L'ultimo tradimento

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  La ragazza tornò dai suoi genitori e spiegò loro di come aveva deciso di rimanere ad Atene con sua zia, avrebbe continuato il liceo ed imparato la lingua. Loro furono ovviamente scossi dall'improvviso cambiamento, e sebbene non fossero d'accordo alla fine rinunciarono perché Ahena gli aveva detto quanto desiderava stare, e che in ogni caso sarebbe potuta tornare indietro, se avesse voluto. Ma dopo quell'avventura con Teseo aveva capito che era quella la vita che voleva, lei cercava di aiutare le persone e e le servivano quelle scosse di adrenalina, tutto ciò che c'era in quel mondo sentiva che le appartenesse. Sentiva che lei doveva restare.
Ed inoltre aveva deciso una cosa, voleva incontrare di nuovo Poseidone. Ce l'avrebbe fatta, voleva solo parlargli per dirgli che lei non voleva che finisse così perché ciò che sentiva per lui sembrava reale, almeno voleva provarci.
L'ultimo giorno quando i suoi erano tutti intenti a fare le valigie lei si prese un attimo dopo aver passato tutta la notte insonne a pensare ad un discorso convincente, così, emozionata, girò l'anello e tornò ad Atene.

Come al solito approdò alla solita spiaggia, che le sembrava diversa stavolta: era più luminosa e felice. Forse perché sapeva che avrebbe vissuto lì da quel momento, in un modo o nell'altro. Prima di cercare Iris e di spiegarle la sua folle disavventura voleva toglierli il pensiero ed andare subito da Poseidone, era eccitata e senza respiro al solo pensiero che l'avrebbe rivisto. Così si tuffò in mare e chiamò a gran voce Alana.
-Oh, sei l'umana! Che dolce sorpresa.- canticchiò con voce melodiosa nuotando intorno a lei.
-Cosa posso fare per aiutarti?- rise con i capelli che si muovevano sinuosi tra l'acqua.
Athena le mimò di trasformarla in sirena, e così fece Alana, usando sempre lo stesso trucco delle conchiglie.
-Cosa hai intenzione di fare adesso?- chiese con gli enormi occhi limpidi che la fissavano dubbiosa.
-Non vorrai certo andare dal nostro Re!- esclamò non appena ascoltò il silenzio imbarazzato di Athena. La sua espressione era atterrita e mortificata, ma questo la ragazza non riusciva a vederlo.
-Ehm, avevo intenzione di salutarlo.- disse inventandosi una scusa.
-No.. questo non è il momento adatto.- scosse la testa violentemente. –E' molto occupato, mi dispiace.- disse con lo sguardo basso e dispiaciuto.
Athena si insospettì. –Beh, la faccenda con il Toro Bianco è risolta, ed inoltre io ho bisogno di vederlo e certo troverà cinque minuti per me!- Athena evitò con cura di ripensare a tutta la storia del labirinto, indirettamente Poseidone l'aveva mandata in quell'inferno. Così Athena, decisa com'era, nuotò a seguito di Alana verso il Re, ma questa non la portò in fondo al mare.
-Dove stiamo nuotando?- chiese la ragazza stranita.
-Me l'hai chiesto tu, ricorda, umana.- sospirò triste e continuarono a nuotare fino a che giunsero poco lontano dalla solita spiaggia dove c'era un lembo di terra impelagato tra gli scogli. Alana le fece segno di non farsi vedere indicando la superficie ed Athena si acquattò pochi centimetri sotto il pelo dell'acqua, la sirena le condusse dietro uno scoglio così da poter vedere meglio. Ma non era proprio dove pensava di stare Athena, quello non era il castello .. seppure l'uomo bellissimo che camminava sulla terra ferma fosse proprio lui, Poseidone.
Athena incrinò leggermente la fronte, tentava di capire o di spiegarsi perché. Ma stette in silenzio con Alana al suo fianco che la fissava dispiaciuta. Poseidone camminava fieramente dietro ad una fanciulla, anch'essa umana, sembrava proprio che la stesse corteggiando. Lei faceva tutta la civettuola e lasciava cadere appositamente dei fiori che lui prontamente raccoglieva e le restituiva. La ragazza non riuscì a trattenere due silenziose lacrime che le scesero sulle guance, queste bruciavano sul suo volto, lei riusciva a sentire la vergogna che trasmettevano, era come se si stesse scottando. Ma non fiatò, guardò con attenzione la scena mentre il petto le si incrinava una seconda volta. Era una tortura guardare i loro occhi incrociarsi e promettersi delle cose, il loro tocco.. e successivamente un fugace bacio. Athena non ce la faceva più ma contemporaneamente i suoi occhi non si staccavano da Poseidone, era come ipnotizzata, voleva soffrire fino alla fine come se questo l'avrebbe poi portata a qualche serenità.
-Il suo nome è Anfitrite, si sposeranno.- annunciò tetra Alana.
Quindi il fatto che fosse stata via una decina di giorni aveva cambiato tutto, o forse lui non era mai stato minimamente interessato a lei?
-E.. ed è..umana?- chiese con la voce incrinata.
-E' una Nereide, figlia di Nereo e Oceano.- rispose prontamente. Questo spiegava tutto, lei era come lui.  

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