My girl turns sweet sixteen today, she's beautiful, so beautiful

381 27 10
                                    

Rose

L'alba del mio sedicesimo compleanno mi trova già sveglia da un pezzo, con gli occhi che fissano il soffitto rosa antico e le braccia larghe, che occupano tutto il letto.

Oggi ho l'esame pratico per la patenta, visto che sono riuscita a fare quello scritto due settimane prima. Domani Daniel parlerà con suo padre, sotto mia insistenza e, poi, potremmo finalmente tirare tutti un sospiro di sollievo e goderci le vacanze estive.

Ho saputo anche che Holden tornerà ad essere il nostro insegnante. La sua fidanzata è morta il mese scorso e, per quanto questo mi stringa il cuore, non posso fingere di non essere contenta del fatto che, finalmente, ci toglieremo la Miller dalle scatole. Almeno smetterà di fare la gatta morta con Daniel, è a dir poco ridicola.

Quando la sveglia suona, liberandomi, anche se per poco, dai miei pensieri, decido che è arrivata l'ora di alzarsi e di prepararsi.

Prendo mogiamente un vestito senza bretelle, a fiori azzurri e rosa, e una giacchetta dello stesso colore.

Mi libero del pigiama e lascio che il tessuto leggero dell'abito avvolga il mio corpo.

Abbandono come al solito, le ciabatte in mezzo alla stanza, e indosso le mie adorate Vans fucsia sbattendo, per un attimo, piedi tra di loro.

Mi ritrovo ad osservare un punto indefinito davanti a me, chiedendomi se, almeno oggi, le cose possano andare per il verso giusto.

Scuoto la testa, ultimamente è andato tutto bene, non capisco perché dovrebbe capitare qualcosa proprio il giorno del mio compleanno.

Caccio via tutti questi pensieri e scendo giù le scale, contando accuratamente gli scalini che mi separano dal piano di sotto. Sono trentacinque esattamente, ed io storco il naso, visto che odio i numeri dispari.

-Tesoro!- mia madre squittisce contenta, e corre ad abbracciarmi. –Auguri bambina mia, non posso credere che tu compia sedici anni oggi-

-Adesso non potrai chiamarmi più così- la donna si stacca da me e mi guarda con un sopracciglio alzato.

-Solo perché puoi guidare, questo non vuol dire che puoi uscire e tornare a qualsiasi ora del giorno e della notte-

-Immaginavo che ci fosse un tranello- roteo gli occhi al cielo. –Beh, d'altro canto, non ho nemmeno una macchina, quindi il problema non si pone nemmeno-

-Ne sei proprio sicura?- guardo mia madre con gli occhi ridotti a due fessure. La donna, ballando qua e là, sparisce per una frazione di secondo, salvo poi ricomparire con una scatoletta rosa in mano, sorridendo come se fosse il suo di compleanno. –Su, aprilo- scarto il regalo, tenendo d'occhi la donna. Non la vedevo sorridere così da tanto tempo, forse da quando mio padre è morto.

Scaccio via quel pensiero e apro il pacchetto, ritrovando, davanti ai miei occhi, la chiave di una Mini Cooper, con tanto di portachiavi a forma di rosa.

-Mamma io...- boccheggio un paio di volte, non sapendo bene cosa dire o come reagire. –Ma sei sicura che possiamo permettercelo? Dopotutto dobbiamo vivere entrambe col tuo stipendio da avvocato, e le spese sono tante e...-

-Rosebelle- poggia una mano sulla mia bocca e scuote la testa. –Sono io il genitore tra le due, quindi rilassati-

-Grazie mille- la abbraccio, era da tanto tempo che non eravamo così vicine. –E grazie anche per aver permesso che Daniel dormisse qui-

-Non credo che stia passando un bel momento, ora come ora- passa una mano tra i miei capelli castani e rossi, non riesce proprio a smettere di sorridere. –Ma, adesso, non ci pensare. Oggi è il tuo giorno, e devi godertelo fino in fondo- dischiudo appena le labbra, in procinto di ringraziarla ancora per tutto quel che ha fatto, quando ecco che sentiamo un clacson fuori dalla finestra.

Midnight dreams(#Wattys2020)Where stories live. Discover now