11: Salvare (T/n)

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Apri gli occhi.
Senti molto caldo e sei debole, ma vedi di essere sdraiata su un grosso letto morbido.
Capisci di non essere più nella tua stanza a Gravity Falls: questa è diversa.
Ti fa male la testa e, cosa più importante, hai ricordato tutto.
Non solo la prima volta in cui hai visto Bill e ti sei innamorata di lui, ma anche tutte le altre.
Eppure senti che manca ancora qualcosa...
Ti alzi lentamente, studiando l'ambiente che ti circonda.
Il letto dal quale ti sei alzata è normale: a baldacchino, con le coperte (colore/preferito).
La camera è gigantesca, ma la cosa che ti stupisce di più è che... I mobili fluttuano!
L'elegante tavolino, le sedie, il gigantesco armadio di legno: tutto è sospeso a mezz'aria.
«Sorpresa, eh?».
Questa volta non ti infastidisce del tutto sentire la voce di Bill. Anzi; ti fa quasi piacere.
«Dove siamo?» Gli chiedi voltandoti verso di lui.
«Beh...» Si accarezza il retro del collo e sorride. «Siamo nella mia dimensione: la dimensione dei demoni».
«Ah. E... Perché?».
«Me l'hai chiesto tu di andarmene da Gravity Falls e di liberare i tuoi... "amici"».
Con un sussulto ti torna alla mentre il ricordo, e tutti gli altri ancora.
479: a morte la strega.
1553: il dirupo.
1887: il colpo di pistola.
E molte altre morti.
E poi... E poi c'è qualcos'altro, qualcos'altro che ti sfugge. Qualcosa di importante.
«Qualcosa mi dice che la nostra (t/n) ha ricordato» Dice lui sorridendo.
Annuisci. «Sì. Sì, ho ricordato. Ma anche se sono stati proprio Dipper e gli altri a... a uccidermi, non ce l'ho con loro. Non mi faranno nulla questa volta».
«L'hai detto anche durante la Grande Guerra».
«Questa volta è diverso: capiranno».
Lui non sembra molto convinto. «Se cercheranno di farti del male li ucciderò: non m'importa cosa dirai. E non si discute.
Ad ogni modo... Stai meglio?».
Annuisci, tastando la fasciatura sotto il collo. «Sì, grazie».
Adesso il tuo tono è meno gelido, meno spaventato.
Dopotutto... Sei con Bill: il demone che hai amato tante volte e che amerai ancora.
Però ora è diverso. Ti senti strana; felice di averlo ritrovato e contenta di aver ricordato.
Ma...
«(T/n), posso farti una domanda...?».
Il biondo interrompe il filo dei tuoi pensieri.
«L'hai appena fatta» Ribatti sorridendo.
«Scema» Ridacchia. «Senti, tu... Insomma...».
Vederlo imbarazzato ti diverte un mondo. È come essere ripagata della paura provata fino a poco fa.
«Tu cosa provi per me...?» Chiede alla fine.
Arrossisci. «Ecco, io...».
Il cuore ti batte a mille.
Perché? Perché dopo tanto tempo l'hai trovato: il pezzo mancante della tua vita che non vuoi lasciare andare.
Ti avvicini a lui e gli circondi il collo con le braccia, mentre le vostre labbra si uniscono in un bacio vero, passionale.
Ti stacchi. «Questo risponde alla tua domanda?».
Il demone sorride malizioso e mette le mani sui tuoi fianchi. «Non saprei... Dovrei fare dell'altro per capire meglio!».
Ti liberi dalla sua presa ridacchiando. «Smettila!».
È bello averlo ritrovato. Non lo sapevi, ma ti mancava.
Torni seria.
«Bill... Io dovrei tornare a casa però. Gli altri saranno preoccupati per me».
«Beh, non devono» Replica lui brusco.
«Ascolta: so che non ti vanno a genio, ma prova a dare loro una possibilità!
Sono cambiati, te lo assicuro!».
«Già. Erano cambiati anche tutte le altre volte».
Non ribatti: sai che Bill ha ragione.
Da un lato ti fidi dei tuoi amici.
Dall'altro... Stai iniziando ad avere paura.
E se ti tradissero di nuovo? E se non fosse cambiato nulla?
«(T/n), non preoccuparti. Non ti succederà nulla finché rimarrai qui».
Non vuoi dirgli che non vuoi rimanere.
Anche perché un po' lo vuoi.
«Oh Bill, sono così confusa!» Dici e gli esponi i tuoi sentimenti, i tuoi dubbi.
Lui però non è molto d'aiuto. «Non posso lasciarti tornare in quella città.
Primo: perché avrei paura di perderti.
Secondo: se venissi con te succederebbe il finimondo.
Non è già abbastanza che abbia rinunciato ai miei piani per te?».
«Sì, ma... I miei genitori? La mia famiglia? Loro non hanno colpe».
«Le altre volte non hai fatto tutte queste storie!».
«Le altre volte ero un'altra persona».
Lui s'incupisce. «A volte mi chiedo come possa provare qualcosa per una testarda come te» Dice, poi esce dalla stanza a grandi passi e sbattendosi la porta alle spalle.
Rimani immobile, senza sapere esattamente cosa fare.
Le sue parole ti hanno colpito più del dovuto, ma non sei arrabbiata. Sai che, da un lato, ha ragione.
Si è innamorato di te, tu ti sei innamorata di lui.
E i tuoi amici, tutte le volte, ti hanno colpito alle spalle perché provavi qualcosa. L'hanno fatto tutte le volte, anche quando Bill li ha salvati da qualche pericolo.
Ad esempio quella volta, negli anni in cui era di consuetudine lavorare nelle miniere.
Tu e gli altri eravate miseri lavoratori.
Bill il maledetto capo, colui che si divertiva ad aumentare gli orari di lavoro, ad abbassare le paghe e ad "accarezzare" le donne mentre i mariti non guardavano.
Ma lui ti aveva riconosciuta, lui aveva dato ai tuoi amici una grossa villa per fare un piacere a te, lui aveva cercato di fare amicizia. Lui vi aveva salvato dall'esplosione.
Non aveva salvato solo te, ma anche gli altri.
E sappiamo tutti come loro l'avevano ripagato: appiccando il fuoco alla sua villa.
All'inizio nessuno si era fatto male: sia tu che Bill eravate al sicuro.
Gli unici a rischio erano proprio Dipper e gli altri; ancora intrappolati nelle fiamme.
«Andiamoli a salvare!» Dissi tu.
«Sei coraggiosa, ma troppo gentile.
Una leonessa gentile,».
Accaddero tante cose simili.
Tu volevi sempre aiutare quelle persone, dicendo che erano cambiati, che avrebbero capito.
Quante volte ti sei sbagliata?
Quante volte sei stata pugnalata alle spalle?
Cosa ti fa pensare che questa volta sia diverso?
Stringi i pugni, mentre i dubbi vengono finalmente spazzati via.
Non tornerai più indietro, e la cosa ti rende solo felice.




















**





















Dipper's p.o.v




Apro gli occhi, confuso.
Mi trovo nella foresta di Gravity Falls, circondato da chi era chiuso con me nella gabbia.
Poco lontano, inoltre, c'è Mable.
Nessuna traccia di (t/n).
Mi precipito verso mia sorella, che è sveglia ma un po' intontita.
«Dipper... Che è successo...?».
«È stata (t/n): ha convinto Bill ad andarsene da Gravity Falls» È il prozio Ford a rispondere. Si è ripreso in fretta, così come Wendy e Stan.
«Wow, incredibile. In effetti... Lei ha detto che Bill la ama» Dice la prima. «Ma lui l'ha portata via con sé».
«Andiamo a riprendercela allora!» Esclamo.
La dimensione dei demoni è terribile: (t/n) non può rimanere lì con quel... Con quel bastardo.
«Siamo sicuri che possiamo fidarci di (t/n)?» Chiede Stan.
«Certo» Risponde il fratello. «Ricordate quando vi ho detto che sono riuscito a vedere il suo passato?».
Annuiamo.
«Ebbene: dovete sapere che molte volte lei si è sacrificata per salvarci. E sapete come l'abbiamo ripagata? Con la morte».
Mable inorridisce. «Noi? Noi, ma proprio noi? Impossibile!».
«Eppure è così. Il mio timore è che (t/n) abbia ricordato tutto e che non voglia più vederci».
«Noi non le faremmo mai del male!» Esclamo.
«Ed è per questo che andremo a riprenderla».
Tutti sono d'accordo.
«La dimensione dei demoni però è pericolosa. Se volete venire tutti, io stesso non sono entusiasta di tornarvi, abbiamo bisogno di degli esperti. So già a chi rivolgermi».

Centuries {Human Bill Chiper X Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora