, emozioni, racconti, ricordi, tutta quella persona, tutta me, tutta la Tris che ho mostrato... È troppo.
Sono sempre stata arrabbiata, triste fino a piovere solo se crollavo, così gentile fino alle ore più strane, paziente e impulsiva allo stesso tempo, innamorata e persa nel caos che mi anima dentro, piena di disfunzioni (non erettili, tanto per precisare. Sì, dovevo dire una cazzata) e difetti, timida e sfacciata nelle figure di merda, sempre pronta ad andare a prendere chiunque sprofondasse o a cercare guai, imbranata e paranoica fino all'eccesso ed esageratamente bo..rotta, affascinata dal dolore e dall'autodistruzione altrui.
E probabilmente il problema è proprio l'eccesso. Sono troppo, non nel senso positivo, ma che sono di troppo.
Se fossi stata diversa forse non mi avrebbero mentito.
Se fossi diversa forse non penserei ancora a una ragazza morta suicida con cui non avevo mai parlato.
Se fossi stata diversa non sarei stata messa da parte come un giocattolino rotto.
Non lo dico in tono lagnoso, sono solo constatazioni.
Se fossi diversa non avrei la costante paura che Lui se ne vada. E lui non è Dio, ma la tastiera me l'ha messo maiuscolo, porco..be, Dio.

L'ho detto tante volte senza che nessuno ci credesse o se ne fregasse, chi lo sa: non mi rialzo all'infinito.
Sono tornata qui solo perché questa app è stata casa mia per tanto tempo e io amo scrivere, conoscere nuove persone, Parlare e ascoltare, ma è diventata una merda piena di contenuti trash per lo piú, dove contano solo le stelline e i numeri, non più le persone. Sono di troppo anche qui. Wattpad lo voglio lasciare se è così.
Io non voglio andarmene, non voglio diventare nessuno e non lo dico in merito a Watty, ma per il resto.
Io ci ho provato a farlo capire.
L'ho detto, l'ho scritto.
Mi sento annegare, sparire e precipitare nel baratro come se in superficie tutti nuotassero e sapessero già che sono nessuno. Perché sono sostituibile e, per quanto faccia male, nessuno avrà voglia di venire a prendermi.
Ho detto al suo migliore amico che cosa ho capito dalla videochat, che devo sparire e che si prenda cura di lui anche per me. Voglio che stia meglio e le ho provate tutte, pure andare lì, ma mi ha impedito di farlo.
Per tutto il resto non penso importi a qualcuno.
Non sto parlando di suicidio.
Andrà tutto bene.
Buonsalve, come la prima volta che ho scritto❤

Ho una sola domanda a cui nessuno vorrà o proverà a rispondere:
Perché?

Tris

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