LEVRIERI SUL TETTO

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In un tetto di Jebel Webdeh, l'unica parte di Amman che assomiglia a un quartiere del Meridione italiano, vivono due levrieri afgani. Passano le loro giornate in mezzo alle antenne e ai cassettoni di alluminio che fungono da cisterne dell'acqua per i condomini. Non c'è un filo d'erba, solo un enorme spiazzo di cemento sotto al sole. I due levrieri hanno un aspetto che li accomuna in tutto e per tutto alla maggior parte degli abitanti della nazione che ha dato loro parte del nome: tristi, spelacchiati, disperati. È avvilente vederli col muso fuori dal parapetto a sognare una corsa in un prato o anche solo nella sabbia che circonda questa città.

Mi ricordo d'una amica di Bologna che mi raccontava di quanto sua zia amasse i levrieri. Da bambina aveva tappezzato la camera di foto e per anni aveva scongiurato il padre di regalargliene uno. Quando iniziò a lavorare finalmente coronò il sogno di una vita: si comperò Sally, una splendida femmina di levriero. Un giorno, uscita di casa per la solita passeggiata, capitò nel mezzo di una manifestazione. Erano anni di piombo e la povera Sally, simbolo borghese, venne freddata a colpi di pistola.

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⏰ Last updated: Aug 28, 2017 ⏰

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Amman -  FRAMMENTI DI UN DIARIO ARABO DI FINE NOVECENTOWhere stories live. Discover now