7°Capitolo

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"Bhè, sarò buffa" rispondo.
"No sto parlando sul serio"
"Intendo che ero così buffa che mi fissava"
"No"
"Vedi che lui è già fidanzato, e poi lo odio, e poi ci conosciamo da un solo giorno"
"Continua pure a pensarla come vuoi, ma secondo me quel ragazzo già ti ama"
"Ma anche no"
"Pensala come vuoi tu"
"Vabbè"
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Il tempo con Meghan, è passato rapidamente.
Ora sono le 22:03.
"Meg, grazie di tutto"
Poi l'abbraccio.
"Ci vediamo" risponde.
"Notte"
Vado via da casa sua e dopo mi faccio coraggio a ritornare a casa mia.
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Prima di entrare faccio un lungo sospiro 'perchè poi Jennifer inizierà a rompere' e dopo entro.
La vedo distesa sul divano a guardare la tv.
Non la saluto, e vado a bere qualcosa in cucina.
Si avvicina a me.
"Dove sei stata?" chiede.
"Cazzi miei"
"Sei sotto la mia responsabilità"
"Cara Jennifer, io ho 18 anni, sono maggiorenne quindi faccio ciò che cazzo mi pare, e tu non sei mia sorella, capito?" Mi faccio sempre più vicina a lei finché non arriva contro il muro.
La lascio perdere e dopo vado in camera mia.
Ma perché continua a parlarmi quando io non la voglio nemmeno vedere?
È stata egoista.
Non ha pensato a me mentre diceva tutte quelle cose brutte.
"Madis..." dice da dietro.
Entro in camera mia e butto il cuscino per terra.
Mi accasciò con le ginocchia sul letto e piango.
Non pensavo che mia sorella avrebbe detto quelle cose.
È vero quando dicono che le parole uccidono più di qualsiasi altra cosa.
Perché quando ti dicono qualcosa di brutto la tua mente 'scanalizza' le parole dette, e dopo capendo il significato stai male.
State attenti alle parole, perché uccidono.
-Il mattino dopo: h 07:30-
Ma si può sapere chi ha inventato le sveglie e la scuola?
Giuro che se mai troverò questo inventote, lo stroppio. ODIO alzarmi la mattina.
Mi alzo con difficoltà dal letto, finché non vado a terra come un sacco di patate.
WoW.
Giornata iniziata benissimo.
Mi rialzo successivamente e vado in bagno.
Appena ho fatto, esco dal bagno, e mi vesto.
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Scendo al piano di sotto, e prendo una brioche dal mobile come ogni giorno. Metto lo zaino in spalla, ed esco di casa.
Jennifer starà ancora a letto.
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Arrivata nella mia cara e adoratissima scuola di merda, entro e vada in classe mia.
Subito dopo vado al mio posto in modo tranquillo finché non arriva Jason.
"Come va?" è preoccupato.
"Na merda"
"Non hai risolto?"
"No, e non mi interessa"
"Si vede che è pentita per ciò che ti ha detto"
"Santa trinità di Giacomo Benedetto! Che cazzo ti difendi la tua fidanzatina? Vai da lei a questo punto, no?"
"Se volevi saperlo, non la vedo da un paio di giorni"
"E grazie! Se non la cerchi significa che non la ami"
"Cosa?"
"Lascia perdere"
D'un tratto entra il prof.
"Che palle" penso.
'Ora si fa algebra' continuo.
-h: 13:05-
Questa volta sono l'ultima di tutta la scuola che esce.
Esco ovviamente fuori e vado verso casa, finché una voce che grida il mio nome non mi fa fermare.
"Jason? E ora che vuoi?"
Si avvicina.
"Che significa ciò che mi avevi detto oggi in classe riguardo me?"
"Niente"
Mi giro, ma mi afferra per il braccio.
"Che significa?" ripete mentre mi lascia il braccio.
"Stó cazzo. E se non mi lasci in pace ti rompo quella cazzo di faccia di culo che hai"
Mi giro e me ne vado.
Mi segue.
"Perché sei così fredda con me?" urla da dietro.
"Sono come cazzo mi pare. Non so se ti è chiaro. Tu non sei nessuno per chiedermi cose personali, capito?"
Lo prendo dal colletto della camicia e lo sbatto al cancello della scuola.
"Mi vuoi baciare?" Ha un sorrisetto malizioso sulle labbra e mi sta provocando.
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