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Boom.
Colpo al cuore. La mia migliore amica. Qui non stiamo parlando di friendzone, ma di ricordi andati in frantumi. E a quanto pare Stiles non aveva parlato di tutto quello che avevamo pseudo passato io e lui alla sua nuova ragazza.
"Jey è appena tornata da un viaggio. È un bel po' che non ci vediamo" disse Stiles tornando a fissare la sua ragazza.
"Perchè non entri?" mi chiese Maya "magari ci racconti come è andato questo tuo lungo viaggio" mi sorrise.
"Non mi pare il caso di disturbarvi.." iniziai ma Maya mi prese per un braccio e mi trasportó dentro sotto gli occhi impotenti di Stiles.

"Allora Jey, giusto?" mi disse lasciandomi sul divano. Ah quel divano, la prima volta a casa sua? Beh ricordo che avevo appena scoperto cosa ero e chi ero, non una Hale. Il giorno più triste della mia vita ma anche il più bello perchè è da lì che ho iniziato a capire quanto tenessi a lui.
Stiles era rientrato in salotto quando Maya tornó accanto a me sul divano con tre bicchieri di coca-cola in mano.
"Allora, quanto sei stata via?" mi chiese la ragazza.
"Sei anni" dissi guardando il mio bicchiere e annusandolo di nascosto per percepire se ci fossero delle strane sostanze, che però non trovai. Meglio prevenire che curare, no? Si sa quanto le ragazze possono essere maniacali a volte "avevo bisogno di un allontanamento, chiamiamolo così" dissi e sorseggiai la cola mentre Stiles prendeva una sedia e si metteva seduto di fronte a me e alla ragazza.
"Wow, sei andata da sola?" mi chiese Maya.
"No, ero con una mia amica" dissi, ma quasi non feci in tempo a finire la frase che bussarono alla porta.
"Vado io" disse il ragazzo e Maya mi guardó sorridente.

Era davvero una bella ragazza ed ero contenta per Stiles.
"Ciao, c'è la mia mamma?" disse una voce, che grazie al mio udito riuscii a sentire, alla porta di casa di Stiles.
Oh no. Cavolo.
Mi alzai velocemente non pensando a cosa stessi realmente facendo e chiamai il suo nome.
"Sarah?" dissi allargando gli occhi e Stiles per un momento impallidì mentre mia figlia correva verso di me per abbracciarmi.
"Come mi hai trovata?" le chiesi nella mente.
"Non lo so, volevo provare a trovarti e ti ho trovata" mi rispose sempre telepaticamente mentre mi stringeva forte a se.
Stiles aveva chiuso la porta ed era tornato in salotto.
"Lei è..." inizió per poi strofinarsi la faccia con una mano.
"Lei è mia figlia, Sarah" dissi staccandomi da lei e guardando il ragazzo davanti a me che sembrava star per svenire.
Maya sembró capire che qualcosa non andava. Non so come ma lo capì, tanto che si alzó e si accovacció davanti alla mia bambina.
"Ciao Sarah, io son Maya, ti va qualcosa da mangiare? C'è una dispensa piena di cibo buonissimo qui" disse a Sarah che sorrise.
"Mamma posso?" mi chiese con gli occhi che le brillavano.
Le sorrisi lievemente e annuì piano, per un momento nella sua felicità ricordai la prima volta con Stiles alla sala giochi del centro commerciale, quando mi aveva detto che provava qualcosa per Lydia.

"Non preoccuparti, penso io a lei" mi sussurró Maya sorridendomi e per un momento il mio naso da lupo fiutó che quella ragazza era piena di altruismo pronto per essere donato, perció le sorrisi e la ringraziai piano.
Eravamo soli.
Io e Stiles. Ci guardavamo negli occhi, entrambi sul punto di scoppiare a piangere, ma a nessuno dei due uscì nulla.
"Insomma... quando pensavi di dirmelo?" mi disse incrociando le braccia e corrugando le sopracciglia. Ne ero sicura, da un momento all'altro sarebbe svenuto.
"Dirti di Sarah?" gli chiesi. Ora come ora c'erano tante cose che avrei dovuto dirgli.
"Ho sentito Scott parlare al telefono un bel po' di tempo fa e qualcosa avevo intuito, ma non pensavo fosse vero..." mi disse mettendosi di nuovo seduto sulla sedia e respirando profondamente per riprendere l'ossigeno che gli era mancato.
Io gli toccai la spalla e in poco tempo il suo colorito ritornó, una nuova abilità pseudo curativa che avevo sperimentato da un po' di tempo, ma il ragazzo non sembró preoccuparsi molto.
"Stiles..." incominciai, ma mi bloccó girandosi a guardarmi prima che potessi proseguire.
"È mia?" mi chiese non distogliendo lo sguardo dai mei occhi, i suoi nel frattempo erano ormai diventati lucidi.
"È di Jackson" gli dissi e lo vidi asciugarsi le lacrime con il dorso della mano e sospirare "Stiles che succede?"
"Nulla, è solo che.." disse e prese aria nuovamente "insomma Jey, non ti sei fatta sentire più come ci eravamo promessi e torni senza preavviso e per di più con una figlia!" mi disse e si alzó in piedi.
"Non sono io quella che non ti ha più chiamato, mi sembra" gli dissi e sentii qualcosa ribollirmi dentro "io ti chiamavo Stiles, ogni volta che potevo e il tuo telefono squillava a vuoto. Posso capire il college, posso capire il fuso orario, ma almeno io ci provavo a chiamarti" gli dissi ed ora ero certa di star lì sul punto di scoppiare.

Stiles si alzó e fece un passo verso di me, mi accarezzó la guancia per poi abbracciarmi e stringermi forte.
Prima che potessi ricambiare di poco la stretta, lo sentii piangere sulla mia spalla.
"Io non so... non so se Scott ti abbia detto qualcosa o no Jey..." sospiró asciugandosi le lacrime sulla mia maglietta, cosa a cui non feci molto caso "ma questi 6 anni sono stati i peggiori della mia vita" mi disse e mi strinse di più a se.
Ricambiai questo gesto di affetto, ma non capii questi sbalzi di umore improvvisi del ragazzo. Prima era felice, poi sconvolto, poi arrabbiato e adesso sembra che sia nuovamente felice di vedermi e allo stesso tempo triste.
Sentii il suo cuore battere, prima velocemente e poi lentamente, insieme al mio.
Quando si staccó da me sembrava distrutto come mai lo era stato.
"Stiles..." incominciai ma lui si finì di asciugare le lacrime e mi sorrise.
"Ne parliamo un'altra volta, okay?" mi disse semplicemente per poi lasciarmi sola nel salotto e andarsene al piano superiore.
Sospirai e mi passai una mano sul viso per accorgermi che era tutta insanguinata, così come gli artigli che mi erano usciti fuori, forse per le troppe emozioni.
Mi rilassai un momento, sospirando per calmarmi e far tornare gli artigli dentro, poi presi un tovagliolino e dopo averlo leggermente bagnato mi pulii la mano e la faccia da quel poco di sangue che c'era per poi raggiungere Sarah e Maya nell'altra stanza e vederle mangiare un pacchetto di patatine in due.
"Allora, Sarah vogliamo andare?" chiesi a mia figlia.
"Posso tornare qui da Maya ogni tanto?" mi chiese Sarah sorridente.
"Magari se ogni tanto la mamma ha da fare puoi venire a casa mia, ho un sacco di film e giochi che potremmo fare insieme" disse la bruna, prima guardando Sarah e poi me.
"Va bene, magari ci penseremo d'accordo?" dissi sorridendo di poco per poi vedere Sarah salutare calorosamente Maya e raggiungermi per andarcene.

La ragazza ci accompagnó alla porta con un sorriso e ci salutó come se ci conoscessimo da sempre.
"È tutto apposto con Stiles?" mi chiese prima che uscissi definitivamente da casa Stilinski.
"Si, abbiamo semplicemente chiarito delle cose" le dissi con il sorriso.
"Qualsiasi cosa tu abbia bisogno, chiamami pure" mi disse dandomi un foglietto di carta con il suo numero sopra.
"Ti ringrazio" le dissi per poi uscire e allontanarmi di poco con Sarah, mentre la bruna chiudeva la porta.
"Torniamo a casa con il teletrasporto?" mi chiese Sarah.
"Va bene" le dissi "dammi la mano"
Sarah mi strinse forte e chiuse gli occhi, io feci lo stesso e in un attimo ci tele trasportammo davanti casa Hale.
Ma quando aprimmo gli occhi, c'era tutt'altro che casa davanti.
Una vasta radura si estendeva davanti a noi due e una persona comparve dietro di noi poco dopo il nostro arrivo per poi parlarci come se niente fosse.
"Ciao Jey"

Own Mind 2 || Teen WolfWhere stories live. Discover now