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Nell'ultimo periodo, Kadi era sempre più affaticato. Louis non sapeva se fosse colpa di ciò che Harry gli aveva detto riguardo la critica situazione del bambino e quindi si stava facendo condizionare, o se, effettivamente, per Kadi stesse diventando sempre più faticoso combattere quella battaglia.

«LouLou».

Si riscosse solo quando sentì la flebile voce del bambino richiamarlo, distogliendo lo sguardo dal giardino esterno, visibile dalla finestra della camera.

«Ehi, supereroe. Ben svegliato» gli sorrise, avvicinandosi e accarezzandogli il capo «Come ti senti?»

Il bambino si leccò le labbra.

«Con tanta voglia di cioccolato».

Louis rise sinceramente; ormai lo conosceva fin troppo bene.

Portò una mano a ripararsi la bocca, poi «Forse ho qualcosa per te» mormorò, vedendo i suoi occhi illuminarsi.

Aprì lo zaino che aveva posato sulla sedia, estraendone una barretta di cioccolato al latte. Il suo preferito.

«Prendi, supereroe. Ricarica le tue energie» lo incoraggiò.

«Una sola?» fece per protestare, con quei capricci tipici dei bambini della sua età, ma «Sì se non vogliamo che il dottore si arrabbi».

Kadi, allora, non se lo fece ripetere una seconda volta, afferrando il dolcetto e scartandolo, mugugnando poi soddisfatto una volta averlo addentato.

Louis gli voleva davvero bene.

«Ma Lou... un pomeriggio disegniamo ancora insieme a Harry?» gli chiese poi, d'un tratto.

«Ti era piaciuto?»

Kadi annuì subito.

«E Harry è un tipo figo. È bravissimo e hai visto come sono belli i suoi capelli?»

Louis annuì, ridacchiando divertito. Adorava far scorrere le dita fra quelle ciocche corte e castane. Aveva un debole per quei capelli.

Aveva un debole per Harry e basta, ad essere sinceri.

«Secondo me, gli piaci» asserì poi, lasciandolo di stucco.

«Cosa te lo fa pensare?»

«Ti guarda come tu guardi sempre me» scrollò le spalle «E io sono molto importante per te».

Louis abbassò il capo, sforzandosi di trattenere le lacrime che già sentiva pizzicargli gli occhi. Era vero. Alcune volte si sentiva in difetto nei confronti degli altri bambini per il troppo bene che sentiva per Kadi, ma era più forte di lui. Quel bambino, dagli occhi così grandi ed espressivi, gli era entrato nel cuore fin da subito e lui non aveva potuto fare nulla per impedirlo.

Lo abbracciò forte, stringendoselo al petto.

«LouLou»

«Sì, piccolo?»

«A volte, ho paura. Non credo di voler andare in un posto dove tu non ci sarai mai».

Louis tremò, rafforzando la presa attorno al suo corpo gracile.

«Non andrai da nessuna parte, Kadi» sospirò poi, aggrappandosi a quelle parole, con tutta la speranza che aveva nel cuore.

****

Louis non aveva preso bene la notizia del trasferimento di Niall e Barbara.

Affatto.

I due l'avevano accolto la sera, di ritorno dal lavoro, con la tavola imbandita dei suoi piatti preferiti e dei pasticcini per accompagnare la tazzina di caffè che era solito prendere, seduto sul divano, impegnato a informarsi riguardo le ultime notizie di sport.

Nothing Compares 2UWhere stories live. Discover now