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Tre mesi dopo

Erano da poco passate le sei del mattino quando decisi di alzarmi dal letto. Contrariamente a quanto avevo immaginato, quella notte ero riuscita a dormire nonostante le braccia e le gambe di Sophia continuassero a venirmi addosso. Quella appena trascorsa era l'ultima notte che avrei passato a casa prima di partire per l'Italia e restarvici per un anno, ospitata a casa di Miky.

Quanto mi era mancata! La conoscevo da poco più di un anno e già era diventata una delle mie migliori amiche. Sarà stato forse per il contatto stresso che avevamo avuto, avendo lei dovuto alloggiare a casa mia per un anno, ma non mi sarei mai immaginata di poter legare così tanto con una ragazza che viveva, letteralmente, dall'altra parte del mondo. E le sue amiche! Non vedevo l'ora di conoscerle di persona. Così solari e stravaganti che, più di una volta, mi ero chiesta come facesse la così tranquilla Miky ad avere delle amiche strette come quelle matte.

Fuori dalla finestra il sole cominciava a colorare il cielo, mentre un poco di vento smuoveva l'erba alta e le foglie degli alberi. Il tempo era abbastanza caldo, per essere in primavera. In Italia la stagione corrente era l'autunno, ma Miky mi aveva assicurato che, quanto a temperature, cambiava poco o nulla, quindi non dovevo preoccuparmi del vestirmi più pesante o più leggera.

Mi girai a guardare Sophia. Avevamo passato davvero una bella serata, insieme. Avevamo cenato con la pizza, visto dei video stupidi seguiti da un film, poi ci eravamo messe lo smalto alle unghie e, dopo tutto questo, avevamo deciso di dormire.

Ora che mi ero alzata dal letto, lei inconsciamente se ne era appropriata completamente, eliminando dal principio qualsiasi mio tentativo di voler ritornare sotto le coperte. Sorrisi. Mi sarebbe mancata così tanto! L'unica mia consolazione era che, sull'aereo verso l'Italia, Sarebbe salito anche Axel, così entrambi avrebbero avuto abbastanza tempo per mettere a posto le loro teste e andare definitivamente avanti. Per Axel forse meno, ma per Sophia non poteva succedere nulla di meglio in questo momento. Avrebbe avuto finalmente la possibilità di uscire veramente con qualcuno che le piaceva senza il chiodo fisso di mio cugino nella testa e davanti gli occhi.

Smisi di guardare Sophia e mi diressi in bagno. Mi misi sotto la doccia e cercai di non pensare a quello che mi aspettava da li a qualche ora. Il volo era alle due di pomeriggio, mi sarebbe venuto a prendere Axel con la sua auto verso le undici e poi saremmo andati in aeroporto, dove ci avrebbero aspettato due docenti e gli altri ragazzi dello scambio.

Oltre il fruscio dell'acqua che mi scorreva sopra la testa, sentì il suono della sveglia nell'altra stanza. Sophia si era svegliata. Dopo qualche istante sentì bussare alla porta del bagno e, senza attendere una risposta Sophia entrò.

- Lo sapevo che ti saresti svegliata prima di me. -

- Che cosa? -

- Lo sapevo che ti saresti svegliata prima di me! -

- Cosa hai detto? -

- Ho detto che lo sapevo che ti saresti svegliata prima di me! -

- Sophia non ti sento con l'acqua che scorre! - neanche mezzo secondo dopo, lo sportello che chiudeva la doccia e che evitava la vista delle persone nude che vi erano dentro, si spalancò di colpo. Lanciai un urlo e mi coprì il più possibile. Un istante dopo mi arrivò addosso un asciugamano ed io lanciai un altro urlo quando vidi il braccio della mia amica entrare nella doccia e chiudere il rubinetto alle mie spalle. Per un attimo avevo temuto che volesse tirarmi fuori dalla doccia a forza.

- Ma dico, sei impazzita! -

- Impazzita! Mi hai fatto sgolare di prima mattina, svegliando tutto il vicinato, e poi dici a me che sono impazzita? Certo che lo sono, a scommattere con te! -

Tutto da uno sguardo ( In Revisione )Where stories live. Discover now