4.

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-Lara
Avvolgo il mio corpo bagnato attorno ad un asciugamano ed esco dalla doccia.
Mentre mi pettino i capelli sento suonare al campanello. Sbuffo e mi chiedo chi possa essere alle undici di notte.

Il campanello suona incessantemente, così in fretta e ancora con solo l'asciugamano addosso, mi avvio verso la porta.
«Lara, ti prego...aprimi. Ti prego, ti prego.» sento la voce di Lewis provenire da dietro la porta.
Batte i pugni sulla porta e continua a ripetere le stesse frasi.

Inizialmente tentenno un po' però poi decido di aprire.
«Che vuoi?» chiedo con tono distaccato.
È appoggiato allo stipite della porta, e fatica a reggersi in piedi.
Mi squadra dalla testa ai piedi e solo adesso mi ricordo di aver solamente un asciugamano addosso.
Si morde il labbro e continua a guardarmi.
«Insomma che vuoi?!» sbotto infastidita.
«Mi...fai...entrare...per favore?» chiede barcollando un po'.
«Hai bevuto?»
«Nah...ma che dici...» farfuglia qualcosa, e ride senza alcun motivo.
«Okay, sei decisamente ubriaco. Entra.» dico sospirando.

Una volta entrato, si getta a peso morto sul divano.
«No, ma fai come se fossi a casa tua!» esclamo ironica.
«Ti sta bene l'asciugamano.» afferma con tono malizioso.
Roteo gli occhi. «Sì, certo. Vado a mettermi qualcosa, tu non ti muovere.»
«Piccola, per me puoi anche restare così.» ammicca con un sorriso malizioso.
«Mi sto pentendo di averti fatto entrare.»
Ridacchia e io scuoto la testa.

Vado in camera e tiro fuori da uno dei tanti cassettoni del armadio una felpa e un paio di pantaloni da tuta.
Dopo essermi cambiata torno da Lewis che non si è mosso minimamente dal divano, e mi siedo accanto a lui.

«Mi gira tantissimo la testa.» dice portando le mani alle tempie.
«La prossima volta allora evita di ubriacarti.»
«Grazie del consiglio.» afferma ironicamente.
«Non c'è di che!» esclamo sorridendo falsamente.

Restiamo in silenzio per un tempo indeterminato e si sofferma a guardarmi.
«Smettila di fissarmi.» dico spezzando il silenzio creatosi.
«E se io non volessi?»
Si avvicina a me forse anche troppo, mentre io me ne sto lì senza proferir parola o fare qualcosa. È incredibile come riesca a mandare in tilt il mio cervello.

«Ah e comunque il fatto che io ti abbia fatto entrare in casa mia questa sera, non cambia le cose.» affermo guardandolo dritto negli occhi.

Non ricevo alcuna risposta da parte sua, soltanto un sorriso.
Questo suo comportamento menefreghista mi infastidisce ancor di più e proprio in questo momento vorrei tirargli uno schiaffo, ma mi trattengo.

Lui avvicina il suo volto al mio, riuscendo così a far sfiorare i nostri nasi.
Mi scosto da lui immediatamente.
«Senti io sono stanca e preferirei andare a letto. Tu puoi dormire sul divano.» dico freddamente.
Si limita ad annuire.

Mi alzo dal divano e mi dirigo in camera mia per prendere una coperta, che consegno a Lewis subito dopo.
Mi ringrazia e si sistema sul divano.
«Bene, buonanotte.» dico e mi affretto ad andare in camera mia.
«Buonanotte.» ricambia sorridendo.

[...]

Continuo a rigirarmi nel letto sperando di addormentarmi, ma nulla non riesco proprio a dormire.
Inoltre come se non bastasse, fuori ha iniziato a piovere a dirotto. Non che sia una novità qui a New York.
Sebbene la pioggia mi rilassi, il sonno fatica ad arrivare e mille pensieri mi vagano per la mente.

Mentre guardo le piccole gocce di pioggia scendere lentamente sulla vetrata, sento due braccia circondarmi da dietro. Sussulto e mi giro di scatto vedendo Lewis.
«Mi hai fatto spaventare!» esclamo.
«Scusa piccola, non era mia intenzione. Credevo stessi dormendo.» si giustifica.
Scuoto la testa e mi rigiro dall'altro lato mentre lui continua ad abbracciarmi da dietro.
«Come mai non riesci a dormire?» mi chiede sussurrando.
«Non lo so.» rispondo semplicemente.

Poggia la testa nel incavo del mio collo e inizia a lasciarmi dei piccoli baci, facendomi rabbrividire.
«Sei incorreggibile.» sussurro.
«Lo so.» dice ridacchiando e riprende a baciarmi il collo.
«L-Lewis dai smettila.»
Cerco di fermarlo ma senza ottener alcun successo.

«Se ti do fastidio posso tornare sul divano.» mi sussurra all'orecchio.
«No, resta.» affermo stringendogli la mano.
Mi lascia un bacio sulla guancia e a quel suo gesto sorrido istintivamente.
Poco dopo finisco per addormentarmi fra le sue braccia.

[...]
11:15 am
Mi sveglio e noto che l'altra parte del letto matrimoniale è vuota.
Se n'è andato, per l'ennesima volta.
E io per l'ennesima volta mi sono fatta fregare da lui e dai miei fottuti sentimenti per lui. Dio, quanto sono stupida e ingenua!
Avrei dovuto sbattergli la porta in faccia e fregarmene, ma ancora una volta è riuscito ad abbindolarmi.
Sono stupida, ingenua e come se non bastasse innamorata di un perfetto bastardo.

Ma adesso basta.
Lewis vuole continuare a giocare con i miei sentimenti?
Bene d'ora poi farò lo stesso io.

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