Sleeping pill {18}

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Con la grande sfera arancione intenta a tramontare e il cielo blu inchiostroso a incorniciare il tutto, era quasi come ritrovarsi in un libro.
I tre giovani risplendevano d'orgoglio, muniti di lucenti armature in diamante dalle aure violette. Guardavano meravigliati il leone che, dal canto suo, non riusciva a spiccicare una parola.
Bloccato!
Confuso!
Spaventato!

«L-lyon?» Chiese titubante Anna, abbassando la guardia.

Il castano annuì debolmente, asciugandosi le ultime lacrime che gli sgorgarono dagli occhi dorati.
Anna si precipitò da lui, malgrado le precedenti repliche di Steve. Lo strinse a se, abbracciandolo come non mai!
Ma il leone non ricambio, troppo scosso e pensieroso.

«Cosa ti ha fatto quel maledetto, sei ferito?».

«M-maledetto? No, lui non lo è...io sono il mostro...» Sussurrò con tono monocorde, senza emozioni.

Vuoto!
Un grande vuoto lo divorava dall'interno, consapevole di aver condannato l'unica persona che davvero lo aveva voluto bene, l'unico che gli era stato accanto fin dal principio, l'unico di cui si fidava!
Com'è potuto esser così cieco?
Perché Herobrine non lo aveva lasciato affogare?
Perché lo amava?
Perché?!
Senza accorgersene, innumerevoli lacrime scesero copiose lungo le sue guance, lacrime dai bagliori diamanti e la consistenza dolce.

«L-lyon?» Chiesero all'unisono Stefano e Mario, avvicinandosi al loro leader.

I singhiozzi riempirono la costa, mentre che il piccolo leone si accovacciò al suolo, sotto gli occhi allibiti dei suoi compagni.
I tre lasciarono cadere le armi, circondando Lyon in un abbraccio. Una abbraccio, si, uno di quelli che valgono più di mille parole e consolazioni.
Uno di quelli come l'ultimo che si erano dati.

«S-sono...U-un-n m-mos-stro...! U-no sch-chifos-so m-mos-stro!» Balbettò fra i singhiozzi, stringendosi sempre di più le spalle.

«No, non è vero! Hey, qualsiasi cosa sia successa ora siamo qui!» Lo consolo Anna, asciugandogli le lacrime.

Lyon si strofinò gli occhi, per poi drizzarsi all'impiedi e voltarsi di scatto verso la foresta, udendo dei passi frenatici.

«LYOOOON!» Gridava a squarciagola Herobrine, sbucando dalla boscaglia.

Alla sola vista, i tre ripresero con rapidità le armi, ponendosi dinnanzi al loro leader in posizione di difesa. Il demone si lasciò scappare un sussulto, allungando una mano verso il suo leoncino, ma Anna lo ricacciò indietro con un ringhio minaccioso.

«H-hero...».

«Cucciolo, tu non sei un mostro. Come potevi sapere tutto, se tutto ti è stato celato? Come potevi immaginare ciò che sarebbe successo? Tu non sei un colpevole di nulla, sei solo spaventato e confuso...» Precisò il moro, accennando un sorriso.

«I-io...» Cercò di dire il castano, ma sia i suoi compagni che quel vuoto interno lo bloccarono, lo fermavano nel aggiungere qualcosa.

Dentro di sé sapeva che il suo Hero aveva ragione, allora perché non gli andava incontro?

«"Cucciolo"? A che gioco stai giocando Demone?» Esclamò cupo Mario, izzando la sua mazza contro il moro.

Quasi non lo si vide, Lyon scattò in avanti lanciando lontano la mazza, tanto che Mario barcollò a terra e ponendosi fra i tre e il demone.

«FERMO! NON FARGLI DEL MALE!!» Gridò con una nota di protettività, osservando con la coda dell'occhio il moro sussultare per lo spavento.

«COSA TI PRENDE? SEI IMPAZZITO?» Gli ruggì contro il rosato, raggiungendo il suo "batuffolo nero" dolorante a terra.

«E ovvio che quel abominio lo deve averlo corrotto o qualcosa così, prendetelo con la forza!» Ordinò Steve, facendo la sua apparizione sul ponte della nave.

Fu tutto così improvviso che nessuno dei due seppe come reagire.
Il sonnifero sparato da Steve che si conficcò perfettamente suo collo del moro, poco sotto l'orecchio; i tre che acciuffato con forza il castano; lui che a squarciagola grida il nome del suo amato demone, ribellandosi alla presa forzata dei tre; Steve che gli si avvicina e gli ignetta anche ad esso un potente sonnifero.
Era tutto a rallentatore, solo le urla disperate di Lyon riecheggiavano ancora nella mente del demone, mentre che la vista si fece cupa e sfocata.
Entrambi si addormentarono per cause provocare, impossibilitati a ribellarsi o a lottare.

«Portatelo a bordo, vedrete che Notch lo aiuterà!» Li rassicurò Steve, voltandosi verso la cabina del comandante.

«E di lui che ne facciamo?» Domandò Stefano, indicando con la lama dell'ascia il demone che giaceva inerme a terra.

«Tsk, nulla! Lascialo lì, tanto non può abbandonare l'isola finché è divincolato dalla maledizione» Disse con disgusto il Dio, lanciando un occhiataccia fratellastro.

Mario e Stefano presero chi per le braccia e chi per le gambe il leone, ormai non più cosciente, trasportandolo in una stanza sotto coperta. Poi, la nave prese il largo, diretta verso la capitale!

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Heylà gente,

Capitolo un po' sad, ma state tranquilli ci saranno svolte interessanti!

Grazie a tutti per gli auguri di ieri in anticipo

Hero+Lyon: Happy B-Day!!

Awww! Vi lascio una fetta di torta a tutti e alla prossima

Tiao people :3

"Ꮍꮻꮜ ꭺꭱꭼ ꮇꭹ ꭰꭱꮜꮐ" (Ꮋꭼꭱꭹꮻ𝙽)Where stories live. Discover now