one.

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Ci sono molte ragazze, che alla mia età, hanno già un lavoro stabile, magari un appartamento da dividere con il fidanzato, una vita ricca di gioie e impegni, cose così.
E poi ci sono io, ventidue anni e non sentirli. Ventidue anni e vivo in un piccolo appartamento con la mia migliore amica, e ogni tanto mi sposto in ospedale per controlli vari, fidanzati nemmeno l'ombra, e per quanto riguarda il lavoro, sto ancora cercando in giro. Qualcosa, simile ad un lavoro la faccio, ovvero scrivo dei libri.
Già, mi piacerebbe un giorno diventare scrittrice, è uno dei sogni che ho da quando sono bambina.
Ho iniziato a scrivere la mia prima storia a tredici anni, ora sto finendo una storia che mi piacerebbe molto pubblicare.
Mia mamma ha il contatto con una casa editrice, per via della sua vecchia collega che ci lavora dentro. Mi sta spronando a scrivere, ed è quello che sto facendo.
Ma ho sempre questa paura di non esserne in grado, questa paura di deludere chi legge queste storie.
La paura di sentire le persone dire "non sa scrivere", "chi si crede di essere" o cose così.
Oggi insieme alla mia migliore amica Perrie, bionda, occhi azzurri, una vera meraviglia, andremo al museo di arte che c'è in centro.
Qui siamo a New York, anno 2307.
La mostra d'arte rappresenta l'arte degli anni 2000, ambientata sempre nella bella città di New York.
«Ciao Veronica.» la bionda mi saluta, lasciandomi un bacio sulla guancia.
«Ciao Perrie.» la ragazza davanti a me indossa un vestitino floreale che arriva a metà coscia, e degli stivaletti con il tacco. I lunghi capelli biondi le ricadono sulle spalle con delle onde leggere.
È veramente bellissima, e l'ho sempre invidiata per questo.
Si veste molto bene, la moda è una cosa che ci accomuna, entrambe la amiamo.
«Guarda! Tu che cerchi un lavoro.» la voce della mia amica mi distrae dai miei pensieri e mi volto verso di lei. Accanto a lei c'è un foglio, vicino alla biglietteria, che dice che cercano una ragazza disposta al turno serale al bar del museo, e alla sorveglianza del museo di notte. Per un totale di 5 ore, circa, di lavoro.
«Lavorare la notte? Non so.» prendo un volantino e lo metto in borsa, magari può servire.
«Oh andiamo, dovresti lavorare da Starbucks, e poi controllare che nessuno entri nel museo di notte, che sarà mai? Puoi farcela sis.» mi da un buffetto sulla guancia e mi sorride. Prende i biglietti e le radioline e entriamo nella prima sala. Le radioline che abbiamo preso, servono per la descrizione delle opere, inserisci il numero dell'opera che hai davanti e ascolti la descrizione che ti fornisce la vocina nell'apparecchio.
Io e Perrie molto spesso andiamo a vedere le mostre d'arte, un'altra cosa che amiamo è appunto quest'ultima.
Facciamo un giro di tutte le opere e intanto premo i tasti per ascoltare le descrizioni; alle opere più belle scatto qualche foto.
Quando arrivo davanti ad un quadro che amo molto, non posso fare a meno di fotografare.
È il bacio di Hayez, databile al 1859.
Schiaccio il numero del quadro e ascolto la descrizione, anche se ormai, la so a memoria.

"Il bacio, è un dipinto a olio su tela del pittore italiano Francesco Hayez. La scena, collocata in un contesto medievale, raffigura due giovani innamorati che si stanno baciando con grande passione. L'opera, inoltre, simboleggia l'amore per la patria, e la lotta contro una nazione straniera.
L'opera è una delle più celebri dell'arte romantica italiana. "

La breve descrizione finisce e mi tolgo una cuffietta. Perrie accanto a me sta osservando un altro quadro, privo di numero, e quindi privo di descrizione.
Vuol dire che non ha nessuna particolarità da mostrare.
In fondo alla sala vedo molta gente attorno ad un quadro raffigurante un ragazzo. Non vedo molto, richiamo l'attenzione della mia amica e le indico con lo sguardo di dirigerci verso la fine della sala.
Una volta difronte alla tela la osservo attentamente.
Il volto del ragazzo è così rilassato.
Ha i capelli castani, e gli occhi del medesimo colore. È seduto su uno sgabello, e ai suoi piedi c'è una chitarra, poggiata nella sua custodia, aperta. Il ragazzo guarda dritto davanti a sé.
Mi avvicino al quadro per vedere il numero e presa dalla curiosità lo digito subito, mi metto le cuffiette e inizio ad ascoltare la voce.

"Il ritratto di Bradley Will Simpson, è un opera degli anni '90, olio su tela, ritrae questo giovane ragazzo prima dell'inizio di una sua ipotetica esibizione. L'autore di questa opera però rimane ancora sconosciuto, è un'opera anonima.
Il giovane ragazzo mostra una postura morbida e composta sul suo sgabello. Il ragazzo ritratto, era un famoso musicista e cantante, celebre negli anni 90 e agli inizi degli anni 2000."

Tolgo le cuffiette e rimango ad osservare il quadro, quel ragazzo è di una tale bellezza. Il sorrisetto tenero mentre guarda davanti a lui, alcune ciocche castane che gli ricadono sul viso, formando qualche ricciolo.
Alle mani ha alcuni anelli, che gli danno un'aria più adulta.
La polo rossa che ha indosso fascia perfettamente il suo busto, lasciando scoperte le sue braccia muscolose. Scatto una foto e rimetto il telefono in tasca.
Questo quadro mi ha lasciata stupita, sembra così vero, così reale.
«Ehi tesoro! Stai sbavando.» Perrie interrompe il mio momento di adorazione, la guardo e scuoto la testa, lancio un'ultima occhiata al quadro di Bradley e la seguo.
«Non stavo sbavando.» le faccio notare poi, lei scoppia a ridere e si mette una mano sulla fronte ridendo.
«D'accordo, colpita da Bradley amica mia?» chiede poi e scuoto la testa.
«Stavo semplicemente osservando il colore acceso del dipinto, e i particolari molto verosimili.» alzo le spalle e nel frattempo usciamo dalla sala, abbiamo visto un sacco di quadri oggi, alcuni veramente spettacolari, l'arte è veramente incredibile.
«Sì, d'accordo. Non è poi granché, manco avessi visto chissà c-» si blocca di scatto e spalanca leggermente la bocca. La guardo confusa e poi guardo davanti a noi, dove sta fissando qualcuno incredula.
Non capisco, pare stia guardando un ragazzo.
È in giacca e cravatta, la barbetta sul volto gli da un aria sexy, ora capisco perché la mia amica è quasi in iperventilazione.
Il ragazzo sta parlando con una delle guardie, mentre ride fa sbattere la lingua sui denti, e devo ammettere che è davvero bello.
«Eh stai sbavando!» la prendo in giro e lei per risposta mi da una spinta.
«Lui lavora qua, devi assolutamente lavorare anche tu qui. Così io verrò da te e potrò vederlo!» mi comunica la sua grandiosa idea e mi metto a ridere. Mi guarda male e poi decido di avvicinarmi verso l'uscita, dove si trova quel ragazzo.
«Mettiamo in chiaro che non lo sto facendo per te.» le sussurro, ma è troppo presa dal ragazzo per ascoltarmi.
Afferro il foglio nella mia borsa e richiamo l'attenzione dei due ragazzi.
«Emh, salve. Sono Veronica, volevo informarmi per quanto riguarda il posto alla caffetteria e come guardiana notturna.» dico e lui annuisce.
«Oh finalmente qualcuno, certo, seguimi anche nel mio ufficio, io sono Zayn.» mi porge la mano e l'afferro ringraziandolo.
Lo seguo nel suo ufficio e Perrie naturalmente viene con noi. Si siede davanti alla piccola stanza e aspetta.
«Con te il turno lo farà un ragazzo, poiché non possiamo lasciarti da sola. Lui si chiama Ashton Irwin, avrai modo di conoscerlo più avanti.» mi dice e annuisco.
«Allora, farai una mezz'ora da Starbucks, devi semplicemente servire i cappuccini, e potrai alternarti a giorni con il tuo collega. Per quanto riguarda il museo, chiude alle 21, e riapre alle 9 del mattino. Ovviamente non dovete stare tutte quelle ore li dentro, basta che ci state un paio d'ore, poi appena avete ripulito la caffetteria date un'occhiata al museo, vedete se i quadri sono sistemati bene, sistemate le poltroncine e poi potete andare, ma occorre che la mattina, prima dell'apertura veniate in museo a dare un'occhiata e ad aprire. Capito tutto?» chiede lui. Annuisco, semplice.
«Ottimo! Ah regola più importante: non dare confidenza a nessuno. Assolutamente a nessuno. Ciò che potresti vedere potrebbe lasciarti leggermente scossa, ma vedrai che ci farai l'abitudine alla fine.» mi dice e io annuisco nuovamente.
Devo semplicemente sorvegliare che vada tutto bene, sistemare un po' il museo, e non dare confidenza a nessuno.
Aspetta, ma a chi non dovrei dare confidenza se c'è solo Ashton con me?

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SCIAU

Hello beautiful people! New story ahaha, Bradley Simpson, nel caso voi non lo conosceste, è il cantante dei The Vamps :3
Spero che questa storia vi piaccia, a me sembra carina per ora, spero possa piacervi.
Bye,
Fede.

Il ritratto di Bradley Will Simpson. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora