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Durante il cammino verso casa, i due giovani fanciulli non aprirono bocca fino a quando Sun-Hi decise di parlare per spezzare quel silenzio che era quasi una morte

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Durante il cammino verso casa, i due giovani fanciulli non aprirono bocca fino a quando Sun-Hi decise di parlare per spezzare quel silenzio che era quasi una morte.

«G-grazie ancora, Taehyung. Mi hai salvato....come sempre» ringraziò, solo per fare qualche conversazione.

«Non è nulla. È il minimo che possa fare per la vostra ospitalità.» rispose senza guardarla in faccia continuando a camminare per la strada senza distrarsi.

«Tu hai già fatto tanto. Anzi, ti voglio portare in un posto nel weekend con Yun, per cambiare un po' il favore.
Ah! Non accetto un no, quindi è un sì! Andiamo a casa adesso.» soddisfatta, avvistò anche la sua villa e si mise a correre per riposarsi finalmente dopo una lunga giornata di scuola, ma il problema era più il suo polso.

Comunque non fece replicare Taehyung in tempo, che alla fine si arrese e accettò l'invito...bhe non aveva altra scelta in tasca.

Cercò di raggiungerla il più in fretta possibile.

Aprirono la porta e trovarono Margherita con l'ansia in gola.
Subito voló verso i più giovani.

«Eccovi! Mi avete fatto preoccupare!» affermò Margherita, come se avesse perso dieci anni di vita.

Abbracció la corvina tra le sue braccia sentendosi più sollevata, ma qualcosa non sfuggì ai suoi occhi....il polso.

Si staccò e i suoi grandi occhi non si staccarono dalla fasciatura bianca sul polso.

«Cara, il tuo polso. Cosa é successo?» ecco che l'ansia ritornò a divorarla.

«Non é nulla, Margherita.» ne uscì con un sorriso, mentre il biondo era dietro la corvina che assisteva tutto in silenzio.

«No! Non é nulla! Dimmelo, Sun-Hi! Devo saperlo per il tuo bene, tesoro. Lo sai che non voglio che tu abbia un solo graffio. Dimmelo.» insistí così tanto che la corvina non poteva non sputare il rospo.

Margherita era come sua madre e non voleva farla preoccupare, che già lo era assai.

Deglutí prima di raccontare tutta la causa con un nodo alla gola.
Si sentiva abbastanza incapace di compiere azioni da sola e salvarsi dai pericoli. Se non fosse per Taehyung, forse sarebbe stato veramente dura in quel momento.

«Fortuna che c'eri tu Taehyung caro.» disse sollevata la donna toccandogli la spalla fiera di quel ragazzo che lei tanto aveva amato come se fosse suo figlio.

«Non é niente.» replicò il ragazzo biondo senza accennare un mezzo sorriso.

«Ti prego, Sun-Hi. Stai attenta alle persone che ti circondano. Non sono tutti buoni come tu pensi.» la raccomanda la governante accarezzando una mano calda di essa.

«Faró attenzione. Scusami se ti ho fatta preoccupare. É colpa mia, Margherita.» assunse un espressione dispiaciuta.

«Cara, non devi assolutamente chiedermi scusa. Adesso andate a tavola che é tutto pronto. C'è anche tuo padre, Sun-Hi.» disse la donna accompagnandoli nella sala da pranzo, dove il Conte aspettava, a capo tavola, senza toccare minimamente il cibo, perché aspettava la figlia prima di iniziare a pranzare.

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