60. U.S.A.

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60.

"Emily mi serve immediatamente il tuo aiuto, corri è un'emergenza". Urlo tenendo le mani sulla cerniera che negli ultimi cinque minuti si è mossa di un solo centimetro. La bambina entra in camera velocemente e gli faccio cenno verso la valigia.

"Siediti sopra, la faccenda sta diventando più lunga e complicata del previsto". Le dico togliendomi i capelli dalla faccia per poi legarli velocemente in una coda non molto ordinata. Guardo la finestra già spalancata e sbuffo perché non gira neanche un filo di aria e io mi sto sciogliendo dal caldo.
Faccio un lungo sospiro e guardo Emily seduta sopra la grande valigia che mi guarda senza però dire una parola. Ha capito che la situazione è delicata.

Riprendo tra le dita la piccola ed infernale cerniera e la tiro con più forza possibile. Con immensa gioia noto che si sta muovendo, lentamente ma comunque si muove, e quindi completo il giro arrivando a chiuderla del tutto. Mi lascio cadere sul pavimento guardando in alto verso il soffitto e ringrazio mia sorella che esce dalla stanza felice dicendo di chiamarla in caso mi servisse altro aiuto.
È un vero e propio angelo, a volte.

"Finito di preparare i bagagli?". Sento la voce di mia mamma nella stanza e alzo la testa dal pavimento quanto basta per vederla sorridere proprio sopra di me.

"Sì, ho appena chiuso l'ultima valigia, penso di star per morire dal troppo esercizio fisico svolto nelle ultime ore". Dico togliendomi la canottiera che ormai era diventata una sorta di seconda pelle e mi metto seduta mentre guardo mia mamma che tenta di trattenersi dal ridere. Che infame.

"Questo perché come al solito ti riduci all'ultimo momento... tra quanto devi essere all'aeroporto?". Mi chiede sapendo benissimo la risposta dato che mi ci vuole accompagnare lei e quindi sbuffo alzandomi completamente dal pavimento.

"Tra tipo sei ore". Borbotto cercando di non rendere la cosa troppo eclatante ma lei fa comunque una smorfia soddisfatta prima di sistemare i vestiti sparsi sul letto che purtroppo non ce l'hanno fatta al momento della selezione dei capi più necessari da far stare nella valigia.

"Ti conviene andare a fare una doccia e sistemarti così poi sei pronta e forse riusciamo a non essere in ritardo". Dice liquidandomi con un chiaro cenno della mano che mi intima di uscire dalla stanza e così obbedisco ritrovandomi d'accordo con lei.
Entro in doccia e benedico il getto d'acqua fredda che, appena colpisce la mia pelle, mi fa chiudere gli occhi per la piacevole sensazione.
Dopo circa mezz'ora esco dalla doccia e avvolgo i capelli in un turbante, così da riuscire a vestirmi senza gocciolare ovunque, e in accappatoio mi dirigo nella mia camera dove sorprendentemente le due valigie sono scomparse. Sicuramente qualcuno le ha già caricate in auto, per fortuna perché non avevo proprio intenzione di trasportarle a mano fino a fuori casa.

Infilo velocemente un paio degli ultimissimi reggiseni e mutande rimasti nel cassetto e dei pantaloncini di jeans abbastanza larghi,che però blocco in vita da una cintura, e una maglietta bianca di Zayn che spingo all'interno dei pantaloncini. Infine indosso le mie amatissime converse bianche e tolgo la salvietta dai capelli. Corro in bagno a dargli una spazzolata veloce e decido di lasciarli asciugare da soli dato che con questo caldo in massimo un'ora saranno già asciutti alla perfezione.
Prendo poi la mia borsa che fa da bagaglio a mano, e che quindi contiene più cose di quanto si possa immaginare, e scendo le scale pronta a partire.

"Già pronta? Wow". Mia mamma alza la testa sbalordita dopo essersi messa le scarpe e faccio spallucce infilandomi gli occhiali da sole. Non è che muoia dalla voglia di farmi nove ore e mezza di viaggio da sola, ma c'è un ragazzo che mi sta aspettando e quindi mi sembra logico non farlo aspettare.

"Vai in auto prima che ti succeda qualcosa una volta che sei in orario, chiamo i tuoi fratelli e partiamo". Alzo gli occhi al cielo quando le mani di mia mamma mi spingono fuori dalla porta e cammino verso l'auto già parcheggiata di fronte al vialetto. La cosa più snervante è che dovrò sorbirmi quattro ore di viaggio con i miei fratelli.
Una volta che Emily, Lily e Logan sono saliti in auto, e dopo aver salutato Dylan e Tyler che invece hanno avuto la saggia idea di rimanere a casa, mia madre accende l'auto e guida fino alla solita autostrada che però non sembra poi così famigliare senza la figura del moro al volante.

𝚂𝚗𝚊𝚙𝚌𝚑𝚊𝚝 [𝚣.𝚖]Where stories live. Discover now