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Tralasciando il fatto che ho dormito per la maggior parte dei giorni, la settimana passò in fretta, e così anche la successiva.
Sarah non ha più fatto ricorso all'argomento riguardante suo padre, e anche se ero felice che l'aveva presa bene, per ora meno chiedeva o parlava di lui, e meglio era.
Uno di questi pomeriggi ho lasciato Sarah con Peter e sono uscita con Lydia e Malia che, devo dire, è risultata una ragazza davvero simpatica e interessante. Ha un carattere che al giorno d'oggi puó essere ritenuto strano, ma che io classifico come fantastico.
La ragazza mi ha inoltre raccontato la sua storia da coyote, esatto, coyote, e mi ha detto come Stiles e Scott l'abbiano salvata da questa sua perenne trasformazione. Mi ha anche raccontato di Theo e Liam e di altri ragazzi soprannaturali qui a Beacon Hills di cui non sapevo l'esistenza.

Sono anche regolarmente continuata ad andare a fare controlli da Deaton per vedere se la mia salute era apposto, e ho persino trovato un lavoretto per guadagnare qualcosa.
Lavoro il pomeriggio presso il centro commerciale che si trova qui in città, in un negozio che vende videogiochi. Quando ho visto che cercavano personale, ho fatto subito richiesta. Non si tratta di un posto fisso di lavoro, ma almeno posso mantenere pienamente Sarah, mentre Lydia sta ancora cercando di capire se vuole continuare a studiare o vuole lavorare, quindi per il momento copriró io le sue spese.
Quanto a Theo... A Scott non piace proprio quel ragazzo. Non so che passato abbiano quei due, ma sembrano odiarsi di punto in bianco ogni qual volta che uno dei due apre bocca. Con me invece sembra molto disponibile e pronto ad aiutarmi, anche se Scott mi ha assicurato che più leccaculo di lui non esiste nessuno, e si è inoltre raccomandato di starci attenta.

È proprio con lui che devo vedermi oggi pomeriggio, mi aveva chiesto uno di questi giorni se potevo aiutarlo ad addestrarsi un po' e avevo accettato, ovviamente con Scott dietro di lui che mi diceva di non farlo.
Erano le 9 di mattina quando lasciai Sarah con Lydia a casa e mi diressi in un punto indicatomi da Theo stesso, dove mi ha detto che solitamente faceva palestra, e mi teletrasportai direttamente lì. Era un capannone grande e di legno, situato poco più lontano della clinica veterinaria, piuttosto lugubre e da psicopatico che nasconde qualcosa di losco all'interno a dirla tutta, ma se parto già con questo presupposto non avró mai fiducia in lui.
Mi avvicinai piano al capannone e sentii un solo battito, un poco accelerato, proveniente dall'interno. Trovata la porta entrai e notai come dentro era del tutto diverso da fuori. Una palestra ben attrezzata a tutti gli effetti, con tapirulan, pesi, che sembravano anche piuttosto pesanti devo dire, e qualsiasi altra cosa potesse desiderare una palestra d'eccellenza.
"Pensavo non venissi più" mi disse la voce affaticata di Theo da una parte della stanza.
Era senza maglia, solo con dei pantaloncini grigi che gli arrivavano al ginocchio. Stava saltando la corda e percepii quanto il suo cuore stesse andando veloce.
"Questa roba è tutta tua?" gli chiesi osservando quegli attrezzi, anche di alta qualità, che erano in quella stanza.
Si fermó dal saltare e si poggiò con le mani sulle ginocchia facendo un respiro profondo e andando a posare la corda su un tavolino lì vicino, poi prese una bottiglietta d'acqua da cui bevve lasciandosi cadere qualche goccia d'acqua sul petto, già imperlato di sudore.
"Visto cosa si puó fare con qualche risparmio?" mi disse risvegliandomi dalla trance in cui ero.
"Eh beh giusto un po' di risparmi" sussurrai tra me e me, ma non riuscivo a distogliere lo sguardo dai suoi pettorali e tartaruga scolpiti "non credo faccia tutto questo caldo a novembre, potresti mettere una maglia?"

Theo mi guardó alzando un sopracciglio e venendo verso di me., ancora con la bottiglietta in mano.
"Non ti piace ciò che hai davanti?" mi chiese con un sorrisino.
"Sono venuta qui sotto tua richiesta ma di mia volontà, posso andarmene quando voglio" gli risposi guardandolo dal basso, sorridendogli a mia volta "perció ora va' a metterti una maglietta e poi iniziamo, ci sono molte cose che ancora non sai"
"Come vuoi" mi disse facendo spallucce e avviandosi verso una sedia, dove lasciò l'acqua, e prendendo da lì una canottiera bianca che si infiló "bene allora, Jey" disse marcando il mio nome quando ancora era di spalle "cosa dovrei sapere di preciso sulla tua specie? Come è che vi chiamate?" continuò poi girandosi e sistemandosi meglio l'indumento appena messo
"Kamrow le femmine e Naneshe i maschi. Ma io sono di tipo Incly, una specie superiore più potente" gli dissi levandomi la felpa che avevo e restando con una semplice canotta rosa acceso e dei leggins neri.
"E quali sarebbero le vostre... abilità speciali?" mi chiese ancora incrociando le braccia.
"Oltre ad essere dei lupi, coyote, o qualsiasi altra specie vogliamo, mannari, possiamo tele trasportarci" dissi tele trasportandomi appena a pochi passi dietro di lui, spaventandolo di poco "leggere il pensiero e parlare telepaticamente" gli dissi nella sua testa senza aprire bocca e lui per un momento sembró disorientato.
"Che stregoneria è mai questa?" disse mentre si toccava le tempie.
"E possiamo anche controllare gli elementi della natura come la terra" dissi facendo spuntare dalla mia mano una zolletta di terra con una piccola pianta sopra "il fuoco" dissi schioccando le dita e facendo bruciare la piantina "l'acqua" dissi mettendo l'altra mano poco sopra l'altra e facendo cadere piccole gocce d'acqua che spensero il fuoco "oh e anche l'aria e la pietra se è per questo, delle volte anche altri materiali, ma è un po' più difficile" gli dissi e lui alla fine scosse lentamente la testa, forse stupito.
"Dimmi che sei anche immortale e giuro che mi inginocchio" mi disse e risi di poco.
"Purtroppo non siamo immortali" gli dissi "ma guariamo molto più in fretta di voi altre creature soprannaturali" continuai tagliandomi di poco il braccio con un artiglio che si rimarginò così come era comparso "ah, e mi sono dimenticata di dirti che possiamo anche scagliare palle di luce, o chiamale come vuoi, non hanno un nome tecnico preciso" continuai e lui sorrise.

"Beh, quindi non c'è praticamente speranza per quelli come noi di battervi, non è così?" mi disse avvicinandosi a me e sorridendo.
"Vuoi combattere e provarlo Theo?" gli chiesi avvicinandomi a mia volta.
Lui scattò verso di me con il braccio destro che afferrai subito a mia volta con il mio, fece lo stesso con l'altro e bloccai anche quello, poi gli soffiai contro aria gelida e sentii le sue braccia diventare fredde.
"Senti freddo piccolo Theo?" gli chiesi telepaticamente, poi gli lasciai un braccio e gli arrotolai l'altro dietro la schiena.
Stavo per metterlo definitivamente ko, ma mi sorprese girandosi velocemente e arrotolando il braccio, che ancora tenevo saldo con la mia mano, attorno a me facendomi finire con la schiena contro di lui.
Gli morsi piano il braccio che mi teneva stretta a lui e lo ritiró subito e finii ció che avevo iniziato buttandolo a terra e mettendomi sopra di lui, bloccandogli infine le braccia al petto.
"Allora?" gli chiesi e lui mi sorrise di sbieco, mostrandomi i suoi denti bianchissimi.
"Dovresti stare più attenta alle gambe" mi disse prima che potessi guardare in giù per vederlo spostare entrambi i suoi arti inferiori e mettermeli sui fianchi, poi diede un movimento con il corpo e ribaltó la situazione, riuscendo a togliere anche le sue braccia dalla mia presa.
Questa volta ero io ko e non lui.
"Allora?" mi chiese nuovamente ricopiando il mio atteggiamento.
"Allora sei stato bravo" gli dissi con aria altezzosa prima che si spostasse da sopra di me per mettersi sdraiato lì accanto a riprendere fiato "sei stato bravo, tutto merito degli esercizi che fai" continuai alzando un sopracciglio anche se sapevo che non avrebbe potuto vedermi.

Lo sentii sospirare, poi rise.
"Cosa c'è?" gli chiesi, non capendo il motivo del suo atteggiamento.
"Hai appena ammesso che ti piaceva ció che prima avevi davanti mentre facevo quegli esercizi?!" mi chiese continuando a ridere.
"Cosa? Non ho mai detto questo!" protestai girandomi un fianco per poi mettermi seduta, poco dopo lui mi seguii.
"Quindi non ti piaccio?" mi chiese facendo gli occhi dolci e il viso triste.
"Non ho detto neanche questo!" dissi sventolando le braccia "Oddio ti prego mi stai facendo impazzire" dissi ridendo di poco e vidi che si avvicinó più a me, abbassando di poco il busto per stare alla mia altezza e distendendo di poco il braccio dove si appoggiò.
"Posso vedere se invece ti piace un'altra cosa?" mi chiese quasi in un sussurro facendosi serio e guardandomi negli occhi.
"Che cosa?" gli chiesi a mia volta con lo stesso tono di voce che aveva precedentemente usato lui, ma non rispose, sorrise semplicemente con il suo solito sorriso che, questa volta, era dolce e non più beffardo.
Fu un attimo, il suo sorriso svanì e presto sentii qualcosa premuto sulle mie labbra.
Chiusi gli occhi e capii ció che aveva fatto. Theo mi aveva baciata.

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