Kiss

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I giorni trascorrevano sempre alla ricerca di un modo per smascherare Kira, adesso il loro obiettivo era la Yotsuba Corporation. Erano praticamente certi sia lui sia Ryuzaki che avessero a che fare con Kira in qualche modo, stranamente le loro azioni continuavano a salire e molti dei loro avversari erano morti. Ryuzaki non fece mai riferimento al piccolo scherzo che gli aveva fatto, ma a Light ogni volta che questi si avvicinava o per una casualità si sfioravano incominciava a battergli il cuore all'impazzata. Non sapeva bene spiegarsi il motivo per cui si sentiva così, nemmeno con Misa accadeva. Light incominciò a pensare ad un modo per parlare con Ryuzaki da soli e in un luogo senza telecamere, doveva assolutamente capire cosa gli stava succedendo. Neanche il destino fosse contro di lui, Light non riusciva mai a trovarsi da solo con Ryuzaki, nonostante fossero ancora ammanettati uno all'altro, ogni volta c'era sempre qualcuno o, in quelle rare occasioni in cui erano solo loro due, Ryuzaki aveva sempre qualcos'altro di più importante da fare. Era snervante!!!

Un venerdì sera Light decise che ad ogni costo avrebbe parlato con Ryuzaki, se questo si fosse rifiutato dicendo che aveva altro da fare lo avrebbe costretto questa volta. Ormai erano passate quasi due settimane da allora

"Ryuzaki avrei bisogno di parlarti"

"Scusami Light ma devo controllare alcuni file che riguardano la Yotsuba Corporation" ecco lo stava per rifare, ma stavolta Light non avrebbe lasciato perdere

"Puoi guardarli anche dopo quelli. Io adesso ho bisogno di parlarti, sono giorni che ci tento, ma per una ragione o per l'altra non mi ascolti mai" Ryuzaki lo guardò dritto negli occhi, quei suoi occhi neri così inespressivi, non riuscivi mai ad indovinare cosa stesse pensando in quel momento. Vedendo che non replicava più Light decise di prendere lui la parola e cercare finalmente di capire

"Riguarda quello che è successo due settimane fa. Dopo che ci siamo picchiati siamo poi rimasti soli e tu avevi ordinato dei dolci"

"Si ricordo bene Light, quando mi hai preso la ciambella e questa poi è caduta a terra"

"Beh ecco vedi dopo quello, noi ci siamo trovati molto vicini. Anche prima era già successo, solo che..."

"Light non sentirti in colpa per la ciambella. Ho mangiato molti altri dolci dopo quella, e me ne sono fatto portare un'altra identica da Watari perciò non preoccuparti"

"Cosa?? No, non era questo quello che intendevo" Light non poteva crederci, quello lì pensava davvero che lui si sentisse in colpa per una stupida ciambella?! Stava per replicare nuovamente, ma vide che sarebbe stato del tutto inutile, Ryuzaki stava rivolgendo la sua totale attenzione verso quei file. Arrabbiato come non mai, Light se ne andò a letto. Questo grazie alla lunga catena che li legava e al fatto che Ryuzaki si trovava abbastanza vicino da permettergli di andare nel letto senza problemi.

Quella notte Light faticò a prendere sonno, e anche quando ci riuscì fu tutt'altro che tranquillo e ristoratore. Nel mezzo della notte si svegliò di soprassalto, madido di sudore e con le lacrime agli occhi. Che cosa sciocca pensò. Non ricordava cosa stesse sognando, sapeva solo che quel sogno gli aveva lasciato un peso incredibile sul letto e una profonda agitazione. Ryuzaki accanto a lui dormiva tranquillo, si mise seduto e cercò di riprendere la calma, sentiva i nervi a fior di pelle; Light aveva ancora l'amaro per la piega che aveva preso la conversazione con Ryuzaki, non poteva negarlo. Lo guardò, studiando ogni particolare di quel viso. Come quando era sveglio, anche mentre dormiva dal volto di Ryuzaki non traspariva nessuna emozione, però, osservandolo bene, per la prima volta poteva dire di intuire un po' di tranquillità in lui. Da quando l'aveva conosciuto lo aveva sempre visto impegnato in qualcosa, soprattutto nell'indagine per catturare Kira, ci metteva tutto il suo impegno e, anche se sospettava di lui, doveva ammettere che un po' lo ammirava. Non si dava mai per vinto, e non ammetteva di perdere. Come lui. In fondo erano così maledettamente simili.

Senza rendersene totalmente conto, Light aveva incominciato ad accarezzargli i capelli, erano morbidi e piacevoli al tatto. Ryuzaki emise un verso soffocato e aprì leggermente gli occhi

"Scusami Ryuzaki, ti ho svegliato" questi si strofinò leggermente gli occhi, poi puntò il suo sguardo verso di lui osservando in silenzio; la stanza era quasi completamente al buio, non chiudevano le tende quindi entrava la luce della luna illuminando un poco la stanza

"Light perché hai gli occhi rossi? Sei sudato"

"Devo aver fatto semplicemente un brutto sogno" Light distolse lo sguardo, non riusciva a sostenerlo, e non gli piaceva che vedesse che aveva pianto, anche se nel sonno. Sentì che l'altro si stava muovendo nel letto, sicuramente si stava sistemando nuovamente per dormire. Invece Light sentì una mano poggiarsi sulla sua guancia e farlo voltare nuovamente; Ryuzaki si era avvicinato a lui e lo guardava intensamente negli occhi, non erano vicino come l'altra volta ma il suo cuore iniziò comunque a battere più velocemente

"Non c'è nulla di male in questo. I sogni ci mostrano i nostri desideri e le nostre paure. Ti mostri sempre così forte Light, ma siamo tutti umani anche se spesso capita di dimenticarcene. Come ti avevo già detto tu sei il primo amico che abbia mai avuto, il primo da cui mi sento compreso. In fondo noi due siamo davvero simili." Light rimase sorpreso dalle sue parole, appena pochi minuti prima aveva pensato la stessa cosa. In quel momento capì che non voleva essere semplicemente un amico, voleva di più. D'istinto senza porsi più troppe domande, Light baciò Ryuzaki. Posò le sue labbra su quelle dell'altro in un bacio dolce all'inizio, ma poi insinuò la propria lingua nella bocca dell'altro. Esplorandola, assaporandola. Ryuzaki sapeva di dolce. Gli piaceva quello che sentiva, quello che gli stava suscitando quel bacio. Sentì che l'altro rispondeva al bacio, che non si sottraeva ad esso e ne fu felice. Quando si staccarono avevano il fiato leggermente corto, lo guardò dritto negli occhi, e una parte di lui temette quello che poteva leggere sul volto dell'altro. Quella era una di quelle rarissime volte in cui Ryuzaki non era impassibile, sul suo volto c'era sorpresa e stupore; Light, però, non vi lesse alcuna traccia di disgusto e ciò lo tranquillizzò, anche se durante il bacio aveva spostato la mano dalla sua guancia.

Galeotta fu la ciambellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora