36.RICORDI IL GIORNO

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 CLAUDIA

«Ricordi il giorno in cui ci siamo parlati per la prima volta?».

«Ricordo tutto di te».

«Non era la prima volta che ti vedevo».

Sento come un brivido, un rivolo di acqua fredda scorrermi lungo la schiena.

«Ti avevo già vista, al cimitero, sulla tomba di quella che ho capito essere tua madre».

«Sì, vado spesso da lei», la voce di Lorenzo è calda, come sempre, eppure io lo sento, il turbamento che mi uccide.

«Ma non vai solo da lei...».

«Ti ho vista andare a pregare, ogni volta, anche sulla tomba di Anna».

Conosce Anna?

«Sì...».

«La conoscevi?», domanda lui il mio stesso dubbio.

«No, non di persona. La sua morte mi fa sempre pensare molto», ammetto.

«Una morte ingiusta non trovi?», ed il rivolo che mi percorre la schiena si trasforma in gelo, cristallizza e si incolla alla mia pelle.

«Sì... era... mo-molto giovane...», mi sento così scoperta...

Per la prima volta ho la sensazione che la mia anima sia stata privata del corpo, e giaccia indifesa al centro del mondo.

«Troppo giovane».

«Tu... la conoscevi?», domando in fine, quasi senza fiato.

«Era lei... la mia ragazza».



I LIMITI DELL'AMORE storia di te e di meWhere stories live. Discover now