Capitolo 17

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Jack salì le scale che portavano alla camera di Helen.
Bussò piano sulla porta, per poi entrare.

«Hey.»
Sorprendentemente Helen era sveglia e guardava il soffitto.

«Hey... Ben mi ha detto che ti sei beccata l'influenza, come stai?»
«Potrei stare meglio. Vieni, non stare fermo sul ciglio della porta.»

Jack si sedette sul letto, accanto ad Helen, che si alzò e si sistemò meglio sul petto del ragazzo.

«Ben mi ha detto...»
«Che sono sua sorella? Già, lo sono. Solo che... Io non me ne capacito, ecco.»
«Credo sia normale sai? Non è da tutti i giorni scoprire di avere un fratello maggiore.»
«Sono così... Confusa. Ho passato 19 anni della mia vita senza sapere dell'esistenza di Ben, senza qualcuno che si prendesse cura di me. E adesso ho paura. Cioè, non ho paura di Ben come fratello, ho paura dei miei parenti e delle loro reazioni. Io non ce la faccio.»
«Dovresti parlarne con lui di questo. Dovreste iniziare a conoscervi meglio e credimi, Ben sarà un ottimo fratello.»
«Ho sempre voluto un fratello che mi difendesse dai "ragazzi cattivi", ora non so a cosa credere.»

Un sorriso amaro si dipinse sul volto di Helen.
«Credimi, quando Ben si mette in testa di proteggere qualcuno non c'è nulla che lo smuova dal non prendere a pugni il bastardo di turno. È un bravo ragazzo e sarà sicuramente un ottimo fratello maggiore. Quindi non sforzare il tuo bellissimo cervellino e calmati. D'accordo?»
«Si, ma con i parenti...»
«Zitta e riposa.»

Jack abbassò la testa e diede un bacio sulla fronte della ragazza per poi passare alle sue labbra.

In quel preciso momento entrò Robin con un vassoio in mano.
«Helen! È pronta la minestr... Oh! Scusate...»
«Io allora vado»

Jack pose un leggero bacio sulle labbra di Helen.

Robin entrò con la minestra e si accoccolò nel letto insieme ad Helen.
«AH! SCOTTA!»
«Attenta!»
«Si mamma»
«Non chiamarmi così.»
«Sto scherzando...»

Robin chiuse gli occhi e pian piano si fece scivolare sotto le coperte.
«Che hai?»
«Nulla... Solo che ho saputo troppe cose oggi.»
«Ti prego, non pensarci.»
«Come faccio a non pensarci? Porca miseria... Sono fidanzata con tuo fratello. Sei mia cognata adesso. Cioé, in teoria lo sei sempre stata...»
«Oddio. Sono un elfo col mestruo agli occhi.»
«Non esattamente.»
«Mi cresceranno le orecchie a punta»
«Sai... Tuo fratello ha le labbra morbide.»
«Bello.»
«Sì... Sono così... Come posso dire...»
«Succose.»
«Mizzica. Citazione di Ryuke. Mi stupisci.»
«Solo che Ryuke limonava le mele, non mio fratello.»

Robin scoppiò a ridere.
«Infatti tuo fratello è mio.»
«Hey. Vai calma»
«Senti. È il mio ragazzo.»
«Senti. È mio fratello e vi ho fatto mettere insieme perché siete due teste di cazzo.»
«Ma se fino a poco fa non sapevi nemmeno della sua esistenza! Comunque... Tu come ti senti?»
«Meglio... Ho il naso chiuso, che cazzo.»
«Perché non hai fatto rimanere Jack?»
«Doveva andare... E non volevo mischiargli la febbre.»
«Capisco.»

Ci fu un momento di silenzio, in cui Helen mangiava il brodo e Robin fissava un punto indefinito della stanza.
«Ti dispiace se vado un po' da Ben?
«No.»
«Bene. Allora riposa. E tieni il telefono vicino.»

Robin uscì di casa e corse verso il bosco alla ricerca di Ben.
Era diretta alla casa bianca quando si sentì abbracciare da dietro.

Era lui.
«Hey.»

Robin si girò e lo baciò.
«Uh, quanto affetto!»
«Avevo bisogno di vederti.»

Robin lo abbracciò forte e lui ricambiò l'abbraccio, accarezzandole i capelli.
«Sai Ben, sono preoccupata per Helen.»
«Le è successo qualcosa?»
«No. Solo che ogni tanto gli occhi le diventano leggermente rossi.»
«Tranquilla. Non le succederà niente.»

Robin lo baciò di nuovo.
Più intensamente.
«Ti amo. Lo sai, vero?»
«Certo.»

Ben poggiò la fronte a quella di Robin e lei lo guardò negli occhi.
«Non te ne andrai anche tu, vero?»
«Rimarrò sempre al tuo fianco.»
«Sempre?»
«Sempre.»

Robin lo baciò ancora.
Aveva paura che anche lui potesse andarsene come aveva fatto Chester.
Aveva paura che innamorandosi di Ben si sarebbe ferita di nuovo.

«Mi mancavano le tue labbra.

Ben sorrise.
«È meglio se torni da Helen. Ti raggiungerò più tardi.»
«Va bene.»

Robin diede un ultimo bacio a Ben e tornò a casa.
«Helen... Come va?»
«Non so... Ho freddo.»
«Dovrei misurarti di nuovo la febbre.»

Robin prese il termometro e misurò la febbre di Helen.
«42.0. Gesù devo portarti in un ospedale.»
«No...»
«Ma come no? Mi sto spaventando.»
«Non aver paura Rob.»

Gli occhi di Helen erano diventati uguali a quelli di Ben. Robin rimase pietrificata alla scena.
«Helen... Sicura di non voler andare da Ben?»
«Ben?»
«Sì. Hai gli occhi uguali ai suoi.»
«Brucia. Brucia tutto.»

In quel momento Ben arrivò entrando dalla finestra.
«Oddio. Che succede?»
«Ha la febbre alta e gli occhi come i tuoi.»
«Helen... Sono Ben. Devi calmarti adesso.»
«Fa male...»
«Cosa? Cosa ti fa male?»
«Tutto.»
«Va bene... Ora chiudi gli occhi e respira.»

Helen, tremando, chiuse gli occhi, respirando lentamente.
«Brava. Ora per favore calmati e continua a respirare.»

Robin iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza.
«Robin, stai bene?»
«No. Per niente.»

In quel momento lo Slenderman comparve nella stanza.

«Signore...»
«Silenzio Benjamin.»

Slenderman prese Helen con un tentacolo e la sollevò.
Poi le guardò gli occhi e fece una leggera pressione sul polso.
Helen poi svenì.

«Ecco. Ora le si abbasserà la febbre e i suoi occhi torneranno normali.»

Lo Slenderman andò via e Robin si precipitò tra le braccia di Ben.
«Starà bene.»
«Speriamo.»

Mezz'ora dopo Helen iniziò a contorcersi dopo una serie di convulsioni e spasmi.
Robin si precipitò subito da lei.
«Helen... HELEN!»

Ben sentì il baccano proveniente dalla stanza e andò subito a vedere cosa stesse succedendo.
«Che succede?»
«Helen... Vedi... Io non so che ha... Aiutami.»
«Io non posso fare nulla. Ci serve lo Slenderman qui.»

Ben si alzò la manica, dopodiché richiamo lo Slenderman dal simbolo che aveva sul braccio.
Lo Slenderman apparve dopo due minuti.
«Mi hai chiamato, Benjamin?»
«Sì. Ecco signore, Helen è fuori controllo.»

Lo Slenderman si mise ai piedi del letto e con un tentacolo praticò un taglio sul braccio di Helen.
«Cosa sta facendo!?»
«Calmati, Robin. Lui sa quello che fa.»

Robin si mise a sedere alla scrivania mentre lo Slenderman infilava il tentacolo nel braccio di Helen.
«Signore... Perché sta facendo questo?»
«Perché il suo corpo stava per cedere. Diventerà come te, Ben. Ora vai. Rimarrò io con lei. La procedura richiede delle ore, e questo lo sai benissimo.»

Ben prese Robin e la portò via.
«Che le succederà?»
«Nulla. Diventerà immortale. Come me, come Jack, come Jeff.»

Helen fece un urlo e Robin si agitò.
«Non preoccuparti. È normale. La procedura è dolorosa.»
«Ma Ben... Non sopporto di saperla sofferente.»
«Sì, ma poi starà meglio.»

Robin baciò Ben.
«Se tua sorella muore, muoio anche io.»

Into You | #BenDrowned #JeffTheKiller ft. @Eltanin_BlackWhere stories live. Discover now